Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al signore Andrea Terret
presidente della Propagazione della Fede – Lione

[F. 1r]Ill.mo Signor Presidente

Legamara – Gemma 25. Novembre 1855.

In Maggio del corrente anno scrissi a V. S. Ill.ma dandoLe conto di ciò che si fa in questa Missione, ma come le lettere ben soventi si perdono prima ancora di arrivare alla costa di Massawah, colla presente Le rinnoverò in succinto ciò che scrissi allora, ed /91/ aggiungerò quel poco di nuovo meritevole di racconto d’allora in qua – Non aspetti il riscontro delle pagelle stampate, perché da quattro anni in qua nessuna pagella ho ricevuto dal Consiglio supremo e centrale di Lione, e nessuna lettera d’Europa; forse in Europa mi credono morto, e morta con me la missione Galla –

Questa Missione si trova stabilita attualmente in quattro paesi distinti lontanissimi gli uni dagli altri: In Caffa è stabilita da otto mesi in qua, e perché le communicazioni con quel paese sono molto difficili, non ho ancora ricevuto formale relazione dal P. Prefetto di quel regno Cesare da Castelfranco, benché notizie verbali consolantissime mi vengano ogni giorno. In Ennerea la nostra Chiesa è fiorentissima; il numero dei Cristiani si avvicina al mille, alcuni dei quali hanno già incominciato a mettersi in regola di matrimonio Cristiano; i battesimi fatti colà di nuovo sono circa 150. Ieri spediva a quel Prefetto un Sacerdote indigeno di soccorso, con regolamenti relativamente alle sepolture e matrimonii, segno che le cose incominciano a prendere una forma – Qui in Legamara, dove mi sono recato sul principio di Settembre scorso, il 29. detto mese si è benedetta solennemente [f. 1v] la Chiesa dedicata a S. Michele; il numero delle famiglie Cristiane di Legamara arriva a 200., i battesimi de novo sono 30.; anche qui alcuni incominciano mettersi in regola di matrimonio Cristiano; se volessi battezzare tutti quelli che domandano, potrei dare in pochi mesi un numero sorprendente di battezzati, ma siccome ciò non presenta difficoltà, bensì altri punti Cristiani essenzialissimi, io prendo il motivo del battesimo per insinuare altre basi cristiane, e per questa ragione vado piuttosto adagio a battezzare, onde tirargli alla regola, e non battezzo che quelle sole famiglie che ricevono l’istruzione e si mettono in regola – Il gran punto che ci da fastidio è la poligamia, e come tutti desiderano il Battesimo ed i funerali in morte, con questi due elementi spero di tirare alla regola tutti – Anche i Pagani galla qui sono di un’indole più benigna, e sentono volentieri l’istruzione –

In Gudrù contiamo qualche centinajo di Cristiani; i battesimi sono 60.; il paese è più antipatico al nome Cristiano che altro per causa del Gogiam, con cui sono sempre in guerra – È però un luogo molto essenziale da non lasciarsi mai; l’operazione colà sarà più lenta, ma non lascia di prestarsi – Presentemente in Gudrù avvi un solo Suddiacono che custodisce la Chiesa ed istruisce i pochi catecumeni che vi sono; la scarzezza di Preti fa che debbo lasciare quel paese senza Preti; consolidato che avrò qui le cose, ritornerò in Gudrù, perché qui le corrispondenze con Massawah sono molto più difficili –

La Missione, tutto compreso, conta cinque Sacerdoti, dei quali due sono europei; un Diacono che sarà ordinato Sacerdote nelle prossime tempora; un Suddiacono che sarà presto Diacono; due minoristi, uno dei quali sarà presto Suddiacono; otto Scuolari molto giovani, dei quali la vocazione è ancora da vedersi; Cristiani che si confessano e communicano [f. 2r] circa ottanta; Chiese quattro; case cinque – Ecco poco presso lo stato positivo di ciò che si /92/ è fatto in questi tre anni dalla mia entrata in questi paesi; se avessi preti potrei stabilire la Missione in altri luoghi, ma il più difficile è far preti; vi sono i Galla di Nonno che domandano; Gombò parimenti sarebbe disposto a riceverci; Leca parimenti si presterebbe; ma tutti questi luoghi dovranno aspettare che abbiamo Preti educati – Di necessità ho dovuto prendere quattro posizioni per aprirmi le strade, e per assicurare l’operazione, benché mi trovassi alle strette di Preti, e questi ancora bisognosi d’istruzione; ora non prendo più altro luogo sino a tanto, che mi trovo in caso di potergli sostenere decorosamente –

Come in questi paesi il semplice prete è conosciuto come non celibe, ed è poco rispettato, per aver Preti disciplinati e sciolti dai vincoli del mondo e dedicati totalmente al ministero ho pensato a far monaci; ho compilato statuti, presi dalla regola e costituzioni del mio Ordine Cappuccino; questi novelli monaci, benché dispersi nelle varie missioni, sono però gelosissimi custodi di questi statuti, e mi danno a sperare un’avvenire molto consolante; attualmente i monaci sono solamente otto; fanno i voti annuali, ed ai tre voti comuni aggiungono il quarto, quello cioè di essere dedicati all’istruzione di questi pagani sino alla morte –

Avrei qualche relazione da mandarLe a parte, quella cioè del mio viaggio dal Gudrù in Legamara, ed altre cose notabili; se il corriere non parte domani mattina, lo farò, in caso diverso sarà per un’altra volta –

La prego intanto a voler gradire coi saluti i sentimenti della più sincera riconoscenza comunicabili all’intiero Consiglio, ed abbraciandoLa nel S. Crocifisso godo raffermarmi

D. S. V. Ill.ma

Divot.mo Servo
– Fr: G. Massaja Vescovo

[F. 2v] All’Ili.mo Signore P.on Col.mo / Il Presidente del Consiglio / Centrale della Propagazione / della Fede / Parigi / Francia //.