Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo Padre in G. C. Amat.mo

Cairo 29. Gennajo 1864.

Non so se avrò l’onore di parlare ancora col R.mo P. Fabiano, perché le cose di Roma sogliono cangiarsi tanto soventi che più non so chi sia attualmente P. Generale ne Procuratore generale dell’amatissimo nostro Ordine, tanto più che essendo io un’essere così piccolo nessuno mai pensò a significarmi i cangiamenti dei nuovi Superiori, e qualche mia lettera che ho mai mancato di scrivere potrebbe darsi che sia anche andata perduta – Comunque sia per essere, appena arrivato qui in Cairo mi facio un dovere di significarlo alla P. V. R.ma e sempre da me amatissima, affinché non sia mai detto che debba sentire tale notizia da altri che da me; da molti anni in qua io non ho ricevuto altro dai Superiori dell’Ordine, fuorché una lettera del R.mo P. Fabiano [f. 1v] pervenutami in viaggio nell’Abissinia mentre mi trovava colà legato, mandatami dal Console Francese, il quale trovavasi parimenti legato, o meglio relegato e custodito; al contrario io ne ho mandato parecchie, alle quali ho mai avuto risposta, ma è d’uopo sapere che la più parte delle lettere sogliono perdersi in Abissinia, come si perde colà circa la metà dei danari mandati da Massawah ai paesi Galla; ella perciò facia anticipatamente le mie scuse presso la curia generalizia, perché altrimenti venendo io sarei molto mortificato nel dovermi scusare, ed il doversi perdere in questioni reciproche di questo genere, a danno di tante altre notizie che avrò da raccontare.

Come poi la missione è stata data alla provincia di Francia in modo un poco troppo formale ed assoluto, ed i missionarii di detta Provincia trovansi di già in viaggio senza sapere dove si vadano, avremo grave bisogno di discorrere a questo riguardo, e come il P. Domenico [f. 2r] vice Prefetto trovasi reduce in Francia, qualora venga a sapere che la S. C. di Propaganda mi abbia chiamato in Roma prima di andare in Francia, allora Ella procuri di chiamare questo V. Prefetto, ed aggiusteremo in Roma ogni cosa, diversamente se Roma mi lascierà andare [in] prima in Francia, si combineranno colà le cose, e poi verremo a stipolarle in Roma; prima del decreto vi era un solo potere concentrato nel Vescovo, ora si stabilì un Prefetto per i religiosi, restando il Vescovo Superiore dei soli sacerdoti indigeni e missionarii venuti altrove, viene di necessità il bisogno di formare una seconda amministrazione dei fondi, il Prefetto dovrà render conto della somma presa in Egitto di circa 42. mille franchi sui fondi privati del Vicariato, e poi pensare a formargli per l’avvenire una dote particolare al Vicario, ecco in breve la questione che nascerà; secondo me è stata troppo precoce la formazione di tale prefettura, però sono disposto a tutto, anche a cedere... La S. C. deci- /58/ derà, ed io sarò servo fedele in tutto. Se Roma mi lascia in libertà bramerei passare per Costantinopoli e per il Danubio per vedere il cristianesimo di quelle parti che ancor non conosco, ma m’impicciano due ragazzi Galla che tengo.

[F. 2v] La S. Congregazione avendo proibito a M.r Delegato d’Egitto di mandar denari alla Procura di Massawah, ciò ha fatto che l’interno è molto affamato, ed io ho dovuto portar con me qui in Cairo P. Gabriele, quale resterà qui a di lei cenno...

Gradisca i miei saluti, quali prego di fare a tutta la curia generalizia, ed impaziente di baciarLe la mano godo professarmi

D. P. V. R.ma e Carissima

Divot.mo figlio in S. Francesco
Fr: G. Massaja V.o

Al R.mo Padre P.on Col.mo / Il Padre Procuratore Gen.le / delle missioni Cappuccine / Roma //.