Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo Padre Procuratore (tibi soli)

Gemma Lagamara 5. Marzo 1862.

Dopo chiusa la lettera di jeri veggo il bisogno di aggiungerLe la presente secreta sull’affare del rito, onde iniziarla di alcuni misteri, /348/ quali non conviene che si sappiano da altri, anche persone della di Lei curia, perchè potrebbero compromettere l’armonia della nostra Congregazione con quella dei Signori Lazzaristi, ed anche con alcuni nostri religiosi.

Supponendo che Ella potrà leggere tutto ciò che ho scritto alla S. C. di Propaganda sopra gli inconvenienti gravi che si oppongono all’introduzione del rito etiopico in questi paesi, mi dispenso dal qui ripetergli, perchè cosa troppo lunga che arriva quasi ad un quinterno, qui le porterò solo i motivi e le ragioni odiose, quali è bene che si sappiano solo da Lei, avendole taciute alla suddetta S. C. Noti però che ciò che ho scritto alla suddetta e che scrivo attualmente a Lei, non lo [f. 1v] ho scritto per spirito di partito, ne mosso da altro fine secondario, ma unicamente dall’interesse spirituale di questi popoli, ai quali mi sono dedicato sino alla morte, e dal decoro che io debbo procurare alla madre congregazione nostra; prova di ciò ho scritto in malattia colla persuasione di dover morire fra breve, perchè veggo ordita dal diavolo una trapola di rovina della missione, ed un’operazione tendente a farla passare ai Lazzaristi.

In Decembre 1849. in Parigi essendomi abboccato col Generale dei Lazzaristi e con altri Padri del Definitorio loro generale, ho potuto scorgere che l’alta curia di detta Congregazione ha veduto male l’impianto di un nuovo Vicariato Ap.o nei paesi Galla affidato ai noi Cappuccini... d’allora in poi i segnali continuarono sempre indicanti la politica dei medesimi tendente ad hoc; per questa ragione i nostri missionarii che arrivano in Massawah in contatto coi PP. suddetti sono sempre fanatici a diffendere questo piano, come ha fatto il P. Leone e fa attualmente il P. Gabriele, il quale mi scrive un quinterno di ragioni strambe tutte succhiate dai suddetti, [f. 2r] quali, credo, avrà anche scritto alla Propaganda, senza accorgersi che in ciò fa il Segretario del Generale dei Lazzaristi, e cotesta S. C. cadrà nella trapola senza saperle neppure essa, e si farà un passo organizzato da tutte persone che non conoscono i paesi Galla, ed io con una sperienza di 15. anni non sono neppure interrogato, come non è interrogato il Coadjutore, ed il P. Leone, quale ora la pensa tutto all’opposto – Come poi questa missione di necessità dovrà passare ai Lazzaristi nel supposto che venga introdotto il rito etiopico in questi paesi, eccoLe il calcolo: questa missione dovrà allora prendere di necessità soggetti da quella missione (benché non ne abbia affatto dei dotti) e manderanno sempre il rifiuto, come è già accaduto, lagnandosi questi, la finitiva sarà il progetto di fare una missione sola, un solo Superiore per impegnarlo a mandare buoni soggetti; ecco il nodo gordiano; la maniera con cui attualmente si sponterà la questione, eccoLe un’altro nodo: La Propaganda spingerà presso il Generale Lazzarista affinchè vengano ultimati e publicati i lavori del fu Monsignore De Jacobis [f. 2v] sopra il Messale, Rituale, e Pontificale etiopico (cose più create che preesistenti in Etiopia, perchè avendo io prima delegato il fu P. Giusto per simili lavori, egli, il più info[r]mato di tutti in ciò, mi confessò, che il messale consiste in 14. messe per tutto l’anno prese dai Copti, il rituale /349/ non si trovò che per metà e contradditorio, di Pontificale niente affatto) il Generale suddetto fingerà di disprezzare la cosa adducendo che non merita la spesa un simile lavoro per la sola Abissinia piccolo paese, e che presenta poche speranze, come è vero, meno che si uniscano i paesi Galla... così la S. C. per ottenere che si ultimi detta opera che farà un chiazzo momentaneo, dirà di sì e sacrificherà anche gli interessi spirituali di questi paesi senza avvedersene... Ella perciò non manchi ad ogni costo di leggere ciò che scrivo a Propaganda, ne prenda le note, e facia con energia la diffesa, perchè io lontano penso scaricarmene della risponsabilità avanti Dio ed alla nostra madre Congregazione.

L’abbracio di nuovo nel S. crocifisso e sono

D. P. V. R.ma

Divot.mo figlio in S. Francesco
† Fr: G. Massaja V.o