Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al cardinale Giusto Recanati da Camerino OFMCap.
ex prefetto del Collegio S. Fedele – Roma

[F. 1r]Eminenza R.ma

Gudrù – Galla 26. Gennajo 1854.

La promozione di V. Em: R.ma alla S. Porpora Cardinalizia è un fatto troppo ecclattante per l’ordine Cappuccino sicché non debba fare eco anche alle regioni più rimote dell’orbe dove si trovano figli di S. Francesco della Congregazione Cappuccina – La notizia arrivata solamente Sabbato scorso 20. corrente, benché tardissima, non ha lasciato di eccitare nei nostri cuori una consolazione indescrivibile – Ella che sette anni sono ci accoglieva tutti quanti sotto il di Lei paterno manto come Prefetto del Collegio, pensi qual non debba essere la nostra attuale consolazione al vedere il nostro Padre divenuto il primo ornamento del[l’]Ordine? Pensi qual dovrà essere la nostra consolazione al pensare che il R.mo nostro Prefetto e antico Padre è Cardinale di S. Chiesa e che tutto può in favore di questa Missione da lui fatta e figlia sua? [f. 1v] godano pur dunque gli altri nostri confratelli dell’onore fatto all’Ordine, che noi speriamo di più ancora di godere del favore di avere il nostro Padre Cardinale e Patrono della Missione – Se tutte le altre Missioni hanno bisogno, questa come isolata ne ha bisogno più di tutte, e più di tutte ne ha il diritto presso V. Em: R.ma.

I PP. Lazzaristi qui vicini sono fortunati perché hanno in Europa chi pensa a tutto per loro e chi tutto provvede; noi qui più sequestrati siamo stati finora veri orfani – Aveva proposto a Roma che si formasse in Francia un Procuratore per le Missioni Cappuccine che trattasse la causa delle medesime in Lione ed in Parigi, ma l’idea mia non appoggiata a persona di riguardo, e da me abbandonata per /21/ essere stato costretto a ritornar qui improvvisamente da alcuni accidenti; però non so la posizione di V. Em: con Propaganda qual sia, ma in caso raccomando quest’idea, di cui scrissi pure al R.mo P. Procuratore Generale Nostro –

Nella nostra partenza da Roma V. Em: diceva che la Missione Galla avrebbe fra poco formato varie [f. 2r] provincie; finora non abbiamo avuto che contrarietà che han portato l’affare ad una vicina rovina totale; ora le cose pare abbiano ripreso bene, e pare venuto il momento, se non di fare molte Provincie, di dovermi cercare almeno dei coadjutori, attesa la vastità del campo e le communicazioni difficili. Per questa ragione scrivo ora alla S. C. di Propaganda per due Coadjutori, uno per Caffa, e l’altro per restare in questi contorni; anche per questo ho bisogno dell’Em: V. I soggetti da me proposti sono i due PP. a Lei cogniti Giusto da Urbino, e Cesare da Castelfranco, dei quali è inutile che facia le raccomandazioni poiché Lei gli conosce: dico solo che il loro più gran peccato è di essermi veri figli pendenti dalla mia parola – Del P. Cesare non ne dubito che acetti, bensì del P. Giusto, e relativamente a questi mi raccomando a Lei che sa prenderlo ed anche imporgli... una letterina farà l’affare – non vorrei persone nuove per il pericolo di guastare la bella unione che regna fra noi – mi raccomando dunque a Lei di occuparsene come potrà; in caso di non potere presso la S. C. di Propaganda, potrà presso il S. Padre e presso il P. Giusto – No[n] aggiungo altro per mancanza di carta, i saluti e le congratulazioni per parte di tutti colle quali mi raffermo

D. E. V. R.ma

Divot.mo figlio in G. C.
† Fr: G. Massaja Vescovo ind.[egno]

[F. 2v] A Sua Eminenza R.ma / Il Cardinale Giusto Recanati / Roma //.