Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Davide David da Pinerolo OFMCap.
ex discepolo di M. – Torino-Ospedale Mauriziano

[F. 1r] Caro P. Davide mio in G. C. Amat.mo

Roma 3. Febbrajo 1881.

Vi accuso ricevuta della lettera col biglietto postale di 860. Franchi. Avete dimenticato di dirmi se i 460. franchi di Messe sono di Messe ad un franco caduna, oppure diversamente; come questa è una cosa gelosa, bramo saperlo.

In quanto a tutto il restante che mi dite perché siete vestito da Prete già conosco tutto dalla bocca stessa del P. Generale nostro. Certamente, se non avessi saputo la volontà espressa dei vostri Superiori Provinciali e Generali, mi avrebbe fatto molto pena vedervi vestito da Prete, ma essendo così niente di male, o caro purché siate esatto osservatore degli altri precetti della regola. L’abito fa /80/ conoscere il monaco, ma non fa il monaco, sibbene lo spirito significato dall’abito è quello che sta a cuore a nostro Signore [f. 1v] ed al nostro Serafico Padre. Siate umile, siate casto, siate ubbidiente, e siate sempre disposto a mettervi l’abito quando i Superiori ve lo diranno, e restate tranquillo, perché Iddio premierà la vostra buona volontà. Fin qui sono andato sempre vestito da Cappuccino dal momento che sono sortito di Francia, e sono andato anche dal Papa coll’abito di semplice Cappuccino, ed il Papa lo ha approvato fin qui, e quando mi dirà di vestirmi da Vescovo lo farò. Dopo aver vissuto tanti anni sempre a comandare gli altri oggi mi riesce delizioso ubbidire a chi comanda. La perfezione consiste nell’uniformità completa della nostra volontà e del nostro cuore alla volontà ed al cuore di Dio; l’ubbidienza ci conduce là.

Vi ringrazio poi molto di quanto mi avete mandato, e lo ricevo appunto a titolo di limosina. Vi prego di ringraziare anche per me il P. Cipriano, assicurandolo che io non mi dimentico di lui, ma anzi ci penso molto. [...]