Massaja
Lettere

Vol. 5

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A monsignore Giuseppe Morteo da Livorno OFMCap.
vescovo diocesano di Massa E Populonia – Massa Marittima

[Roma, prima metà di marzo 1882]

[F. 1r] Senza chiederne il permesso alla rara umiltà di V. E. Rev.ma, che certamente non me lo accorderebbe, custodirò come una reliquia le preziosa lettera, di cui Ella mi ha favorito contro ogni mio merito.

Ma intanto come potrò corrispondere a sì smisurata bontà, onde Le piacque di consolarmi nella ricorrenza del mio giorno onomastico? Il dirLe di nuovo, che non la sola Elba, ma tutta questa Diocesi è più sua che mia, siccome già io stesso Le dichiarai, e, non ha guari, Le feci ripetere costì dal [f. 1v] mio povero seminarista-soldato, Michele Brunetti, non è per parte mia un offrire, ma bensì un ricevere il più gran favore; posto che Ella si degni davvero di accogliere l’umile mia offerta, e però non ricusi di venire sul serio a santificare con la sua venerata presenza questa vera Etiopia della gentile Toscana.