Massaja
Lettere

Vol. 4

/202/

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Al signore Pietro Picard CM
missionario apostolico dell’Abissinia – Keren

[F. 1r]Monsieur Piccard (J. et Marie [sic])

Haman – Choha 27. Maggio 1871.

Il Molto R. P. Taurino Le scrisse in detaglio sopra tutto ciò che concerne gli affari e gli interessi nostri, io voglio aggiungerle solamente due linee per farle conoscere che non mi dimentico di Lei e dei pochi giorni che abbiamo passato insieme in Massawah, benché Iddio abbia in questo frattempo operato dei cangiamenti tali, che il solo ricordare mi è un’argomento di dolore; il Signore abbia in pace il buon Monsignore Bel, ed il caro Delmonte tutti due passati agli eterni riposi. Nel momento che ci siamo separati in Massawah nel 1867. io Le diceva queste parole = Caro Piccard Ella sarà la colonna ultima per sostenere l’opera di Dio = Senza essere Profeta, veggo ora verificata la profezia ed Ella è ancor l’unico che conosco della missione; il novello Vicario [f. 1v] apostolico già terzo successore di Monsignore De Jacobis è persona incognita a me, e non so se avrò la fortuna di vederla prima di morire; Ella avrà la bontà di fare le mie parti presso il medesimo, e lo impegni a far da Padre a questa povera mia missione, come hanno sempre fatto i suoi predecessori, dei quali non ho che a lodarmi, e pregare per loro.

La prego di ricevere l’attuale messaggiere Workie, ed usare al medesimo tutte le attenzioni che potrà; è un bravo giovane che gli piacerà certamente; avrà bisogno di recarsi in Aden per i nostri affari, la prego di assisterlo d’accordo col console Mussingher, a cui pure ho scritto; se avrà bisogno di qualche cosa glie lo dia pure. Se il P. Luigi Gonzaga ed il suo compagno P. Emmanuele sono in Massawah coi giovani, uno potrà andare in Aden con Workie per aggiustare colà gli affari della spedizione; i giovani poco per volta consegnati a bravi mercanti potranno venire per l’Abissinia.

[F. 2r] Se arriva a Massawah Monsignor Cocino mio Coadjutore per recarsi in Egitto Ella gli dia il puro necessario per l’imbarco, perchè riceverà colà da Monsignore di Egitto il necessario; il poco denaro che esiste in Massawah è necessario per i missionarii che lavorano e che vengono per lavorare.

L’anno scorso ho scritto a M.r Leoncini di farci qualche spedizione, come questo buon Padre è stato destinato altrove, non so se le mie lettere siano arrivate a Lei, e cosa ne sia avvenuto.

Un grande impiegato di questo Re per nome Ato Mekev viene con Workie sino al Tigre, mandato dal Re al Principe Kassà; potrebbe darsi che arrivi sino a Massawah, è inutile che glie lo raccomandi; è un bravo uomo, ma (inter nos) amico del Vescovo eretico, e dei ministri protestanti, e credo che sia mandato dal Re con missione ai suddetti, ciò le serva di norma.

/203/ Qui in Choa vi sarebbe qualche cosa da fare, ma il partito Copto eretico è qui molto forte, e pare di più [f. 2v] che debbano venire i missionari protestanti non più inglesi come prima, ma sedicenti Prussiani; Iddio sa in avvenire cosa sarà di noi; il Re da principio inclinava più per noi, e pareva lasciarmi padrone di lavorare fra i Galla del suo regno, ora incomincia stabilire egli stesso delle Chiese eretiche fra i Galla, epperciò Iddio sa cosa ne avverrà; fin qui nessuna ostilità aperta, solamente sarebbe contrario quando cercassimo di lavorare fra i cristiani eretici; eccole poco presso lo stato delle cose nostre; abbiamo qui due case fra i Galla con pochissimi cristiani.

Scrivo di notte, e sul fare del giorno deve partire il corriere che porta queste al Re, epperciò chiudo la presente pregandola di scusarmi dei disturbi, ed assicurandola che sarò riconoscente e pregherò Iddio affinché retribuisca egli, essendo io incapace. Preghi per me e per questi popoli infedeli, e pregandola di salutarmi tutti gli amici, godo raffermarmi

D. S. V. Carissima

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o