Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Limu

[F. 1r]P. Leone in G. C. Amatissimo

Tetmara – Kafa 30. Gennajo 1860.

Ho ricevuto la vostra carissima mandatami col mezzo di Escetù, alla quale potrei dispensarmi dal rispondere, perchè ho consegnato una lettera a Deftera Ajlù, nella quale si può dire che vi è tutto ciò che voi domandate. Detta lettera credo che vi arriverà prima della presente, o per lo meno colla presente; perciò a molte vostre domande potrà bastare la medesima – Per forza, non per amore debbo acconsentire al vostro ritorno da questi paesi, perchè altrimenti farei una violenza a voi, e forse un’altra maggiore alla missione medesima introducendo un soggetto senza vocazione, epperciò inutile, e forse anche nocivo. Iddio si manifesta in varie maniere, ma stando ai lumi che da a me, io sono molto lontano dal dire che sia /196/ volontà di Dio il vostro ritorno, perchè nel caso non avrebbe permesso la vostra entrata qui con tanta vostra fatica, e con tante spese; comunque io spero di essere giustificato nel permettervi di andare, perchè altrimenti forse voi non vi aquietereste, e fareste delle materie. Col permettervi però di andare non posso poi dispensarvi da tutte le formalità necessarie, quella cioè d’intendervela col Re Abba Baghibo, e previo accordo con Monsignore Coadiutore, al qua[le scri]vo in proposito di procurarvi la licenza [... guardate]vi bene di pa[rt]ire prima di ave[re...] grave [... f. 1v] perchè dal momento che avete spiegato un’impegno così forte per ritornarvene, venendo qui, ed occorrendo di non poter subito ritornare, farete poi delle materie, e forse crederete poi che sia io... Se venivate qui, tutto si sarebbe combinato in santa pace, perchè io ho nessuna idea ostile, ma cosa farci –?

Riguardo al piano dello stabilimento della costa, io l’amo molto, perchè è un piano immaginato da me; per questa ragione nel 1857., quando voi siete venuto in Massawah, l’ho acettato dando a voi l’incarico di eseguirlo, perchè temeva allora che rifiutandomi per causa mia la cosa sarebbe andata a monte; ma l’ho acettato molto con pena, attesoché io non soglio incaricarmi di operazioni che non posso io stesso sorvegliare, e per questa ragione poco prima aveva rinunziato Aden missione già fatta, e per cui aveva tanto speso e faticato, e che avrebbe potuto esserci utile; pensate ora se posso incaricarmi dell’operazione di Zanzibar; nel 1857. avendola acettato, sono stato tre anni senza saperne più nulla, sempre in pena, senza poter nulla fare; lagnanze di qua e di là che i missionarj giravano a loro volontà a spese della missione... Ora che Iddio mi ha liberato da questo impiccio, vi entrerò un’altra volta? Se avete speranza di poterla riuscire fate i vostri piani ai Superiori, e fate quello che credete, che io non posso entrarvi ne con risponsabilità, ne con denari, perchè le case qui dell’interno [si sono] moltiplicate, e l’assegnamento di Lione appena [basta;] qui abbiamo il fondo che avete portato [... p]ortati da Deftera Ajlù; in Massawah [... ri]masero [...] i quali [... F. 2r] particolare, perchè assolutamente io non posso più concorrere con denari. Nel caso che vi risolviate di partire di qui, io vi consiglierei di recarvi a Roma, e colà combinare ogni cosa de novo, senza mischiare la mia persona, ne il mio Vicariato, essendo un’operazione incompatibile – Se vi risolvete di andare a Roma scrivetemi subito, perchè io vi accompagnerò con lettere, nelle quali però, schivando tutte le cose che possono farvi del torto, dirò tutto il pro e contro come la penso; così pure allora vi manderò il biglietto per ritirare la somma di 300. talleri che dite essere vostra – Caro mio, non sarebbe stato meglio lasciare quelle espressioni di proprietà re[la]tivamente a detta somma, cosa poco conveniente in un religioso, e limitarvi a domandarmi il necessario per il vostro viaggio? Forse che per il passato ho fatto il piccolo con voi? non lasciava forse tutto nelle vostre mani? Presentemente avete fatto tante spese venendo a conto della Missione, e dovete ancora farne ritornando; ho forse io fatto una mezza [parola] di rimprovero? Dal momento /197/ che avete deci[so il] vostro ritorno, e che perciò tutte queste spese sono state inutili, avrei motivo di lagnarmi di voi, e mi pare che avrei anche ragione di rifiutarmi a darvi il necessario per il ritorno, perché le limosine della [Propag]azione non sono per girare inutilmente [...] lo facio, e voi volete poi essere [... f. 2v] le lettere necessarie per la costa e per Roma; presentemente credo inutile, perchè Abba Baghibo dirà di lasciarvi partire, ma poi Dio sa se lo farà subito, ed io temo che avendo le mie lettere, voi farete qualche passo imprudente e fuggirete; quando sarete presto a partire scrivetemi per espresso, che io per parte mia vi manderò tutto in otto giorni. Monsignore Coadjutore sono appena otto giorni che mi scrisse una lettera in collera, perchè ho preso le cose vostre con un po’ troppo di fuoco, esortandomi ad avere più pazienza con voi.

[Non riesco a] capire come voi abbiate perduta la [...] caro mio [non è] così che dovete [...

Aff.mo Padre in Cristo
† Fr: G. Massaja V.o]

[F. 3r] P. S. Il P. Cesare ha ricevuto la vostra lettera nel momento che stava per partire per una missione ad un paese detto Ennerea Provincia qui di Kaffa, dove sono tutti Cristiani, e dove avvi un Prete di nome, il quale sa neanche le lettere dell’alfabeto, ma è l’unico residuo dei preti antichi, e che fa da Scismatico; Padre Cesare ha missione di andare colà, ad istruire e battezzare, e se potrà, di portarmi qui incatenato quel Scismatico; in caso diverso obbligarlo a lasciare le funzioni sacerdotali, perchè è cosa conosciuta che non è Prete, neanche secondo l’uso abissinese, perchè è mai stato in Abissinia; si suppone che sia un servo di un Prete Abissinese morto in Kullo, il quale si disse Prete e venne qui. P. Cesare lascia di dirvi che non la prendiate a male, se non risponde; diffatti ebbe appena tempo a leggere [la vos]tra lettera e se ne partì – Riceverete però [una let]tera sua spedita qualche giorno pri[ma...] di Deftera [Ajlù] – Anche lui [... F. 3v] Dietro le parole del Cesare, anche io mi facio avanti e vi dico, prima di risolvere pensateci bene; fin qui mi sono servito di forti espressioni, ed anche di minacie; ora vi parlo da Padre: caro mio riflettete bene al passo che fate; il diavolo si serve del motivo dello stabilimento di Zanzibar per farvi retrocedere dal campo di guerra, dove siete arrivato con tanti stenti, e con tanti anni di sforzi, perchè egli ben sa che una gran crisi gli sovrasta in questi paesi, dove sta per perdere il suo regno, e l’opera di Dio col guadagno di un fervente missionario sarebbe forse arrivata al punto di vincere sulla bilancia, motivo per cui ha preso così a cuore la causa del vostro ritorno; ma, credetemi, vi pentirete poi; voi dovrete ritornare in Europa per forza, perchè, come già vi dissi, io non mi sento di prendermi quell’affare sulle spalle, ed arrivando in Europa, credo che troverete nulla di ciò che cercate, ed il piano suddetto anderà a monte per castigo di Dio; questo mio calcolo è fundato da ciò che penso io stesso di voi: /198/ dopo l’affare del vostro ritorno così [...] e così poco ragionato, vi confesso schie[ttamente...] vi avrei più [cre]dito di sufficien[te...]

[F. 2v] Al M. R. P. P.on Col.mo / Padre Leone dés Avancer / Missionario Cappuccino / Limu //.