Massaja
Lettere

Vol. 5

/58/

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Al padre Isidoro Faraone da Guarcino OFMCap.
segretario generale – Roma

[F. 1r]P. Isidoro sempre Carissimo

Frascati Santa Brigida [8 ottobre] 1880.

Vedendomi proprio abbandonato prendo alle buone questo giorno, quasi direi il primo, in cui godo qualche momento libero dalle corrispondenze moltiplicate di molto, ed anche dalle visite, per scriverLe queste due linee, e così rompere il lungo silenzio che regna fra noi, cioè fra me ed il P. Generale, al quale non scrivo per non obligarlo a rispondermi...

Questa mattina ho ricevuto da Firenze un giornale intitolato la Vedetta, mancomale, giornale di grande opposizione alla Chiesa, e di maggiore corruzione, nel quale avvi un’articolo a mio riguardo, e direi diretto a me in forma di lettera, articolo della prima colonna, nel quale io vengo canonizzato, come una persona di nera ingratitudine verso il Re ed il governo italiano per la grossolana rinunzia [f. 1v] alla nota decorazione, e rea di disprezzo alla croce /59/ di Cristo, molto lontana dallo spirito di S. Francesco ecc. ecc. In questo articolo dice tante cosaccie e con uno stile tale che destò la mia ammirazione, e quella dei pochi che qui l’hanno letto. Per conoscere il mio merito bramo che la P. V. Carissima lo legga, lo facia leggere al P. Generale, e che sia letto dai Superiori di Propaganda. Il buon gusto col quale è scritto, e lo stile ancor migliore nel suo genere, prova abbastanza il suo merito, e merito tale che io l’ho già condannato alla pena che si meritano simili giornali, pena che non posso decentemente nominare.

Caro P. Isidoro mio, quanto sarebbe stato migliore il nostro progetto per risparmiare al publico l’apertura della cloaca dei giornali, cosa che io tanto temeva...! ma sono consolato da quelle certe parole che Ella mi rispose: cosa vuole? la volontà di Dio si è dichiarata in contrario...! Caro mio, io mi convinco ogni giorno di più che i nostri poveri paesi sono caduti più [in] basso dei [f. 2r]

paesi barbari che stava evangelizzando in Africa, e che perciò avvi qui maggior bisogno di evangelizzare che non colà, perché almeno colà avvi ancora un poco di cuore e di buon senso, mentre qui fra questa setta paganissima che si dice cristiana Cattolica, manca anche di questo; neanche si può dire setta civilizzata, perché priva anche di galateo, di stile, e di ordine; L’assicuro che un dei miei affricani scriverebbe anche meglio, e con maggior gusto materiale.

Io consegno questo giornale a Monsignore Scapaticci Presidente del Consiglio della Propagazione il quale è da me incaricato di farglielo vedere, e communicarlo nel tempo stesso a S. Em. il Cardinale Prefetto di Propaganda.

Parlando col P. Generale, oppure con Sua Em: il Cardinale potrà vedere se debbo ancora restare molto qui, perché in tal caso avrei bisogno di farmi portare il resto degli effetti rimasti in Roma. Attualmente io sono indifferentissimo, e talmente che non dirò più di andare o venire; voglio fare tutto [ciò] che mi diranno e nulla più.

[F. 2v] La lascio ai piedi di nostro Signore Crocifisso, ed abbraciandola in spirito godo raffermarmi

D. P. [V.] sempre Carissima

Divot.mo Servo e Fratello
† Fr: G. Massaja V.o