Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Abbadie (Hendaye)

F. 86rSignor Cavaliere sempre Amat.mo

Parigi 8. Decembre 1864.

Il Dottore Gilbert dell’università di Lovanio nel Belgio mi scrive domandandomi il consenso per stampare la relazione del P. Leone che trovasi presso di Lei, se non erro, perché non ho potuto capir bene una sua espressione; comunque sia, se Lei è disposto a dare al medesimo ciò che ha, io sono contento, purché non si publichi prima di Gennajo, attesocché la Propagazione di Lione mi pregò di non publicare altro prima dell’articolo che sta per publicare in Gennajo prossimo. Se poi mi sono sbagliato, e Lei non potrà mandare il suddetto scritto, allora me lo significhi, che guarderò di mandargli qualche cosa, benché occupatissimo, e senza nessun ajuto. F. 86v Sono andato due volte a trovare il di Lei fratello Arnou, ed ho mai avuto la fortuna di trovarlo, perché, come mi dissero, era in campagna. Oh quanto avrei bisogno che, tanto Lei, quanto il suddetto fossero qui! io non vorrei privargli dei divertimenti della campagna, ma se non temessi di rendermi troppo seccante oserei pregarLa di venire, almeno per il S. Natale, attesocché ho sommo bisogno di Lei per l’assistenza di alcuni lavori.

Sono stanco all’eccesso dell’Europa, quanto bramerei di trovarmi fra i miei Galla! quando ho avuto il piacere di passare qualche giorno con Lei, io non conosceva ancora la posizione europea attuale, ora che ne ho preso l’idea giusta, un’afflizione incredibile mi rode il cuore. Caro Signor Cavaliere siamo perduti...! L’Europa è in un grande errore, secondo il mio calcolo; non è più questione [f. 87r] ne di /187/ regni, ne di imperi particolari, l’Europa giace sotto il giogo di un’impero solo despota tremendo, il quale è la massoneria; questa ha assorbito tutti i governi, i quali non sono più che agenti della medesima, ed il Papa medesimo si trova nelle branche potenti di questo nemico; se Iddio non sottentra con una di quelle providenze che sorpassano ogni calcolo, è inutile sperar bene; il partito cattolico, che sarebbe ancora sempre onnipotente, guidato dalle sue abitudini antiche di partiti particolari non si scuote a unità, e si lascia trenare al precipizio irrimediabile. La Russia per arrivare al suo calcolo di cesarismo universale coll’elemento della massoneria arriverà ad ottenere ogni cosa, e ne vedremo ben presto i tristi effetti, prima sull’oriente, e poi sopra il resto. Spero che l’Europa non tarderà a conoscere il merito del Papa, ma non sarà più a tempo; l’elemento del Papa, e del cattolicismo teneva l’Europa in un solo sentimento [f. 87v] nazionale, benché già divisa ed indebolita dal protestantismo; ora tutto ciò va a scomparire affatto; la russia ha compreso molto bene questo calcolo, e si è posta d’accordo colla massoneria per distruggere il Papato, che sotto questo aspetto la spaventava, e poteva sempre ancora essere un grande ostacolo allo sviluppo dei suoi calcoli; le divisioni attuali, in Europa, tanto al Nord che al Sud, non sono che un’effetto secondario, di quanto sopra; la Russia si serve della massoneria per giuocare tutta l’Europa, il giuoco è già molto innoltrato: quando Lei verrà parleremo.

Mi saluti intanto Madama d’Abbadie, di cui conservo sempre cara memoria, di Lei non ne parlo, perché Lei mi conosce abbastanza; venga, e venga presto, perché sono impaziente di finire per ritirarmi fra i miei selvaggi –

L’abbracio in spirito nel S. crocifisso e Le sono sempre

Fedelissimo Servo
Fr: G. Massaja V.o I.

F. 88r P. S. Il Signor Lejean V. Console di Massawah ha scritto una relazione sopra Teodoro d’Abissinia, nella quale vi sono errori di storia i più grossolani, ma questo sarebbe poco, ha toccato in modo odioso la missione cattolica, ed in specie la persona del fu Monsignore De-Jacobis, cosa che mi afflisse molto; questo Signore è mio amico, e l’aveva pregato di accettare i miei servizii, e gli ha rifiutati per poter parlare a suo modo; ora gli ho fatto una lettera a lui di quindeci pagine in foglio, nella quale gli noto i suoi errori, e lo rimprovero dello spirito di partito, con cui, e per cui disse delle cose false contro la missione cattolica e contro Dejacobis; per ora non è che una lettera privata a lui, di cui tengo coppia, ma come io non conosco più tutte le convenienze attuali europee, se V. S. fosse stata qui, certamente, nel[l’]esternarLe il mio dispiacere L’avrei [f. 88v] certamente consultata in proposito, e calcolati i di Lei consigli, ma Lei mi è fuggito destramente, ed io mi trovo solo in questa capitale; solo, non senza amici, ma senza una persona naturalmente de- /188/ dicata alla missione che tengo, come lo è V. S., ed io l’ho sempre considerata come tale.

M.r Le Jean ha publicato le sue relazione nella Revue des deux mondes. 1. Novembre, e 1. Decembre, e Lei potrà averla per esaminare

Fr: G. Massaja V.o

Item avrei un piano interessante sull’Abissinia da proporre a Lei ed al Suo fratello... inter nos l’idea sarebbe... come giammai la Francia potrà far qualche iniziativa in Abissinia per timore dell’Inghilterra, e così anche questa per lo stesso timore... non si potrebbe proporre di dar questa missione ai Cavalieri di Malta stabiliti dal Papa, come indipendenti... è ancora una semplice idea mia...