Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Abbadia (Hendaye)

F. 290rTres chère Monsieur Antoine

Bourboule 9. Agosto 1880.

Sono oggi sei giorni dacché Le scrissi, e spero che avrà ricevuta la mia lettera. Oggi undecimo giorno della cura posso annunziarLe che mi trovo molto meglio di salute nella parte che riguarda la mia specie di paralisi al dorso ed alle gambe; grazie a Dio monto e discendo le scale molto meglio di prima, e posso celebrare la S. Messa senza appoggio, e fare le genuflessioni con molta facilità, è già questa una gran grazia di Dio. Non posso però tacere che i bagni hanno sollevato le febbri, sia in me che nel P. Gonzaga, ma sono state più benigne, ed al giorno d’oggi ne siamo liberi per la grazia di Dio coll’uso del kinino.

Per Sua norma La prevengo che noi partiremo di qui la mattina del 19. Agosto, (se pure non accade qualche improvvisa contrarietà sia per parte della salute, sia ancora per la mancanza della vettura, cosa che [f. 290v] suole accadere qualche volta per la grande affluenza dei passeggieri di qui a Clermont); comunque non mancheremo di partire almeno l’indomani, perché, come Ella ben sa non possiamo prolungare indefinitamente la nostra dimora qui, dove tutto costa molta spesa, e noi siamo poveri. Partiti di qui saremo obligati a fermarci almeno un giorno a Clermont coi nostri fratelli religiosi; il 21. o al più il 22. partiremo per Metz Cost villaggio circa due ore da Clermont sulla strada ferrata, distante pochi minuti da Arvan, in casa dei Fratelli Casati, dove passeremo due o tre giorni con questa rispettabile famiglia di mia antica conoscenza. Di qui al più tardi il 25. ci recheremo alla stazione di Arvan per partire direttamente per Tolosa, dove nel caso Ella potrebbe diriggere le Sue lettere, e di dove io Le scriverò i miei ulteriori movimenti, affinché ne sia informato del dove mi troverò.

Come avrà certamente ricevuta la mia lettera precedente mi giova sperare che Ella non si troverà in viaggio, e così ad ogni evento saprà dove sono a scanzo di male intelligenza. Arrivato che sarò a Tolosa Le scriverò, e se potrò venire da Lei, allora Le arriverò forse all’improvviso, [f. 291r] e se non avrò il piacere di trovare Lei troverò certamente Madama d’Abbadie, colla quale aspetterò il di Lei ritorno.

Qui tutti i passeggieri di Mont’dor e della Bourbulle sono molto in pena, perché la stagione non si presta molto per fare delle passeggiate; abbiamo qui la pioggia quasi quotidiana, ed una temperatura molto bassa in modo che le vesti d’inverno si fanno desiderare, e la notte non si disprezzano due coperte di lana, oltre le biancherie di uso. Questa temperatura non è certamente favorevole alla cura dei /43/ bagni, la quale domanderebbe delle precauzioni che non possono trovarsi negli alberghi ordinarii.

Dopo 16. anni io ho trovato la Bourboule tutta altro di quello che era; prima appena vi era un’albergo, ed oggi ve ne sono più di 50. prima appena si contavano circa 50. passeggieri, oggi se ne contano più di due mille; si danno circa mille bagni ogni giorno senza contare quelli che si danno fuori della prima, seconda, e terza classe; la Bourboule ha oggi in tutto l’aspetto di una piccola città, situata in un bassino circondato da amenissime montagne nel luogo appunto dove il torrente Dor si unisce col Dogne per fare la famosa Dordogne che da il nome ad un dipartimento.

F. 291v Io penso molto a Lei, a Madama, ad Abbadia, e spero che V. S. non ne dubiterà, perché i titoli che mi legano a Lei sono troppo gravi, e credo d’averne dato segnali bastanti in tutto il tempo del passato mio apostolato, ma Ella ha troppo buon senso per non capire la mia situazione del giorno: appena venuto dall’Oriente prima di vedere il Papa e gli amici e parenti ho voluto vederLa, ma sgraziatamente per pochi giorni: Abbadia è troppo lontana per venire e ritornare subito, vorrei venire per restare molto, cosa che oggi mi è un poco difficile: sappiano perciò compatirmi ad ogni evento che non mi risolva di venire...

L’abbracio in spirito unitamente a Madama nell’atto che mi raffermo sempre

D. S. V. Ill.ma e Carissima

Divot.mo Servo
† Fr: G. Massaja V.o