Massaja
Lettere

Vol. 3

/126/

364

Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo Padre Procuratore

Clermont-Ferrand 1. Settembre 1864.

Ho ricevuto la Sua veneratissima del 16. scorso Agosto colla quale mi significa l’arrivo del P. Gabriele a Roma, e colla Sua mi /127/ arrivò pure quella del medesimo con cui questo Padre dichiara per la seconda volta che non vuole andare in Piemonte.

La settimana scorsa rispondendo ad una del medesimo dello stesso tenore scrittami da Marsilia, io l’incoraggiva ad andare a Roma, perché, dietro alcune conferenze fatte anticamente tra me e Lei, prevedendo che V. P. R.ma sarebbe stata decisa di mandare definitivamente questo Padre in Piemonte, avrei amato che lo conoscesse personalmente per ciò che vale, anche indotto da una certa paura di prendere sopra di me la risponsabilità di una decisione qualunque in futuro relativamente al medesimo.

[F. 1v] Io credo perciò che V. P. R.ma farebbe bene prendere con se questo individuo per conoscerlo meglio, e poter prendere a suo tempo una risoluzione più conscienziosa; io sono stato pochissimo con lui, e sempre in viaggio; alcune relazioni avute, non sono abbastanza sode per formarne un giudizio sicuro. In quanto alla qualità di mio segretario, che lui bramerebbe, potrebbe aver luogo dopo la mia sortita di Francia, ma non ora, perché qui ho bisogno di uno che conosca la Francia e la scrittura francese; relativamente all’avvenire poi, essendo la missione data ai Francesi, potrebbe essere utile alla missione nel solo caso disperato di dovere tentare di nuovo la via del Sennaar, la quale per essere incerta di riuscita, e molto pericolosa della vita, deve essere certamente l’ultimo ripiego. Ella perciò pensi paternalmente a questo soggetto, e non facia gran calcoli sopra di me; si ricordi, che io ho secondato lo spirito dei Superiori nell’acettare lo statu quo delle determinazioni prese prima del mio arrivo, ed una volta acettate debbo mantenerle. Lei [f. 2r] troverà presso del P. Gabriele medesimo un’altra mia lettera rilasciatagli per Lei, e poco presso di questo stesso tenore.

Come una volta il P. Prefetto mi fece conoscere, essendo ancora in Roma, un certo bisogno di Messe, ho creduto farle un servizio di raccomandare al P. Domenico di mandargliene; acetti quelle mandate, perché certamente in Roma occorre qualche volta il bisogno, ulteriormente poi aspetterò il di Lei ordine per spedirne altre.

Dica al P. Prefetto che la mia gobba non è guarita, perché regalo della mia buona madre, ma la schiena dell’asino che stava molto male, è talmente guarita, che, se non si trattasse di una cura fisica, e di aque minerali le più forti conosciute in Francia, potrei dire che è un vero miracolo, dimodoché monto le scale come un giovinetto, e la mia schiena potrà portare un basto degno di un’asino giovane. Debbo poi dire, che allo stabilimento sono stato ricoverato da un medico che mi fece la pensione gratis, ed ebbe di me tanta cura, che lui stesso assisté [f. 2v] sempre personalmente a tutte le operazioni; questo uomo, ha fatto la carità di 300. franchi alla missione colla sua ospitalità, senza quello che ha contribuito alla guarigione. Il P. Prefetto, se ha la gamba curta, certamente non la potrà prolungare, ma se l’ha storta od ammalata guarirà, oh se guarisse l’anima mia, come è guarita la mia schiena!

Debbo poi avvertirLa di una cosa, ed è, che qui le lettere semplici di Roma costano un franco, e due franchi, se sono un poco /128/ grosse; dico ciò, non per indurLa a scriver poco, ma sibbene per informarLa, ad ogni caso che occorresse fare qualche incombente per farle gioire del privilegio; quando V. P. fece fare il bollo, mi pare, che mi disse, godere il privilegio col bollo medesimo, ma veggo inutile, epperciò ho creduto avertirLa.

Resterò ancora due settimane qui, e poi anderò a Parigi per di Lei norma. Ella mi facia il piacere di sempre continuare le sue relazioni per me colla S. C. di Propaganda, e le comunichi con suo commodo i documenti che sempre Le mando. Nel mese di Agosto ho scritto cinque quinterni in foglio sopra i bisogni di quei paesi da presentare al ministero, ed ho dovuto sospendere il catechismo.

L’abbracio in spirito nel S. crocifisso, e Le sono sempre tutto suo

divot.mo figlio in S. Francesco
Fr: G. Massaja V.o