Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al commendatore Armando Prospero Faugère
redattore capo degli affari esteri – Parigi

F. 54rM.r Faugère

[Nizza, 2 marzo 1866]

Come se mi rincrescesse di non averLa più disturbata da qualche mese, Le spedisco un foglio della stampa della grammatica per farLe vedere a qual punto essa si trova; questo foglio arriva solo alla pagina 169, perchè ho voluto spedirne uno dei più corretto, fra quelli che mi sono rimasti fra le mani, ma ho già fatto il bon a tirer sino alla pagina 196., ed abbiamo di composto non corretto altre 32. pagine; in tutto siamo già a 228. pagine; eppure non è ancora alla metà; appena è incominciata la terza lezione, e dobbiamo arrivare alla decima: l’opuscolo passerà le 500. pagine, non molto di più, perchè le lezioni seguenti sono più brevi.

/349/ Il calcolo primitivo fu fatto sulla supposizione di sole pagine 300. e la spesa fu calcolata allora 1800. franchi; ora passerà i tre mille certamente. Non creda [f. 54v] però che io pensi di domandare ulteriori soccorsi; Ella sa che io sono mai stato nojoso per questa parte, e non lo voglio essere anche per l’avvenire, se Ella spontaneamente non mi consiglierà di farlo. Volentieri mi lascio andare da questo lato, perchè, grazie a Dio, trovo chi mi ajuta. Piuttosto conosco di essere nojoso in tutto il resto, come cose che non posso ottenere altrove. Ella si ricordi della promessa che mi ha fatto riguardo a Mardrus, per carità non metta da un canto la nota lasciatale nella mia partenza. Non serve la ragione che Ella addusse al Baron du Havelt; questa fu già da noi calcolata prima.

Non Le parlo più dell’Abissinia, perchè mi sono rimesso a M.r Salvaire; d’altronde le cose di quel paese si trovano attualmente in una crisi che fa desiderare di vederne il fine. La rivoluzione del regno di Choa, del Gogiam, e di una parte del Tigre pare positiva; essendo così, l’operazione da farsi sarebbe un’altra, quando il governo volesse farla, ma io non mi [f. 55r] sento di prenderne più l’iniziativa, volendo ad ogni costo ripartire per l’Affrica.

Aspetto con impazienza il fine della stampa incominciata; quando questa sarà prossima al suo fine io verrò in Parigi per aggiustare i conti collo stampatore, e per presentare detto opuscolo a S.M. l’Imperatore, ed al Ministro. Allora avrò la fortuna di rivederLa e sentire i di Lei consigli per l’ultima volta; perchè, ritornato che sarò in Africa, spero di morire coi miei cristiani.

Le parlerei del collegio che stiamo per fare in Marsilia, ma glie ne parlerò poi a bocca in Parigi, quando avrò il bene di vederLa. Per ora mi limito a pregarLa di volersi ricordare di me in una serata che Ella passerà in famiglia con Madama Faugère, alla quale vorrei pregarLa di far pervenire i miei più distinti ossequii; così sperando gli benedico [mentre] che mi dichiaro

[D. S. V.]

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o