Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Lione

[F. 1r]M. R. P. Provinciale Amat.mo

Roma 8. Maggio 1867.

Arrivato qui in Roma la sera del 4. corrente Maggio, il R.mo nostro Fabiano mi consegnò la Sua veneratissima del 7. Aprile, dalla quale sono accertato del suo buon stato di salute e delle sue buone disposizioni di venire in Roma per conferire degli affari nostri; ne sia dunque di tutto lodato il nostro buon Dio, anche per la buona salute e riuscita dei nostri giovani galla.

In quanto al contenuto della Sua lettera Ella poteva dispensarsi affatto di fare tutte le scuse che mi fa, e di cercare con tanto impegno di prevenirmi per il Suo ritardo, ben conoscendomi quanto io sia ragionevole in tutte le cose ed in tutte le mie [f. 1v] pretenzioni. Caro P. Provinciale Ella ha forze dimenticato la bella armonia passata tra me e Lei in tutto il tempo decorso dalla mia venuta in Europa sino alla Sua esaltazione in Provinciale? Se dopo vi fu qualche questione tra noi, Ella esamini e troverà che io sono stato mal corrisposto, se non totalmente in stretto diritto, almeno per quel /37/ tutto di officioso che mi sarebbe stato dovuto dopo aver tanto lavorato per la missione e per cotesta amatissima provincia stata chiamata da Dio a parte delle mie fatiche. Ella venga pure con tutta confidenza persuasa di trovare quell’antico amico e fratello, purché sia disposta a sentire un tantino le mie ragioni per la sola parte della giustizia e del bene della missione e della Provincia stessa, alla quale mi pare di aver dato prove sufficienti di sincero attaccamento. Venendo non manchi di portarmi un poco di danaro per le spese che debbo fare, poiché non sono provisto; [f. 2r] come altresì non manchi di portarmi un numero sufficiente di esemplari della grammatica, giacché questa deve essere terminata a norma di quanto mi scrive il Signor d’Abbadie.

Prima di venire non manchi di passare da Monsignore Vescovo di Marsilia, al quale io ho scritto; Ella Lo saluterà da parte mia e gli dirà che sono impaziente di fare la sua conoscenza in Roma, dove certamente si recherà nell’occorrenza delle prossime feste; in caso contrario non lascierò l’Europa senza procurarmi questa fortuna, dovessi bene recarmi espressamente a Marsilia, poiché per il nostro stabilimento io facio gran capitale della sua carità e del suo zelo tutto apostolico, benché comprenda tutta la sua posizione critica.

Dirà poi ai nostri cari giovanetti Galla che io verrò a vedere il profitto che avranno fatto, per sapere come debbo regolarmi a loro riguardo.

[F. 2v] Vorrei scrivere due linee all’abbé Michel, al nostro caro dottore, e specialmente al carissimo mio P. Emmanuele, il quale vive nel mio cuore come vive nel cuore di una madre carnale una nutrice di un ragazzo amato; io senza latte ho confidato a lui i miei neonati, e può pensare quanto mi sia cara la sua sollecitudine per i medesimi: caro P. Emmanuele! Iddio gli accordi di poter seminare nel cuore di quei terreni vergini semi di grazia e di misericordia per loro e per tutti i popoli galla; ecco i miei voti giornalieri!

Saluto tutti, benedico tutti, ed abbraciando la P. V. carissima nel S. crocifisso Gesù godo raffermarmi

D. P. V. M. R.

Fratello
Fr: G. Massaja V.o

P. S. Venga presto, perché altrimenti saremo obligati ad aspettare dopo le feste per qualunque bisogno delle congregazioni, se arriverà nella confusione dei Vescovi, ed allora tutto Luglio sarà rubato ai nostri affari.