Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo Padre Procuratore

Bourbule – Diocesi di Clermont 23. Agosto 1864.

Credendo di fare un piacere al P. Gabriele da Rivalta, Le aveva scritto di ottenere al medesimo una permissione illimitata per recarsi in Patria, o meglio alla sua Provincia di Piemonte; da una lettera sua oggi pervenutami mi accorgo invece, che questo Padre ha nessuna volontà di rivedere la sua Patria, è anzi fermo e fisso di dedicarsi ancora alle Missioni, e se fosse possibile alla missione Galla in particolare.

/126/ Anche nel supposto che non convenga aggiungere altri missionarii italiani alla missione Galla dell’interno, fuori di quelli che vi sono già, potendo darsi [f. 1v] che questo Padre possa ancora essere utile alla missione Galla nel caso disperato di dover tentare una strada per il Sennaar, perché lui conosce la lingua, e quei paesi; in caso diverso, potendo ancora essere utile ad altra missione d’Oriente; io sarei d’avviso che V. P. R.ma lo chiamasse a Roma, e lo tenesse con se qualche tempo, almeno sino al mio arrivo, in collegio: così V. P. R.ma medesima vedendolo personalmente, potrà giudicare, e determinare poi più ragionevolmente tutto ciò che occorrerà al medesimo.

In quanto alla sua venuta in Europa senza aspettare l’ordine di Roma non ne facia un demerito, perché dalla lettera di Monsignore che Le ho spedito ultimamente, pare la risponsabilità sia sopra di lui, come [f. 2r] Lei potrà accertarsene; lo stesso dice una lettera del P. Felice scritta qui al P. Prefetto Domenico.

È inutile che io dica la ragione per cui non facio istanze per averlo qui con me, perché V. P. R.ma conosce la mia posizione qui, già accompagnato da uno che può ajutarmi a scrivere lettere in lingua Francese, e l’aggiungere ancora lui avrei paura di aggravare troppo il convento, dove sto abitualmente, tanto più che avrò bisogno di aggiungere il ragazzo nero per i lavori del catechismo. Del resto io sarei ben fortunato di averlo.

Prego poi V. P. R.ma a non dimenticarsi della facoltà domandata di poter tenere in Convento il giovane Stefano dell’età di circa 15. o sedeci anni: parlandone a M.r Segretario, otterrà questa facoltà dalla S. C. dei Vescovi e Regolari, a cui appartiene simile questione.

[F. 2v] Non Le aggiungo altro, perché altrimenti sarei di disturbo a V. P. R.ma molto occupata, ed io dovrei anche rubare qualche momento di più ai gravi lavori che mi premono. Mi saluti il caro Prefetto ed il P. Giacinto, ed abbraciandoLa in Spiritu nel S. crocifisso godo rinnovarmi.

D. P. V. R.ma

Divot.mo figlio in S. Francesco
Fr: G. Massaja V.o I.