Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al commendatore Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Abbadia (Hendaye)

F. 322r Tres chére M.r Antoine

Roma-Piazza Barberini 13. Decembre 1881.

Ho ricevuto la Sua carissima dell’8. corrente, dalla quale ho potuto sapere dove Ella si trova, altrimenti nulla sapendo non poteva scriverLe.

Prima di tutto facio le mie condoglianze a Madama d’Abbadie, che io considero sempre come mia Madre, benché per l’età potrebbe essere mia figlia, come diffatti lo è in Domino. Come Madre dunque e come figlia confesso di aver provato una gran pena nel sentire la Sua caduta, e che attualmente non sia ancora guarita. Io ho sempre sperato che Madama d’Abbadie avrebbe dato il bracio a M.r Antoine, affinché non cada, oggi sono obligato a vedere il contrario, il mio caro Antoine è obligato a dare il bracio a Madama; spero però in Dio che questo stato di cose non anderà tanto a lungo, e Madama d’Abbadie riprenderà le sue forze di prima; faxit Deus!

In quanto a me, appena arrivato a Roma poco prima dell’immacolata Concezione e Canonizzazione, fui assalito da febbre, e guarita questa col kinino [f. 322v] fui pure assalito da un reuma nel ginochio destro, il quale mi tenne in letto, e mi privò di assistere alle funzioni del Vaticano; spero però che fra poco a Dio piacendo sarò libero, altrimenti come vuole la Sua volontà. Qualche volta in letto penso al bon brodo che Madama faceva gustare al P. L. Gonzaga in Abbadia. Io poi debbo ringraziare V. S. carissima della sollecitudine Sua nel far trascrivere la vita dei due martiri miei fratelli in S. Francesco Padri Agatangelo, e Cassiano, veri campioni di carità e di zelo per la salute della povera nostra Etiopia; il buon’esempio di questi quando sarà conosciuto in Europa risveglierà la fede e le preghiere dei fedeli per la conversione di quel povero paese. Io poi prima di morire voglio occuparmi seriamente per la beatificazione di questi Martiri, sperando così di accelerare l’opera della conversione di quei paesi.

Ella facendo stampare la vita di questi martiri ne facia tante coppie che potrà, perché sarebbe questione di volgarizzarle facendola pervenire almeno a tutti i terziarii francescani, i quali sono moltissimi in Francia, all’effetto di edificarli, e svegliar [in] loro una divozione a questi martiri, ed il bisogno [f. 323r] di pregare Dio per tutti quei paesi etiopici. Ella perciò potrà farne quante coppie vorrà. In quanto poi alle coppie un poco più di lusso per Roma ne avrei bisogno almeno di 60. o 70. per regalare a tutti i Cardinali, ed alle persone in dignità nelle congregazioni, trattandosi di promovere la causa della beatificazione; per la quale è necessario che preceda l’idea storica dei martiri medesimi.

Appena Ella ne avrà qualche coppia me la mandi, perché voglio /120/ farla tradurre in lingua italiana, ed anche in lingua spagnola, e publicarla anche in Italia, ed in Spagna allo stesso oggetto. Ho già per le mani persone che aspettano che sia publicata per fare questi lavori.

Non manchi poi di farne una coppia di gran lusso per il S. Padre.

Dal momento che Ella fa questa bell’opera sarebbe conveniente una piccola allocuzione al divoto lettore a di Lei nome per far conoscere questi campioni che hanno illustrato l’Etiopia, paese da Lei visitato ed amato.

F. 323v La maggior parte degli esemplari sarà disdribuito gratis, ed Ella potrà consegnarli al P. Domenico per la distribuzione. Nel caso di venderne qualche coppia, il prodotto sarà per la Missione Galla, la quale in questi giorni ha gran bisogno.

Io ho poi qualche cosa da aggiungere a questo libro, ma come io debbo fare un lavoro per l’introduzione della causa, vorrei conservare le mie osservazioni per questo lavoro. Il P. Hajlù, che Ella ha conosciuto, mi aveva fatto un piccolo lavoro sulla tradizione attuale esistente in Etiopia di questi martiri, dei quali è conosciuto anche il sepolcro. Egli aveva avuto da me l’incombenza di recarsi a Gondar per raccogliere documenti, ma la crisi di Kafa del 1861. troncò tutte queste operazioni.

Pongo fine a questa mia, già abbastanza lunga, lasciando Lei e Madama ai piedi di Gesù crocifisso, mentre benedicendoli godo raffermarmi

D. V. S. Ill.ma

sempre Servo fedele
† Fr: G. Massaja Arc.o di Stauropoli.