Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Ghera

[F. 1r]P. [Leone in G. C. Amat.mo

Kaffa, 25 agosto 1861]

Ne[lle lette] re mie pa[ssa]te vi dice[va di no]n avere paura a promettere ad Abba Magal anche argamente per così aprirvi la strada, ciò però s’intende nelle debite forme e regole – Sapete il proverbio /291/ dei legisti qui nimis dicit nihil dicit e voi dovete sapere che questa gente ha una diffidenza naturale a noi forestieri, e suol credere la metà di quello che diciamo, e noi dobbiamo promettere cose sode le quali per una parte non ci compromettano, e per l’altra cose che possiamo senza grave nostro incommodo, altrimenti, se non altro, correremo il pericolo di inimicarci poi nel futuro e perdere la nostra riputazione; nelle conferenze perciò che avrete col Re a questo riguardo dovete domandargli schiettamente gli oggetti che il medesimo desidera dicendogli che voi siete incaricato da me di trattare con lui a questo riguardo, e fargli conoscere ciò che noi possiamo e ciò che non possiamo, che siete incaricato ed autorizzato a fissare gli oggetti e la spesa da farsi in Massawah e fissata che sarà, di scrivermi, per l’approvazione; in detta conferenza non abbiate paura a dire schiettamente ciò che non possiamo, perchè son certo che parlando schietto e facendo tutte le difficoltà che devono farsi, sarete ancora più creduto e rispettato di quello che sarete promettendo così al vento ed alla cieca; l’aspettare poi l’approvazione [f. 1v...] ttere, ed [...] le odiosità [per] strada ed in [Mas]sawah potendo sempre dire dovunque = l’ordine è questo =. Il fissare la somma da spendersi in Massawah è cosa molto prudenziale per più ragioni. 1. perché così sarà conosciuta la spesa che si fa colà dalla missione, altrimenti questi selvaggi possono credersi che le cose venute colà siano cose da poco. 2. Perchè in Massawah restringerà le arbitrarietà di chi provede, e le pretensioni nel tempo stesso degli inviati le quali non finiscono mai. 3. Perchè la spesa essendo fissata in talleri, per pochi che siano, qui sarà sempre una gran cosa. Nel caso di trovare impiccj sugli oggetti che il Re desidera sarei d’avviso di dire al Re che io gli fisserò qui la somma che riceverà in Massawah, le persone poi di sua fiducia potranno colà comprare ciò che lui brama, e se saranno oggetti che non si trovino in Massawah scriveremo al nostro procuratore che gli facia venire di Aden, se i medesimi si decideranno di aspettare; ben inteso però che le sue persone di fiducia debbano passare ricevuta scritta in arabo di ciò che avranno ricevuto. Sopratutto battete il punto che noi non possiamo incaricarci della risponsabilità e delle spese da Massawah a Ghera, perchè noi stessi dobbiamo passare per mezzo dei mercanti, dai quali può farsi temere più lui di noi, e potrete dirgli chiaro che per la roba [f. 2r...] strada, [noi o]ltre la perdi[ta d]ella medesi[ma per]deremo la gratitudine per parte del Re, e ciò che più importa, passeremo per impostori e bugiardi; il fare tutte [le] difficoltà farà vedere che le nostre promesse sono reali e non fittizie, e farà conoscere nel tempo stesso il valore delle cose, oltre a tutto ciò che dissi sopra. Conchiusa la cosa faremo di tutto affinchè abbia luogo, ed ancorché voi nel caso non ritorniate le spedirete al medesimo unite alle vostre scuse. Così si fa per aquistare credito in futuro, e sono certo che avendo luogo tutto questo, occorrendo per l’avvenire qualche bisogno, saremo creduti. Credetemi, presentemente ancora non siamo creduti, e lo provano le vostre parole riferitemi come sortite dal Re di Kafa, e dette da Abba Magal = Se /292/ non sono preti sono forestieri venuti a vedere il paese... = Voi dite in una vostra che ammirate la mia pazienza col P. Fessah... ed io vi dirò che tutto ciò è appunto per legarlo di non venire a Kafa... perchè a dirvela chiara, nonostante tutte le difficoltà che vi sono in Kafa anche per il vitto, pure veggo nel cuore di questi preti indigeni un certo attaccamento a Kafa che mi fa temere, e la mia speranza è nell’unico Dio, e per parte nostra usando somma prudenza, che potremo cavarsela... Avete letto le mie relazioni a Propaganda nelle quali parlo delle mie angustie per il culto superstizioso di Kafa ed in specie delle Chiese, [f. 2v...] di parrochia per il fetat ፍትሓት fətḥat preghiera per l’assoluzione del defunto; il termine viene spesso esteso a comprendere sia l’unzione e le preghiere di assoluzione per il moribondo, sia la preparazione del corpo del defunto, il corteo funebre, la sepoltura e le cerimonie da ripetersi periodicamente dopo il funerale.
Dal seguito della lettera si capisce che il rifiuto del M. è relativo alle richieste di cerimonie funebri per defunti non battezzati e non praticanti.
fetat, ed io non nascondo, vorrei che avesse dato tutte le Chiese e tutte le parrochie, perchè a dirvela sono stanco di tollerare questo culto, ed ho risolto di fare il passo; prima io aveva sempre speranza di poter far questo dietro consiglio coi grandi, ma dopo due anni di pazienza ho veduto che nulla si può combinare, e che anzi si sono stabiliti di più; figlio mio badate, se io vengo a morire prima di fare questo passo più nessuno potrà farlo, e tutti i miei sforzi per dar buon’esempio al paese serviranno per stabilire il culto superstizioso, io in Kafa sarò venerato come santo, e l’anima mia arrostirà coi diavoli, ed il mio nome servirà di appiglio ai rivoltosi, e si dirà = voi ne sapete più del Vescovo Massaja? ecco i sentimenti che mi guidano; sono pentito di avere in ciò sentito troppo il consiglio dei deboli... Per fare questo passo vorrei disfarmi di tutti i preti deboli, ma non so se mi riuscirà... Restando io solo l’odiosità diminuirebbe presso il popolo, e cadrebbe in parte sopra i grandi colpevoli, perchè non si dirà più tanto = il Vescovo non vuole, ma sibbene non può perchè solo, ed i Preti sono fuggiti perchè perseguitati; frattanto io coltiverò la mia Chiesa e farò capire la massima. Presto detto, caro, Kafa è il migliore paese, Kafa tende delle trappole terribili a tutti grandi e piccoli – Vedere le cose in grande come vi diceva è in questo senso, e non so ancora [f. 3r...] per Kafa, resterebbe ancora a [...]ché penso di mandare in Lagamara uno o due carichi degli oggetti più preziosi, come calici d’argento, pissidi, vasi, pianete di maggior valore, e penso di mandargli al vostro indirizzo da non aprirsi se non da voi. In quanto ai talleri io avrò bisogno di una certa quantità, perchè come sapete non facendo più i fetat, ed essendo in guerra col governo non potrò più sperare nulla dal paese – Se mi riuscirà, appena sarò rimasto solo (ben inteso con un solo prete di compagnia e per confessarmi) passerò una notte da solo, farò un buco molto profondo, e sotterrerò tutti gli oggetti che non soffrono in terra per ogni caso di morte, ed appena fatto questo, vi scriverò la nota degli oggetti sotterrati ed anche il luogo preciso, e questo non lo indicherò a nessuno; così sarò più tranquillo e non penserò più che a lavorare quel poco che potrò sino all’arrivo del padrone. Se sentirete che ho fatto battezzare Makullo in giorno di Domenica sarà segno che ho sortito publicamente l’affare della circoncisione per cui sono molto dispiacente e sono andato in collera dietro la vostra lettera, dalla quale ho saputo l’affare... partendo da ciò non potrebbe andare sino a Roma la notizia che io insegno la circoncisione? /293/ Sono molto afflitto di avere usata troppa tolleranza su questo punto, appoggiato alla tolleranza che si usa in Abissinia –

[F. 3v...] il p[...] già vi scrissi [che] è caro, e vi a[ggiu]nsi di più la difficoltà dei talleri, proponendovi la compra con indi; voi mi dite che vi sono due donzelle [d]a marito, ed io vi dico c[he] questa è appunto una delle difficoltà che mi tra[tti]ene, perchè appena comprate bisogna pensare a custodirle, e per i schiavi che abbiamo vi sono già qui tre donzelle che mi impiciano, ed avvi di più la schiava Dorse, la quale non fa che domandare marito, ed anche quella venuta da Gemma; perchè dunque radunare tante femmine da marito, nessuna delle quali pensa a contrarre matrimonio cristiano, ma a vivere pecudum more? ecco ciò che mi spaventa; d’altronde prima bisognerebbe vedere l’affare della vostra partenza, perchè in tal supposto cangiano tutte le combinazioni di prima, potendo essere che mi trovi poi impiciato a fare custodire la casa di Ghera, ed anche Kafa dietro i passi forti che debbo fare, debba ridursi ad una piccola stazione.

Oggi 25 Agosto in Chiesa sono stati publicati i seguenti articoli: 1. Le bestie offerte alle Chiese saranno ricevute dal prete come proprietà della Chiesa per le riparazioni e per la manutenzione dei preti e fabbricieri, ma non si mischierà più il [prete] nell’amazzargli, ne si mangierà più la loro carne. 2. Le esequie saranno per i soli battezzati e catecumeni i quali hanno in morte cercato il Prete: Vedremo [f. 4r...]ciato; vi confesso po[i c]he la bolli[tura per] i grandi è molto forte, ma è meglio che finisca una volta questo vin[col]o; o regneremo, oppure la finiremo con Kafa – Vi debbo di più aggiungere che la vostra conferenza coi Lemy di Kafa avuta in Ghera, ha sortito un cattivo esito, quei bricconi invece di avere riportate le vostre parole devono avere riportato solamente cose odiose e di rivolta... comunque, per l’avvenire siate più guardingo, e non fidatevi di questa gente falsa, e ciò anche in Ghera e Limu –

Vi mando il picolo mulo carico delle cose domandatemi; dall’accomoda contenente i vostri oggetti non ho ritenuto niente altro fuorché le cose di polvere e di capsul, perchè sono cose che vi potrebbero compromettere; occorrendo di averne bisogno in Limu, dove potrete dare le due pistole che ho promesso, se vedrete necessario, direte al Re, che in quanto alla polvere mandi da me; questo mi servirà per tenermi in relazione con quel Re.

Vi mando il piccolo calice del Baron du Havelt, perchè vi sarà commodo, e d’altronde cerco scaricarmi delle cose più preziose; vi sono quattro pianete, un piviale, due funicelle, cinque camici, un’altro calice di ottone, e parecchi altri oggetti di Chiesa; nella cintura di pelle troverete 13. talleri; qualora occorra ancora qualche cosa, prima [f. 4v...]. Ho detto d[i sopr]a che ho trattenuto tutta la polvere e capsul, ho però messo nell’involto poche capsul di due speci quali potrete regalare a Gama in Gudrù. Ho fatto il patto con Berr[ù] di farvi passare questo carico in Lagamara come si trova, ed io vi esorterei a neanche aprirlo in Ghera, perchè altrimenti correte pericolo di spie... il portarlo con voi è cosa troppo delicata, tanto /294/ più che dovrete avere altro carico per il necessario del viaggio; alla partenza di Tascio da Kafa manderò un altro carico, tutto al vostro indirizzo da non aprirsi se non da voi.

In quanto a Tascio è una persona molto fida e l’ho pregato di molte comissioni ad Abba Magal tendenti ad assicurare il vostro viaggio sino a Lagamara, ed anche per sgravarvi di molte odiosità nelle trattative col Re relativamente alle spese di viaggio e simili; combinate con lui e lasciate a lui molti passi odiosi, perchè spero che eseguirà bene la sua parte. Egli è disposto a recarsi in Massawah, ed anche di accompagnarvi per quanto potrà. In quanto a Berrù egli pure ha ordine di intenderla con voi, e riceverà dalle vostre mani o in Lagamara oppure in Gudrù tutte le nostre lettere per la costa col prezzo di cinque talleri, quattro di paga ed uno di mancia; non è però obbligato al ritorno, e nel caso farà un nuovo patto colà; gli ho detto che voi [f. 5r... ri]cevere in Massawah questi 40. talleri paga di ciamò 12. mille dovuti, compreso un residuo di paga dell’altro viaggio, e due indi dati a voi in Ghera con due sali a cui ho aggiunto un poco di guadagno, in tutto 40. talleri come sopra, non però compresi i cinque talleri di paga per il secondo viaggio, per cui avrà bisogno di altro ordine – Berrù avendo roba da ricevere da noi è persona sicura, perchè in caso di rubarizio lo possiamo prendere in Massawah, epperciò non abbiate difficoltà a consegnargli il carico ed anche fissargli qualche sale per un’ajuto – Notate che alla vostra partenza dovrete prendere anche tutto ciò che si trova in Ghera con voi per celebrare in Limu; per Ghera penserò io di qui quando occorrerà. Se le cose di Kafa non cangieranno farò passare poco per volta tutto ai paesi Galla liberi se Iddio mi concede tempo, e resterò qui con il puro necessario.

[† Fr. G. Massaja V.o]