Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 158rIll.mo Signor d’Abbadie

Roma 26. Luglio 1867.

Ho ricevuto oggi tutte due le Sue carissime del 17. e del 20. corrente. Mi rincresce di quanto mi dice riguardo al P. Paolo; questo ottimo religioso santo in tutto, lascia desiderare un poco di fuoco in tutte le sue cose; come è un servizio puramente officioso che mi fa, debbo acettare le cose come sono anche io, e dire: pazienza. Ella poi ha fatto molto bene esortarlo a lasciare certe correzioni, le quali non fanno che moltiplicarmi le spese e prendermi del tempo, il quale più di tutto mi è prezioso, essendo qui in Roma aspettando il fine di questo lavoro, come Ella sa.

In quanto all’intitolazione generale io credo meglio non cangiare, perché ciò potrebbe contrariare i programma già publicati; [f. 158v] del resto Ella sa che io ho posto in Lei tutta la confidenza, e potrà fare tutto il cangiamento che crederà. Solamente La prego di accelerare la fine della stampa e la spedizione degli esemplari che desidero per finire i miei affari qui in Roma.

Farò tutto il possibile per spedirLe al più presto la coppia della lettera Sua in data di Quarata, ma mi vorrà qualche giorno di tempo.

Ella poi facia tutti i sforzi per ottenere i caratteri etiopici in favore della stamperia poliglotta di Propaganda; in caso che vi siano /64/ difficoltà, e che si possa ottenere con qualche altro passo, Ella mi scriva e vedrò ciò che si potrà fare.

Scriverò anche io al P. Paolo per incoraggiarlo a finir presto [f. 159r] attesoché il ritardo mi sarebbe di un gran danno; spero che questo Padre mi ascolterà.

Riguardo a Massarra o Mazzara Ella facia in modo da non contrariarlo, perché è una persona che da molta importanza a questa sua discendenza; come però è questione di cosa incerta e per se nominale, che io affatto non conosco, ne posso studiare, Ella ha tutta la latitudine di spiegarsi come crederà meglio.

Do poi tutta l’importanza agli atti qualunque siano che il Governo inglese farà rapporto all’Abissinia; pochi giorni sono l’Osservatore Romano ha citato un foglio inglese, nel quale si diceva come certa una spedizione armata per il mese di Novembre; ora la dichiarazione del Ministro da Lei citatami non potrebbe essere una finzione diplomatica? Io la prego di tenermi al corrente di tutto ciò che saprà a questo riguardo.

F. 159v Observatio ante errata circiter sic esse debet.

Faciendo errata una cum Ill.mo D. Antonio d’Abbadie, qui Romani perrexit ad hoc in Junio 1867. dum festa centenarii habebantur, non paucos errores comperi circa orthographiam amaricam in primis ducentis paginis solum; horum correctionem omisi, quia casus tantummodo erat de perfectiori orthographia, ne errata haec nimia forent; caeterum sensus et sonus vocum completus est.

Veda poco presso che la nota suddetta potrebbe andare; Ella nel caso la corregga, perché non ho il tempo a trattenermi di più, altrimenti sono obligato a spedire la lettera domani.

Perdoni tanti disturbi che Le do, e procuri di mandarmi al più presto queste grammatiche, dipendendo da questo la mia partenza e i miei affari. Mi saluti Madama d’Abbadie e mi creda sempre

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o