Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Ghera

[F. 1rP. Leone in] G. C. [Amat.mo]

Gudrù 17. Giugno [1862.]

Eccomi di ritorno d[al m]io viaggio: Tedla Gualu che p[rim]a aveva giurato di lasciarmi p[assa]re, mi obbligò a ritornare indietro; [pe]r una parte sembra un consiglio di tutto il clero gogiamese per avere un Wescovo nelle loro mani ad ogni evento di averne bisogno onde fare un contro altare all’imperatore ed al Vescovo Salama, come ho potuto argomentare da parecchj segnali, fra i quali ha cercato di farmi restare in Gogiam e di mettermi nel gadam di Lieus al che non ho voluto acconsentire, ma sarei stato obbligato a restarvi, se imponenti rivoltosi sortiti nel paese non gli avessero fatto cangiare consiglio per timore che io fuggissi colà, motivo per cui prese il partito di mandarmi in Gudrù come paese suo, essendo parente con Gama... Per altra parte poi ho anche avuto alcuni segnali d’inimicizia, da un canto sembra che alcuni [f. 1v] mi abb[iano falbricato q[uesta im]postura p[er] il principe, motivo per cui il m[ede]simo non ha aperto con me il [suo] cuore, come aveva promesso; d[all’a]ltro canto sembra anche che [fos]sero semplici timori politici... comunque sia per essere, il fatto si è, che dopo aver giurato di lasciarmi passare, mi fece ritornare indietro e troncò tutti i miei piani fatti per l’Europa.

Le notizie datemi di Kafa in parte sono state false; solamente sono rimasto come nulla mi abbiate scritto delle cose nostre di quel paese, cioè come si diporti il P. Ajlù, sia rapporto alla sua salute corporale, sia rapporto al ministero, sia ancora rapporto alla roba nostra colà rimasta... vi assicuro che per me Kafa è divenuta una gran spina al cuore... voi trovandovi vicino dovete informarvi e scrivermi –

Quindi non vi nascondo che sono in [f. 2r] pen[siero] per voi [...] che il Re non vuole p[iù lanciarvi partire e che vi sta occ[upando] in fabbricare case, ed altri ri[ferisc]ono altre cose, voi nulla mi dite d[i tut]to questo, ne del progresso che si s[ta fa]cendo nel ministero apostolico; [pe]r carità scrivete e tenetemi al corrente – Vi notifico che ho dato una pezza di seta con venti bracia di gallone d’argento per vendere ad Abba Kutal (Agoz) nel caso che vi troviate in bisogno potrete dirgli che dia a voi il prezzo, oppure gli oggetti in natura; prima aveva detto di non parlarvene, perf[chè] allora mi trovava qui in sommo bisogno, ora essendomi arrivata una parte della somma che stava nelle mani di Tedla Quanqul non mi trovo più in bisogno; l’aver tenuto questo secreto era per liberare voi dall’odiosità e dal dovere di farne un regalo... questa ragione conosciuta da Abba Kutal servirà di segno affinchè ve lo dia – Del resto grazie a Dio qui siamo tutti bene, [f. 2v...] incominci p[rende]re un /353/ poco [di] sviluppo, mentre io p[oi fa]cio gli ultimi tentativi di prova in [Gudr]ù, ed il P. Giovanni con P. Paolo par[tiran]no a giorni per Ilù a fare [... p]rove –

Vi abbracio nel S. crocifisso e pregandovi di salutare il Re, la moglie, e la madre con tutti i vostri Cristiani, ai quali nel giorno a voi beneviso impartirete la mia benedizione coll’indulgenza plenaria sono

† Fr: G. Massaja V.o

P. Leone / Ghera //.