Massaja
Lettere

Vol. 4

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A sua maestà Menelik II
re dello Scioa – Liccé

[Uarrà Ilù, 6 luglio 1879]

[F. 1r] Come state? State bene? Io sto bene, per bontà di Dio. Ho ricevuto la vostra lettera e tutto quel che dite in essa è vero; per questo non posso far altro che ringraziarvi. E per tutto quel che avete fatto, Dio vi ricompensi.

L’operato di re Johannes non mi ha arrecato alcun danno, poiché egli lo ha fatto secondo i disegni di Dio. Io considero un gran miracolo, nella mia vecchiaia, l’esser venuto qui, in questo bel paese. Io sono venuto in questo paese di sofferenza per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. E per questo [motivo], anche se dovessi subire la morte, non dovrei forse essere disposto ad accettarla?

L’importante è che Dio accetti i miei propositi; e per questo, anche se dovessi lasciare questo paese, non mi rammarico. Ma voi cercate di fare il vostro possibile per trarmi fuori da questa situazione, poiché sono vostro padre.

[F. 1r] Tutt’ora sono vostro padre, perciò, nel mio possibile, farò tutto a favore della vostra persona. Soltanto una cosa mi ramma- /366/ rica: né voi né la vostra patria siete stati avvantaggiati, causa la mia vecchiaia o per altri motivi. Io non ho dato consiglio né insegnato come dovevo. Il cuore mi duole davanti a Dio soltanto per questo. Il pensiero che, nonostante la mia permanenza con voi nello Scioa, voi scenderete nell’inferno e si perderanno tante anime del vostro regno, mi rattrista assai. Per questo, Dio mi perdoni e perdonatemi anche voi.

Signor mio, ascoltatemi: È giusto che tutti gli uomini siano costretti ad accettare il Cristianesimo? Ciò è ridicolo di fronte al mondo e dispiace a Dio. Poiché la religione è un atto di cuore rivolto a Dio, perchè allora l’uomo senza istruzione deve accettare il Cristianesimo? Non è forse un cristianesimo vuoto o un allontanamento dal cristianesimo?

Nostro Signore Gesù Cristo disse: « Andate, istruite e, chi avrà creduto, battezzate[lo] ». Se si dovesse credere per forza, avrebbe potuto imporlo Dio anziché il re. E allora, perchè mandò i suoi discepoli alla morte?

C’è un Cristianesimo senza opere ed una istruzione senza fede. Non è forse vero?

[F. 3r] Quanto fece re Johannes sconsideratamente, lo fece con buona intenzione, poiché egli possiede un cuore retto. Cacciandoci via, non ci rammaricammo, poiché in ciò egli credeva di adempiere la volontà di Dio. [Tuttavia] l’interpretazione della religione non appartiene al re. Se un re, in Abissinia, dovesse costringere a credere, venendo in seguito al potere un re mussulmano, questo non costringerebbe anch’egli ad accettare la [sua] fede? Oppure gli abissini che arrivano a Gerusalemme o in altri paesi di diversa fede dovrebbero credere per forza.

Stando così le cose, coloro che hanno ucciso gli apostoli, non lo hanno forse fatto per il bene della loro religione? Per questo motivo, fra gli abissini, è sorto un gran dissenso. Io, come padre, vi ho forse ingannato?

Ora ascoltatemi di nuovo: l’abissino dice: « Il nostro vescovo venga dalla terra d’Egitto, da re mussulmano »; [un mussulmano potrebbe dire: ] « Voi obbligate i nostri mussulmani a convertirsi al cristianesimo né amate altre religioni; e se noi, come fate voi, costringessimo i vostri egiziani [= copti] a islamizzarsi, e se il re dovesse dire: "Amo che tutti siano quale sono io", cosa succederebbe? ».

Signor mio, io sono una persona che ritorna in Abissinia, perciò non sono spinto a parlare per il mio interesse, ma lo faccio soltanto per il dispiacere che provo nei vostri riguardi. Mi raccomando!

[F. 4r] Piango nel lasciare lo Scioa per il Beghemeder. Facciamo un confronto con i tempi di ras Ali: [allora] il paese era popolato, il pane a buon prezzo ed ogni cosa a buon mercato; oggi invece regna la fame; il paese è spopolato; vi è solo il pianto.

E che cos’è tutto questo? Si dica che è l’ira di Dio. Infatti se si vuol fare a meno della legge di Dio, Dio [ci] maledice. I cristiani, in tutto il mondo, vivono legati ad una sola moglie, sino alla morte. Ma qui, persino il prete trova molto difficile convivere con una sola mo- /367/ glie. Presso tutti i cristiani, il Cristianesimo è una grande cosa. Tutti desiderano comunicarsi, e per l’Eucarestia conducono una vita integra. Ma in Abissinia tutto è ridicolizzato. Viene offerta la possibilità di diventare cristiani anche a quelli che odiano Cristo; la Comunione è diventata lo zimbello dei bambini.

Non sarebbe opportuno un piccolo consiglio? Se Dio si adira viene a disintegrarsi anche l’operato cristiano del re. Se l’onore e la potenza di un re è molto forte in un paese e tale paese è senza vitalità, che forza ha il re? Dacché son venuto in questo paese ho visto molti abissini emigrare in cerca di pane. Cos’è tutto questo?

[F. 5r] Nonostante tutto, oggi ho ricevuto una buona notizia dall’Abissinia che dice: « Re Johannes ha realizzato un piccolo miglioramento, ha iniziato a lavorare molto ». Se questo è vero, sarà una grande medicina per gli abitanti di questo paese. Se ciò è vero, il padrone ha compreso il mio consiglio, perciò il paese è in via di salvezza.

[† Fr. G. Massaja V.o]