Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al padre Luigi Gonzaga Lasserre da Morestel OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – harar

[F. 1r] M. R. P. Gonzaga amat.mo

Bastia 17. Settembre 1881.

Ho scritto a Monsignore, ma non posso dispensarmi di scrivere anche a voi, altrimenti mi farete il muso duro.

Prima di partire da Roma ho lasciato una memoria al R.mo P. Procuratore Generale per spedirvi tutte le facoltà che desiderate, le avete ricevute? Se no scrivetemi d’accordo, ben inteso, con Monsignore e vi farò spedire ogni cosa al mio ritorno a Roma, verso la fine di Ottobre. Io vi ho procurato l’occasione di trovarvi col S. Padre, allora potevate domandare tutte le facoltà che desideravate per vostra tranquillità, oggi bisogna fare demarcie ed aspettare, e dopo avere aspettato, qualche volta ancora si dimentica. Io ho parlato di voi al S. Padre, il quale vi accorda tutto, ma voi lo volete per scritto, e per questo bisogna passare per le congregazioni, e per me che non posso andare a piedi mi diventa difficile, ma fatevi coragio e tutto si otterrà colla pazienza. Per ora vi basti la parola del papa, per tutti gli articoli della regola, del digiuno, dell’officio divino, e vi basti la mia parola.

[F. 1v] Vi darò una notizia, e voi la darete al caro nostro Monsignore ed a tutta la missione: nel 1846. il S. Padre Gregorio XVI. mi diede una sposa che si chiamava Cassia, (non però la figlia di Giobbe glorioso), ed io sono rimasto con questa senza vederla, epperciò sine querela, oggi il S. Padre Leone XIII. volle sciogliere lo /112/ sposalizio che io aveva con quella e darmene un’altra che si chiama Stauropoli, epperciò sono chiamato arcivescovo, obligato però a restarmene lontano, come sapete, io poi sono sempre quello balordo come prima, e non mi accorgo di avere guadagnato qualche grazia di più avanti il mio Dio.

Un’altra notizia: ho trovato in Roma la vita dei due martiri Cappuccini P. Agatangelo di Vendome, e Cassiano di Nantes martirizzati in Abissinia dopo il 1600., scritta in Francia e stampata sul principio del regno di Luigi 14. Re di Francia, libro che io ho sempre cercato, e che ho trovato oggi nell’archivio del P. Generale. Piaque molto ad Abbadie, il quale si incaricò di farlo ristampare, e dopo la publicazione del quale io penso di riprendere la causa già come incomminciata e raccomandata da Luigi 14. stesso con una sua [f. 2r] bellissima lettera apologetica dell’Ordine nostro alla S. Sede. Io spero che questa causa precederà quella del V. Padre Onorato da Parigi, come causa di martiri.

I Socialisti hanno ucciso l’imperatore di Russia Alessandro secondo, e dopo in America è stato ucciso il novo Presidente degli stati uniti, il quale non era ancora morto, ma spedito dai medici. In Prussia è stato minaciato l’imperatore Guglielmo ed il Bismark. Oggi tanto la Russia che la Prussia sono bene colla Chiesa e si stanno facendo i Vescovi. In Roma vi furono disordini e minacie per il Papa, vi è stato un momento in cui si trattava della fuga del Papa, ma oggi le potenze l’hanno esortato a restarvi, ed hanno scritto monita salutis all’Italia, dove i socialisti minaciano molto.

Ho scritto a Monsignore lo stato compassionevole della Francia, e non ve lo ripeto. Anche dell’Egitto non ve ne parlo, perché lo dovete sapere abbastanza. In una parola, quasi tutto il mondo civilizzato è in una vera combustione, e non sappiamo dove anderemo a finire. I buoni della Francia sperano molto che il fine della crisi sarà favorevole; così pure in Italia. La massoneria ha dichiarato guerra aperta alla Chiesa lasciando in pace tutte le eresie; questa è stata una gran lezione ai regnanti ed ai popoli che hanno ancora un poco di fede, ed ha cagionato delle conversioni notabili...

[F. 2v] In quanto a me, le gambe sono sempre inferme, ma nel resto sto bene. Iddio mi ha risparmiato in Africa forze per sacrificarmi qui per le mani dei popoli detti civilizzati; se Iddio mi ajuta io sono disposto a tutto. Pregate, perché altrimenti se Iddio non ci mette la Sua mano di quest’anno la vedremo brutta. Arriverà qui quello che arrivò in Gobbo vicino a Kafa, dove i schiavi troppo moltiplicati si sono rivoltati, regnarono e fecero schiavi i loro padroni incominciando dal Re. Lo scopo dei comunisti è questo: in Parigi la questione è già bene avvanzata, e se un forte vento meistral non soffiera per rovinare la tela da loro ordita.

Avrei tante altre cose a dirvi, ma ho molte lettere da scrivere, ed alcuni lavori che mi sono stati dati da finire. Come mi avete sempre amato e custodito io confido che non mi dimenticherete nelle vostre preghiere, come non vi dimenticherò io.

/113/ Vi lascio ai piedi del crocifisso ed abbraciandovi in spirito unitamente a tutti cotesti missionarii mi raffermo tutto vostro

Fratello in S. Francesco
† Fr: G. Massaja Arc. Cappuccino