Massaja
Lettere

Vol. 2

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Ghera

[F. 1r]P. Le[one in] G. C. sempre [Amat.mo]

Gudrù 22 Ottobre [1862.]

Passano i tre mesi da[cchè no]n [ho] più avuto notizie vostre ne di Ka[fa, perc]iò, non vi nascondo, incommincio m[etterm]i in pena. Io sperava di vedervi a con[venir]e qui prima dell’inverno, ma cotesto [Re] non vi ha lasciato partire e temo che lo stesso sarà ogni qualvolta cercherete di venire – Per una parte, essendo questo un segnale di amicizia del Re non lascia di farmi piacere[,] per l’altra poi non è una cosa buona che il Re impedisca l’esecuzione degli ordini superiori, potendo da un giorno all’altro nascere una circostanza imponente di morte o di altro, e si troverebbe lo stesso impicio. Comunque sia, guardate di ragionare il Re per quanto potete onde farlo entrare in questi calcoli; nel caso di non poterla riuscire io benedico il vostro ministero in Ghera, purché faciate sempre il possibile nell’apostolato istruendo il popolo ed il prete indigeno che dovrà poi col tempo restare alla custodia del gregge –

[F. 1v Sappiate] che l’imp[eratore] Teodoro è venuto [in Go]giam e Tedla Gualu è fuggito sull[’amba,] come un sorcio – Appena il Nilo [sarà] passabile manderò dal medesimo im[pera]tore un messaggiero, ed allora conoscerò [positi]vamente l’avvenire di questa missione ancora incerto; se questi ci ama sarà una cosa, se ci odia sarà tutt’altra cosa, ed io credo che neanche la casa di Ghera e di Kafa anderanno salve; è voce generale che l’invasione dei paesi galla /355/ debba aver luogo dopo natale, ma non si sa per quale via; alla corte dell’imperatore esiste una quantità di gente (schiavi stati venduti) di Gemma, di Ghera, e di Limu, alcuni anche molto in auge presso il medesimo, i quali non fanno altro che provocarlo ad andare colà per vendicare il sangue loro per essere stati venduti... principi minchioni per guadagnare dieci indi, non fanno che espatriare i loro sudditi e non sanno che vanno a mettersi sotto la bandiera del loro nemico; solamente qui sulle porte di Gama ve ne sono più di dieci, [f. 2r] i qu[ali occorrendo [... si] uniranno all’impe[ratore per a]ndare a fare la guerra ai [loro pri]ncipi che gli hanno venduti; [è ce]rto che la distruzione di tutti co[testi p]rincipi mussulmani sarà imm[ancabi]le per questa ragione, gius[to] castigo [di Dio]. Nel caso di venire in questo discorso, dite al Re che, se fra i principi qualcheduno si salverà sarà lui in grazia del tabot e dei cristiani; sono solo afflitto, come non abbia fatto venire da Gemma il mio caro ragazzo Kamo, il quale a quest’ora sarà guastato – Presentemente la missione fa mirabilia nei paesi del P. Giovanni, i battesimi che si fanno sono senza numero e si tratta di piantare la Chiesa, il principe anche è divenuto cristiano; l’altro giorno tutti i capi del Gudrù con una pietra al collo sono venuti qui alla Chiesa, hanno fatto voto di fabbricare una Chiesa nuova... affinchè sappiate han fatto questo sperando di trovare bontà presso l’Imperatore e salvare il loro paese – [F. 2v Cercate poi per] quanto po[tete di] tenervi in relazione con] Kafa; il mio cuore incomincia ess[ere in] pena per quel paese; Tascio par[e...]rinare, ed il P. Ajlù non scrive [poi co]sì frequentemente; non è tanto per [me], quanto per la sicurezza dell’op[er]a di Dio: spingete il Re vostro; anche voi mandatemi notizie dei cristiani e dei preti...

Direi ancora qualche cosa, ma domani parte il corriere; spero che Monsignore Felicissimo vi scriverà altri detagli; se non avete comprato il fratello del P. Matteo ritirate la somma – Vi abbracio nel S. crocifisso e sono

aff.mo P. in G. C.
† Fr: G. Massaja V.o

Al P. Leone / Ghera //.