Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al cardinale Alessandro Barnabò
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 546rEminenza R.ma

Cairo 30. Gennajo 1864.

Ho già scritto di Massawah e quindi nei primi giorni del mio arrivo qui in Cairo, ma potendo darsi che le lettere si perdano, aggiungo ancora la presente per assicurarmi che V. Em: R.ma sia al più presto informata del mio arrivo qui, accompagnato dal P. Gabriele da Rivalta, e da due ragazzi Galla portati per l’educazione, prevenendoLa che io aspetto una di Lei risposta per sapere se debbo prendere prima la via di Francia, oppur quella di Roma, attesoché il movimento dei missionarii Francesi è divenuto una complicazione, come altresì la formazione di una prefettura indipendente, la quale ha bisogno senza dubbio di schiarimento; se io vengo prima in Roma si potrà chiamare colà il Pro Prefetto P. Domenico attualmente di ritorno in Francia per aggiustare le cose nostre; se [f. 546v] poi io dovrò andare prima in Francia, allora combineremo colà ogni cosa e verremo dopo in Roma a stipularla.

L’affare che implicherà un poco la questione sono i 42. (dico quarantadue) mille franchi che già sono stati presi in Egitto sopra i fondi particolari miei che io pensava destinare per l’avvenire del V.o Ap.o e della missione, come Ella ben sa, quali desidero che siano restituiti, poiché sono risparmii miei dovuti alle fatiche antiche mie e dei missionarii, e quali potrebbero essere malamente consumati, forse con danno degli stessi missionarii, conoscendo ben io le debolezze dei missionarii nuovi; anticamente si trovava tutta la Superio- /59/ rità concentrata nel V.o Ap.o, ed io ho mai proibito di prendere in Egitto il necessario ai missionarii di passaggio, ora l’affare è diverso, essendo stata eretta una nuova Superiorità indipendente, bisogna dare al V.o Ap.o ciò che è suo e fare un’amministrazione a parte, essendo Lui Superiore di tutti gli indigeni, e di tutti [f. 548r] i missionarii non cappuccini che col tempo potrebbero essere mandati; ecco poco presso le difficoltà che si dovrà conciliare, se pure non si dovrà pensare ad un Segretario e ad un compagno che sono di uso al Vescovo, e questi indipendenti dal Prefetto –

Scrivo ciò per prevenire l’Em. V. R.ma, dietro gli articoli del decreto ricevuti l’altro jeri dal Pro Prefetto in risposta ad alcune mie lagnanze; Ella perciò pensi ciò che convenga fare, e se sarà necessaria la mia rinunzia vi calcoli pure sopra che io sono sempre dispostissimo a tutto, meno che di partire con pericolo di gettarmi in un vespajo, oppure in un caos di confusione che mi darà mille disturbi.

Se vorrà degnarmi di qualche risposta, favorisca dirmi qualche consiglio relativamente ai due ragazzi Galla che tengo con me, e relativamente al P. Gabriele da Rivalta, che trovasi qui, e potrà diriggere la lettera a questo M.r Delegato per ogni caso che io parta o per Gerusalemme, oppure per la via di Costantinopoli ecc..

Le bacio la S. porpora, mentre con la massima figliare venerazione godo raffermarmi

D. E. V. R.ma

Divot.mo figlio in X.to
Fr: G. Massaja V.o