Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
ex procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]R.mo P. Fabiano in Cristo Amat.mo

Ankober 22. Aprile 1870.

Ho ricevuto la Sua Veneratissima, nella quale Ella candidamente mi notifica il rifiuto di cotesta Sacra Congregazione alla rinunzia da me fatta di questo vicariato; le ragioni che Ella mi adduce non fanno a proposito, perché io ho rinunziato per nessun’altro motivo, che per assicurare un Successore, persona capace ed al caso /176/ di continuare l’opera di Dio; io poi ho detto che sono disposto a lavorare sino alla morte sotto l’ubbidienza di quello che mi succederà. La ragione dei tre Vescovi serve a nulla; forze che un Vescovo di più esaurisce il potere del S. Padre di crearne altri mille, quando il bisogno dell’apostolato lo domandasse? Sono tutte queste ragioni dettate dall’uso e dall’abitudine curiale di Roma, le quali devono cedere in facia ad una ragione di calcolo superiore concernente l’interesse diretto dell’apostolato a cui devono subordinarsi tutte le abitudini. Io perciò rinnovo l’instanza, disposto però a sottomettermi purché la risponsabilità degli inconvenienti avvenire non siano sopra di me; per pochi giorni che mi rimangono non voglio dar lo scandalo di passare come rivoltoso alla S. Sede, per la quale sono disposto a morire mille volte, benché il mio linguaggio non sia stato sempre troppo liscio all’uso del mondo adulatore. Come poi io non desidero ulteriori dignità, stanco di quella che tengo, la quale per me [f. 1v] è stata un puro basto da carico al cavallo vecchio, ed una croce che mi opprime nel duro viaggio del calvario, per cui ho qualche diritto di sperare da Dio corona di giustizia e di misericordia; come io non desidero altro che la morte con Dio, che il S. Padre mi benedica, e mi consideri come uno dei suoi figli in G. C. ciò mi basta, che poi mi stimino o non mi stimino, per me nulla importa, Iddio mi guardi dal solo pensarci.

Va a compirsi presto il terzo anno dalla nostra partenza d’Europa, e noi qui dalla nostra entrata più nulla abbiamo ricevuto, ne lettere dalla Provincia di Francia, ne denari. Quei buoni religiosi occupati probabilmente in questioni di superiorità affatto non pensano a noi; il nuovo Provinciale col suo titolo di prefetto in partibus, il quale non serve ad altro che a riempire la borza dell’amor proprio di un sogetto che ha tutt’altro in capo che le missioni, avrà probabilmente spiegato pretenzioni sopra l’esprovinciale che ha la procura, e con ciò noi qui siamo nella miseria di tutto; Ella rilegga le mie lettere scritteLe da Marsilia e da Nizza a tale proposito, e troverà la profezia di ogni cosa da me fatta in avanzo. Qui non sta tutto il male; l’anno scorso una lettera del P. Alfonzo ci significava l’arrivo di tre missionarii; noi qui siamo stati in pena tutto l’anno senza notizie dei medesimi; ora un corriere venuto dice che detti missionari se ne sono ritornati; è questa la seconda volta che missionarii [f. 2r] vengono e ritornano inutilmente; questi viaggi inutili costano parecchj milliaja di Franchi alla missione; così vanno i fondi e noi qui siamo nel bisogno: Caro Padre, il Provinciale Prefetto che vuole dominare senza conoscere non serve ad altro che a fare pasticcj, e complicare le cose, non lo dissi prima? Ella che conosce tutte le difficoltà da me fatte anticamente, nel presentare al nuovo Procuratore nostro la mia servitù ed i miei complimenti non manchi di metterlo al corrente di tutto, affinché metta un poco di argine a questi mali, altrimenti, per buoni e ben intenzionati che siano i missionarii e vicarii apostolici fatti sudditi di un Prefetto nominale, saranno obligati a chiudere la bocca e ritornarsene; colla fame non vi è tribunale di appello, Ella lo sa molto bene; Per fortuna che l’amicizia personale di questo /177/ Re ci da qualche cosa, del resto saressimo già tutti in viaggio di ritorno. Aggiungo un’altro inconveniente creatoci dal P. Alfonzo; alla nostra partenza di Aden ho depositato presso di lui sette cento talleri della regina, cioè quattro mille e trecento franchi circa per non esporre tutto il denaro in viaggio pericoloso. Questi fatto nostro procuratore, non solo lasciò di spedirci detto denaro, ma avendogli mandato di pagare una somma di circa due cento talleri per spese di viaggio, egli rifiutò, e mi trovo ora qui in facia a un debito di 300. talleri, senza avere di che mangiare, cosa che in questi paesi ci fa molto disonore e finisce di intercettare affatto di nuovo la strada; più questo buon P. Alfonzo mi domanda [f. 2v] ancora di prendere una somma che tengo depositata in Egitto presso M.r Delegato, e pare che Roma abbia aderito; quando è così che sia Roma, sia P. Prefetto in partibus di Francia, sia il P. Alfonzo, credono di dominare persino la fame dei missionarii che lavorano sottraendo loro ciò che è dovuto di giustizia, e mandato dalla carità dei fedeli. La questione è finita, e noi nel primo momento di strettezze siamo autorizzati da Dio a ritornarcene. Così vanno le cose nelle amministrazioni nostre ecclesiastiche e religiose, nelle quali tutti gli individui subordinati la fanno da padrone con danno dell’opera di Dio. Ella per questa volta ancora non manchi di rappresentarmi in Roma sia presso il nuovo Procuratore, sia ancora presso la S. C. di Propaganda, e ciò per l’amore e per il Sangue di nostro S. G. C. l’unico che mi tiene in questi paesi per non altro che per sgravare l’obligo di apostolicità che gravita sopra tutta la Chiesa, sopra il S. Padre, e sopra tanti altri prelati che in Roma godono i primi onori dell’apostolato senza portarne il peso, e senza conoscerne le difficoltà.

Caro padre mio, per l’amor di Dio, non manchi di presentare le cose nel suo vero senzo al nuovo Procuratore che non ho la fortuna di conoscere, ma che venero, e di cui sono figlio ubbidiente, ma nuovo anche lui nella procura ha bisogno di sentire da Lei ogni cosa; quindi presenti i miei saluti a tutti quelli che mi conoscono; Ella poi non mi dimentichi, e non manchi di perdonarmi, se mai l’ho aggravata nel passato, così ai piedi del S. crocifisso La lascio

Fr: G. Massaja V.o