Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Lione

[F. 1r]Molto R. P. Provinciale Amat.mo

Roma 29. Luglio 1867.

Ho ricevuto jeri la Sua veneratissima, nella quale Ella si degnò di mandarmi il conto delle spese e dei fondi; di tutto La ringrazio e prego il Signore per la retribuzione.

Per le opere di Dio la questione dei denari, secondo me, è mai la più difficile, sibbene quella di poter conciliare le opinioni delle persone, le quali a destra o a sinistra debbono entrare nell’opera stessa; /65/ sopratutto quando queste sono persone di carattere ecclesiastico, le quali ut supponi debet nel contrariare credono obsequium prcestare Deo, e colle quali non si può combattere senza pericolo di scandalo... intelligenti pauca...

[F. 1v] Il Vescovo di Marsilia fu molto cortese con me, essendo venuto a visitarmi pochi giorni dopo la di Lei partenza. Nella visita che mi fece finì la questione per parte sua con queste precise parole = Per me non sono contrario a tutto ciò che Ella vorrà fare, ma aspetto ordini ed istruzioni dalla S. C. di Propaganda =

Dietro questo avendo parlato a S. Em: il Cardinale Prefetto, questi mi disse di presentare i regolamenti, e che dietro i medesimi si sarebbe decisa la questione. Questi regolamenti sono stati compilati da me, contemplate tutte le note, che V. P. M. R. mi lasciò in margine degli antichi. Più gli ho ridotti in modo molto più favorevole all’amministrazione Provinciale; i consiglieri sono ridotti a tre soli, cioè Provinciale, Procuratore, e Direttore; [f. 2r] in certi casi ho nominato i definitori provinciali come consiglieri straordinarj; ultimo tribunale la S. C. di Propaganda in mancanza del Vicario Apostolico.

Fatto ciò ho consegnato il tutto al Cardinale, il quale mi disse ultimamente che la cosa sarebbe stata esaminata in congresso coi Cardinali Consiglieri, cioè nel gran consiglio. Ora tutto dipende di là; appena sarà deciso io volerò a Marsilia; premuroso di poter venir presto non facio che spingere, ed ultimamente lasciai intendere, che se questo affare venisse portato a dopo le vacanze, io sarei in caso di ritirarmi. Sono impaziente di vedere l’esito, perché conosco molto bene che la matassa dei misteri sarà allora che si conoscerà, ma o vincere o morire, non vi è strada di mezzo; io non posso venire in Francia se questo affare non si finisce. Subito che avrò un segnale [f. 2v] che l’affare sia per finire Le scriverò, e intanto farò qui gli altri affari risguardanti il Dottor Guez ecc.

Voglio sperare che la cosa finirà presto, ma anche in questo caso non so se la S. C. mi metterà subito in libertà, perché vi sono ancora altri affari che mi occupano; nel caso scriverò, affinché subito s’incominci la fabrica.

Ho scritto al P. Paolo, affinché mi sbrighi quanto prima la grammatica, poiché quando avrò questa potrò far qui alcuni affari con questo mezzo, ma quel benedetto P. Paolo è avaro persino nel rispondermi.

Ho ricevuto da M.r Michel il piano della fabrica; è molto bello, ma lo vedo mancante di alloggio per gli uffiziali e direttori del collegio; nel caso si vedrà come pro vedervi; io credo che saremo obligati a fare un terzo piano per la famiglia religiosa.

Caro P. Provinciale mio, preghi per me che Le sono sempre

Fratello
Fr: G. Massaja V.o