Massaja
Lettere

Vol. 2

/213/

213

Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Massauah

F. 94r

Fr. Gulielmus Massaja Ord. Capuccinorum
Dei et Apost. Sedis gratia Episcopus Cassiensis
et populorum Gallas Vicarius Apostolicus.
Admodum Reverendo Patri Leoni Des Avanchers Sacerdoti Capuccino
Salutem

Ex Litteris, licet non directis, cùm certo Nobis constet S. C. de Propaganda Fide annuere renuisse postulationibus Nostris quibus /111/ rogabamus [Te] exonerari omni Delegatione Apostolica relative ad Missionem Aden in Arabia, ac insuper Te misisse ad Nos pro exécutione aliquarum operationum valde laudabilium in litore Africano Maris Indiarum, Nos, propter persecutionem actualem Principis Abissiniae, cum simus impotentes illuc perveniendi ac quod magis Nobis dolet, de istis tam gravibus negotiis tecùm personaliter conferendi: cùm aliter de tuo zelo, prudentià, doctrinā ac capacitate satis certo Nobis constet ad Nos rappresentandum; virtute praesentis declaramus Te Delegatum Visitatorem Vicarialem pro Missione Aden Arabiae et pro locis supradictis litoris Africani Maris Indiarum, cùm potestate praeficiendi Superiores Domorum locorum, eorumdem ineptos amovendi, ac exequendi omnia quae, juxta mentem Sacrae Congregationis de Propaganda Fide ac Nostràs Ordinationes praecedentes, nec non actuales particulares instructiones exequenda sunt in praefatis regionibus: conferentes tibi veram Jurisdictionem Delegatam Ordinariam super fideles praedictorum locorum, nec non super Sacerdotes illuc degentes. Praecipientes insuper omnibus praedictis, ut Te tanquam verum Superiorem recognoscant ac venerentur usque ad aliam Nostram determinationem.

Datum Gemma Lagamara die 20 Aprilis – anno 1857.

† Fr. Gulielmus Massaja

[Nota] Nella incertezza relativamente à la Missione di Aden io l’ho inchiuso nella Vostra Patente, ma nel caso che questo paese fosse stato aggregato ad altro Vicariato contate per nulla la clausula della Vostra Patente relativamente ad Aden

F. 94v

Instructions envoyées par Monseigneur Massaja.

P. Leone in G. C. amatissimo

Mille volte benedetto sia il nostro buon Dio, che col vostro ritorno a questa nostra Missione ha voluto rianimare le mie morte speranze e riporre in attività i miei antichi piani. Il piano che Voi mi fate, e ciò che io pensava prima della mia entrata in questi paesi camminano perfettamente d’accordo; resta perciò inutile che io vi parli di approvazione o di disapprovazione; sarà molto meglio [di] occuparci del modo di esecuzione dei medesimi, tanto più, che essendo approvati da Roma, dobbiamo credere essere stati sanzionati in Cielo per quell’effetto che sarà di beneplacito Suo. Per combinare un’operazione così classica sarebbe inevitabile un nostro abboccamento, o colla vostra venuta qui, oppure colla mia discesa in Massawah, cosa però che nelle attuali circostanze non credo possibile. La mia partenza di qui, oltre non essere attualmente possibile, sarebbe la rovina dell’operazione qui incominciata, la vostra venuta anche incontra attualmente delle difficoltà insuperabili. Come però giova sperare che le cose dell’Abissinia cangieranno in modo da permetterci una reciproca communicazione, dobbiamo ora pensare ad organizzare le cose nello stato attuale in modo che l’operazione incominci.

/112/ Per ora mettete da un canto il tentativo di venire a me, perchè non farete che perdere tempo, e stancare inutilmente [f. 95r] il vostro zelo. Pensate invece a custodire e solecitare l’operazione incominciata nel golfo Arabo e nell’oceano Indiano, mentre io qui preparo gli elementi per il riscontro delle due operazioni in Caffa oppure sulle frontiere Sud di quel Regno. Da questa parte siate pure certo che l’operazione non dorme; guardate di sollecitarla voi dalla parte del mare.

In Ottobre farò nuova spedizione a Caffa colle istruzioni tendenti a questo scopo. Per parte vostra pensate a stabilire una casa o in Lamo, o in Brava, o in Melinda; credo Brava il luogo più opportuno ad ogni evento lascio à voi la scielta del luogo che si presta di più = Dopo che la casa sarà stabilita sulla costa, e prese conoscenze, non solo delle carovane, ma dei negozianti dominanti le medesime, un Prete poterà innoltrarsi nell’interno e stabilire nuova casa a mezza strada di Caffa, e così incomincieranno le nostre relazioni.

Questo sia l’unico vostro intento; non tentate altro, perchè comprometterete la vostra persona e l’operazione tutta quanta. Se un Missionario muore nel tentativo, farà una morte gloriosa ma sarà sempre un colpo mortale a l’operazione, ed il Missionario in questi paesi precipitando si espone certamente alla morte. Persuadetevi che non avete altro a pensare che a rinforzare lo stabilimento sulla costa e poi tentare l’interno e a misura che si conosce il genio del paese, la lingua e le circostanze si prestano; con questo sistema arriveremo certamente al nostro scopo...

Se dunque queste mie riflessioni entrano perfettamente nel vostro cuore e vi convincono, più se mi giurate di attenervi alle medesime, io vi mando la Patente di mio Delegato-Visitatore, Vicariale assoluto per tutte le operazioni del golfo Arabico e dell’oceano Indiano con tutte le facoltà opportune di stabilire Superiori, spedire, richiamare sogget[t]i a misura che domanderanno le circostanze; in caso diverso io temerei di compromettermi gravemente avanti Dio ed avanti il tribunale dei veri conoscitori delle cose.

Come io non mi trovo in Massawah per esaminare da vicino gli andamenti del vostro cuore, scrivo à Monsignore Biancheri mio Procuratore e Vicario Generale di esaminare bene il vostro cuore e trovandolo disposto in tutto come sopra, lascio a Lui di dare esito alla Patente che vi mando, e di aggiungervi alla mia la sua pastorale benedizione; in caso diverso sarà anche il medesimo in facoltà di restringere la suddetta Patente, oppure anche di annullarla come crederà bene ed a misura che vedrà il vostro zelo poco suscettibile di freno.