Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Lorenzo Lachenal d’Aosta OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Lione

[F. 1r]M. R. P. Provinciale

Ennerea – Paesi Galla 29. Novembre 1861

Nell’anno scorso Le scriveva sul principio di Ottobre alcuni progetti risguardanti il futuro di questa Missione, e La preveniva /297/ che il P. Leone sarebbe partito di qui per l’Europa portando alcuni ragazzi per l’istruzione; ora debbo avvertirLa che questo Padre non partirà tanto presto per molte ragioni. Prima di tutte, abbiamo sentito che l’Europa trovasi tutta sconvolta nella politica, ed in cattivissimo momento per poter fare degli affari, abbiamo pensato perciò di aspettare che ci vengano notizie migliori. Anche per parte nostra abbiamo incontrato delle difficoltà notabili: Kafa prometteva di voler fare una spedizione al Papa, ma poi le cose si sono molto cangiate: appena il ministero si è fatto conoscere sortirono tutti i diavoli a farci la guerra, mussulmani, idolatri, cattivi Cristiani si unirono tutti quanti adversus D.[omi]num et adversus Christum ejus; la finitiva fu che sul finire del mese di Agosto scorso fui preso io improvvisamente e fui asportato nel modo più infame ed innaudito; appena partito io hanno diviso fra loro i miei Sacerdoti e fatti custodire, ad oggetto di risolverli a prendere moglie e tradire; sono indicibili i stratagemmi messi fuori per riuscire nel loro intento, violenze, fame, lusinghe di ogni genere, ma i poveretti diedero la testa per la S. causa, e non è che il timore della plebe che gli salvò dal spargere il loro sangue, perché in Kafa il partito Cristiano è forte, ed una gran parte di questo è stato preso nel cuore dal nuovo sistema del nostro ministero; presentemente dopo tre mesi dal mio esilio, sono già tre ambasciate spedite a questo re di Ennerea per ottenere la pace col mezzo del medesimo –

[F. 1v] Kafa aveva studiato il percutiam pastorem et dispergentur oves, ma la sua politica è andata a male; pensava di farmi passare in Garo ed in Gengerò dove amazzano i Cristiani, affinché i miei preti non sentissero più la mia voce, ma i principi vicini si sono opposti, ed hanno dovuto mandarmi in Limu dove posso far coraggio ai Preti e tenere la briglia, per altra parte anche il popolo di Kafa disgustato, benché non abbia fatto nessun atto di rivolta, pure ha fatto conoscere il suo malcontento... in terzo luogo Iddio si spiegò subito collo staffile, parecchie persone di quelle che hanno avuto parte principale nel mio affare in meno di 15. giorni sono morte, cosa che impaurì... vedremo il risultato di tutto questo come sarà; sono certo però che la missione colà avrà del vantaggio e non del perso; se non altro la mia sortita, la sortita del P. Leone e di un’altro Prete è un vantaggio certo, perché l’anno scorso eravamo colà, con me cinque Preti, rimasto solamente Monsignore Cocino solo con un prete novizio per tutte le missioni dei paesi Galla; Kafà fingendo di darci libertà di entrata ed uscita, ha aspettato di averci tutti nella trapola e poi spiegò la proibizione, e piangevamo tutti quanti la perdita della missione nei paesi Galla; questa crisi, dolorosa per una parte è stato un gran tratto della divina Providenza per cavarci di colà; l’aver radunato colà quasi tutti i Sacerdoti per una parte col calcolo di fare vedere a Kafa un poco di osservanza e disciplina del clero, vivendo come in convento; per altra parte per istruire i Preti e rinforzarli nello spirito; ciò che io voleva in gran parte l’ho ottenuto, ed il Signore ha ancora aggiunto la mia libertà; solamente che io sono stato disonorato in facia a tutto il mondo mandandomi /298/ via come un ladro e rivoltoso con delle infamie, mentre per la strada sino ai confini un mago mi seguiva sacrificando vittime ad ogni tratto, ed ungendo di sangue delle medesime i luoghi per dove passava, e ciò per calmare il mio angelo tutelare supposto in collera contro di loro; [f. 2r] un cane stato ammazzato dai miei servi e sotterrato per timore, fu dissotterrato, e quella carogna puzzolente mi ha seguito sino ai confini per tre giorni intieri, perché in paese vi è il pregiudizio che il cane sepolto esercita un’prestigio magico contro il paese – Del resto quelli che mi accompagnarono mi usarono gran rispetto, due generali a piedi mi sostenevano sopra il mulo, ed uno di notte mi precedeva con un gran fanale, segno che nel cuore del popolo non vi è tanto male. Presentemente le cose di Kafa non si possono calcolare, fra pochi mesi si vedrà cosa si conchiuderà, o il ritorno dei Preti dietro conferenze e patti chiari col governo, oppure lo sfratto dei medesimi nel senso di prima, manterremo colà una piccola casa per mantenere vivo il ministero e per coltivare i cristiani che vi sono, rinunziando la personalità del Prete nel senso del paese; non partirà perciò il P. Leone prima che siano finite queste conferenze, ed allora potremo calcolare meglio il futuro della missione.

Aveva scritto anche qualche piano relativamente all’apertura della strada per la via del fiume bianco, calcolando sull’amicizia ed influenza di Kafa da quelle parti, ma ora le cose sono cangiate, ed ultimamente ho avuto notizie che i missionarii del fiume bianco hanno abbandonato quei luoghi; nel caso non vi sarebbe altra strada che quella del Fasuglu, il quale confina coi paesi Galla liberi da noi conosciuti, e separati solo da una piccola distanza di paesi posseduti da neri Sciangalla sempre in guerra coi Galla, ed in guerra anche coi Turchi; nel caso perciò che Ella sentisse che si facia qualche passo in proposito del piano sul fiume bianco, Ella abbia la compiacenza di far sentire quanto sopra a chi di ragione.

Del resto le cose della Missione sono sempre nello stato di prima; nei paesi Galla le cose sono state un poco stazionarie [f. 2v] perché Kafa ha assorbito tutte le nostre forze e la maggior parte dei soggetti; presentemente speriamo che qui riattiveremo le cose; P. Leone si trova in Ghera, uno dei luoghi che presenta più speranza; Monsignor Cocino si trova in Lagamara dove abbiamo come la casa madre e si può calcolare qualche cosa per l’avvenire, essendo un paese libero; qui in Limu (Ennerea) i mussulmani ci stanno per prendere il dissopra, vedremo questo nuovo principe che piega prenderà. Vi è il paese di Nonno, che da molto tempo il progetto di aprire una casa d’istruzione è in via; anche il paese di Gabba fa dei preparativi... non si manca di luoghi, solamente temiamo che tutti questi paesi saranno assorbiti dal nuovo impero abissinese...

Ella intanto abbia la bontà di occuparsi di noi, sia presso Roma, sia ancora presso il consiglio centrale, mentre pregandoLa di voler gradire coi miei i rispetti anche del P. Leone, e di altri del mio clero, preghi e facia pregare da tante brave anime che vi sono, /299/ mentre noi qui pregheremo a vicenda per Lei e per la Provincia sua di cui ho l’onore dichiararmi sempre

Aff.mo fratello
† Fr: G. Massaja V.o V. A. dei Galla

Al M. R. Padre P.on Col.mo / P. Provinciale dei Capp.ni / di Lione / Lyon //.