Massaja
Lettere

Vol. 2

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A monsignore Lorenzo Biancheri CM
vescovo coadiutore dell’Abissinia – Massauah

[F. 1r]Eccellenza R.ma

Lagamara – Gemma 5. Gennajo 1857.

Fra le molte tribolazioni alle quali va soggetto il missionario in questi paesi, una è la privazione di communicazioni cogli amici, e cogli stessi missionarii fratelli e compagni. La società per- /106/ fetta d’Europa provvede a ciò e fa pervenire in pochi giorni lettere alle estremità del mondo, e colle lettere mezzi di sussistenza a piacimento; in questi paesi di società disorganizzata con sulle porte somme vistose dobbiamo morire di fame, ed in distanza di poche giornate stiamo anni senza sapere cosa ne sia dei nostri fratelli e compagni. Così è di me: mi trovo colla fame a fronte delle belle somme che suppongo esservi in Massawah per me, e sono perfettamente all’oscuro di ciò che sia avvenuto di V. E., di Monsignore Dejacobis, di Fr: Pasquale, e di altri nostri fratelli; ciò è ancora poco; poche giornate di qui, nulla più ho saputo di quelli che sono partiti per Caffa – Il mio cuore sepolto ed isolato fra questi tapini è all’estremo della malinconia. Lo stesso P. Felicissimo lontano non più di due giornate, non possiamo vicendevolmente vederci da tre anni in qua – Il resto della missione non anderebbe male se le tribolazioni non si fossero moltiplicate [f. 1v] all’eccesso. Costretto a fabbricare colle mie mani la Chiesa e casa, sono diventato così debole e stanco che il pensiero della morte mi è il solo sollievo che posso trovare. V. E. R.ma perciò abbia compassione, ed occorrendo che cada nelle di Lei mani il latore della presente (mio Confessore unico Sacerdote di mia compagnia, quale spedisco vinto dalla necessità) per mancanza di altre persone mie, Lei si occupi e facia il possibile per farlo ripartire subito con quella somma che potrà prudentemente portare; Lascio a Lei di prendere tutte le misure che crederà onde assicurare che mi arrivi pronto soccorso prima dell’inverno. Il Sacerdote latore è fidatissimo, è vero figlio di casa che entra a parte di tutte le mie tribolazioni, ma siccome potrebbe occorrere malattia o morte in strada, gli ho aggiunto un compagno Gogiamese, del quale avvi qualche timore; io crederei perciò più sicuro aggiungere qualche monaco dei loro, di quelli che non danno sospetto; se lo troverà lo riceverò come un’Angelo venuto dal Cielo, ed avrà qui da occuparsi tanto che vorrà, se ha voglia di travagliare. Lei facia dunque come farebbe ad un suo unico figlio lontano nelle estreme miserie; se Fr: Pasquale trovasi in salute Ella lo assista e consigli [f. 2r] in modo che la spedizione si facia al più presto e colle debite precauzioni; in caso che Fr: Pasquale fosse o morto o lontano, facia Lei tutto, e legga la lettera diretta al medesimo – Non sapendo chi si trova in Massawah scrissi anche a Monsignore Dejacobis per lo stesso oggetto.

Non le do notizie della Missione di questi paesi, perché potrà sentire ogni cosa dal latore della presente suddetto, il quale conosce tutto; Le dirò solo che abbiamo tre Chiese officiate e due chiuse per mancanza di Preti. Ho fatto tre preti indigeni, dei quali uno è sepolto in Càffa col P. Cesare, dei quali nessune notizie; tengo poi anche cinque altri Chierici in via; un Suddiacono Abissinese per nome Abbate Raffaele, nativo di Tedbabe Mariam, chiamato nel suo paese Walde Micaele, mi è fuggito rubandomi cinque talleri; in caso che questi venisse da loro, è bene che sappiano ogni cosa, e sappiano ancora che è legato di Sospenzione... Di battesimi non stiamo male; potrei anche battezzare tutto il paese se volessi risolvermi ad am- /107/ ministrare il battesimo apostolico e di necessità come usano in alcune missioni, ma servirebbe questo per salvare molti ragazzi, e poi sarebbe di scandalo agli Abissinesi che qui [f. 2v] si trovano; ma volendo esiggere dagli adulti l’istruzione, la fede, e le risoluzioni opportune, sono pochi quelli che ci arrivano – La speranza è nella gioventù. Il Galla crede tutto, contraddice mai, anzi si da sempre vinto, ma poi non si vede risoluzione. Il ragazzo istruito da giovine è diverso, si piega mediocremente bene. Se qui potessi esercitare il mestiere di mago farei gran cose; i miracoloni magici del nostro medio evo si vedono qui rinnovati ogni giorno.

Diceva a Monsignore Dejacobis di mandar[mi] un poco di emetico con un poco di chinino, ed anche un poco di mercurio; lo stesso dico a Lei, e mi raccomando caldamente –

L’abbracio nel S. crocifisso Signore, e baciandoLe il Sacro annello Le sono tutto

Suo Aff.mo
† Fr: G. Massaja Vescovo I.

P. S. I saluti al P. Stella, ed a tutti i Preti e monaci della Missione –

Biancheri [in amarico] / A S. E. R.ma / M.r Biancheri / Vescovo Coadjutore / o chi per esso / Massawah – //.