Massaja
Lettere

Vol. 5

/47/

824

Al padre Francesco Ferrero da Villafranca Piemonte OFMCap.
commissario generale – Roma

[F. 1r]Caro mio Padre e Collega R.mo

Lione 25. Agosto 1880.

Oggi (anniversario della mia solenne quinta espulzione da Kafa 1861.) vi scrivo due linee per significarvi il mio arrivo a questa Città di Lione jeri sera.

Venerdì 27. corrente mi troverò col Consiglio centrale della Propagazione per parlare del passato e dell’avvenire della nostra missione Galla, ed in favore della missione nostra di Smirne, fra tutte le nostre missioni la più bella, ma attualmente in gran bisogno dopo il funesto terremuoto che sapete immancabilmente.

/48/ Sabbato partirò per fare una visita alla casa paterna del P. Gonzaga, cosa promessa antecedentemente, ma non vi resterò più di due giorni. Di là prenderò la Ferrovia sino a Modan frontiera Francese, dove prenderò la ferovia italiana, la quale in 34. ore mi porterà a Roma, sotto il semplice nome di P. Guglielmo dalla Piova Cappuccino; passerò a Torino, forze di notte, senza vederlo (perché altrimenti vi basti sapere che ho ricevuto già più di dieci lettere...); parto senza compagno per essere [f. 1v] più sicuro del secreto; da Modan vi spedirò un telegramma sotto il nome dell’amico Guglielmo, nel quale vi dirò il giorno e l’ora del mio arrivo a Roma, affinché possiate mandarmi qualcheduno di vostra confidenza a prendermi, non potendo io dalla ferrovia recarmi a piedi sino al Convento, e fare tutti i passi per ritirare il bagaglio, sopratutto dopo la stanchezza di un lungo viaggio... Sarete stupito di questa mia risoluzione, ma una lettera ricevuta da Sua Em: il Cardinale Prefetto per me vale un comando. Sappiate però regolarvi nel conservare il segreto, perché nessuno che voi lo saprà.

Non vi trattengo a raccontarvi l’esito dei bagni veramente prodigioso; tutt’altro di questo sarei stato incapace di venire a Roma, ma ora posso prudentemente azzardarmi. Se Iddio e la benedizione del S. Padre faranno sì che possa arrivare in salute parleremo di tutto e di molte altre cose.

Da quanto pare questo governo è entrato nei calcoli di maggiore moderazione coi Religiosi di Francia, almeno tanto che basti per calmare lo spirito dei medesimi; moderazione alla fine più maligna, ma guadagnando tempo, exurget Deus pro nobis, come giova sperare; per il condannato a morte [f. 2r] un giorno di vita, qualche volta vale tutta la vita...

Per la grazia di Dio mi riuscì di liberarmi dalla corsa promessa al Signor d’Abbadie, come vi scriveva; così avrò il piacere di abbraciarvi più presto di quanto voi credevate. Lascio al vostro giudizio di communicare questa mia a Sua Em:, a cui non rispondo, perché così è forze più facile che la cosa stia secreta, attesocché tutti gli uffiziali di Propaganda, forze non sono a parte dei nostri secreti.

Vi lascio ai piedi del crocifisso nostro Padrone e Maestro, mentre abbraciandovi in spirito sono sempre tutto vostro.

Aff.mo Collega e Figlio
† Fr. Guglielmo Capp.no