Massaja
Lettere

Vol. 1

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Porto Luigi (Maurizio)

F. 756vR.do P. Leone

Cairo 23. Maggio 1851.

Dalla vostra lettera scrittami da Berbera, la quale ha fatto il giro dell’Italia e della Francia, per arrivarmi in Alessandria d’Egitto sul principio del corrente mese, ho appresa la vostra partenza per le isole Chechelles. Quanto ho goduto di quello che avete fatto in Berbera, anche relativamente ai poveri marinari da voi colà battez- /286/ zati, altrettanto poi mi tu doloroso il sentire da voi medesimo la risoluzione presa di secondare il voto dei suddetti marinari, lasciando la vostra missione, per recarvi nel paese loro ad esercitare il S. ministero. Le ragioni del mio dolore erano appunto le questioni che immancabilmente dovevano nascere, e la poca vostra perizia e virtù nel condurle ad un termine edificante. Talmente era fundato il mio timore, che, [f. 757r] benché sapessi niente altro che la vostra partenza per le isole suddette, pure ne ho potuto scrivere a Roma la storia quasi genuina di quanto solamente oggi sento con mio massimo dispiacere dal Sacerdote Van De Voorde che va in Europa per causa vostra –

Se l’esercizio dell’apostolico vostro ministero nelle isole Chechelles, non avesse trovato contestazione per parte dell’Ordinario di Maurizio, oppure, essendo nata la contestazione, voi vi foste recato da lui coll’umiltà e soggezione che il nostro S. Padre nella sua regola comanda sub gravi, appunto in questo caso, rimettendovi pienamente a Lui in tutto, la questione sarebbe stata aggiustata con tutta facilità, mediante una lettera mia al Vescovo suddetto, nella quale avrei ancora potuto lodare il vostro zelo, benché importuno e puerile. Ma voi, non contento di partirvene senza missione, avendo avuta la temerità di sostenere una lotta perfettamente arbitraria, contro l’Ordinario e contro il governo, abusando del nome mio e della S. C. di Propaganda medesima, la questione quindi diventò abbastanza grave, e meritevole di una providenza severa.

Benché io abbia ancora una certa persuasione, che tutto questo in voi, abbia più del puerile che del malizioso, pure, atteso lo scandalo dato, il disonore fatto alla Missione ed all’Ordine di cui siete figlio; e sopratutto, attesa la lontananza che mi impedisce di prendere mezze provvidenze, e suscettibili di lasciare in qualche modo viva la questione, non posso dispensarmi dall’intimarvi la sospenzione a Divinis, come diffatti, in virtù della presente m’intendo di dichiararvi sospeso da ogni esercizio del S. ministero, fino a tanto che non sarete rientrato in voi stesso, e nel luogo di vostra missione; lasciando però alla prudenza dell’Ordinario dell’isola Maurizio, a cui scrivo in pari tempo, fissare le clausule di detta sospenzione, moderarla o toglierla, a misura della vostra maggiore o minore docilità, e secondo le circostanze.

Voglio sperare che al ricevere la presente mia, conoscendo lo sbaglio fatto, cercherete tutte le vie per riparare lo scandalo dato colle vostre temerarie pretenzioni, e domandando scusa alle autorità locali, vi meriterete qualche indulgenza nella inflittavi pena – Con questa speranza vi comparto la pastorale benedizione ecc..

† Fr: G. Massaja Vescovo