Massaja
Lettere

Vol. 5

/131/

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Al commendatore Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 324r M.r Antoine

Roma 1. Marzo 1882.

È già molto tempo che non ho saputo più notizie di V. S. Ill.ma, e non posso più tardare senza fare una violenza al mio cuore. Tanto più poi che Ella nella Sua lettera mi diceva che Madama non stava tanto bene. Per carità non manchi di darmene notizie, perché l’amo e la venero come mia Madre.

Parliamo ora del nostro libro. Io, a tenore della Sua lettera, aspettava sempre che venisse il libro col manoscritto per risponderLe, ma vedendo a comparire nulla ho temuto che si sia perduto.

F. 324v Se il libro non è stato spedito, allora poco male, perché me lo spedirà poi. Se poi è stato perduto, Ella mi dica i passi che posso fare per trovarlo. In quanto al manoscritto non è necessario che me lo mandi, perché in questa edizione siamo intesi di fare nessuna innovazione, poiché io conto di conservare i documenti particolari miei per citargli nell’introduzione della causa della loro beatificazione /132/ come cose nuove. D’altronde aspetto M.r Ciecchi di ritorno da Ghera, il quale tiene tutti i manoscritti del P. Leone, fra i quali spero trovare alcuni miei [f. 325r] manoscritti lasciati in Kafa, dove io aveva anche delle memorie del fu nostro Abba Hajlù sopra questi martiri. Se avvi ancora qualche speranza di trovare qualche mio manoscritto, e di Abba Hajlù dovevano essere nelle mani del P. Leone, il quale andava e veniva a Kafa.

Ella mi mandi il numero delle coppie che potrà far stampare, alcune delle quali in lusso da presentare al S. Padre ed ai Cardinali per l’introduzione della causa, essendo questa un’operazione che mi preme, altrimenti, morto io, più nessuno vi penserà.

M.r Ciecchi ha trovato Monsignore Torino disceso in Aden per alcuni suoi affari, e questi mi scrive aver veduto nelle mani del suddetto questi manoscritti. Oggi questo Signore è già arrivato a Bologna, ed a giorni arriverà a Roma.

Rapporto a Madama d’Abbadie per carità notizie della sua salute; in caso che Ella fosse imbarazzata a scrivermi, mi mandi solo una cartolina, altrimenti siamo a guai.

F. 325v In quanto alla mia salute, in Corsica stava già molto bene, ma appena ritornano qui le mie gambe vanno peggiorando, ed aspetto la buona stagione per cangiare clima, perché Roma non mi è confaciente. Sono obligato a tenere la stanza, e più sto nella stanza, più mi indebolisco. Non so ancora dove anderò alla buona stagione.

I miei saluti a Madama, e la mia benedizione a tutti due, mentre lasciandoli ai piedi del crocifisso ho l’onore di segnarmi

D. S. V. Ill.ma

Divot.mo Servo
† Fr: G. Massaja Arc.o Cappuccino

P. S. Per i miei lavori ho bisogno della collezione delle carte geografiche da Lei fatte, perché tutte le altre valgono nulla. Se l’anno scorso veniva da Lei ad Abbadia era per fare una carta del Vicariato. Posso sperare?