Massaja
Lettere

Vol. 5

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Al signore Vitta
viaggiatore

[F. 1r] Ill.mo Signore Vitta

Frascati 15. Giugno 1882.

Ho ricevuto qui in Frascati la Sua carissima e mi afretto a risponderLe per quanto mi è possibile. Io conosco l’Africa orientale, cioè l’Abissinia ed il Sud della medesima, ma non conosco tutte le specialità dell’Africa degli altri paesi. Ella non dicendomi dove conta andare è chiaro perciò che non posso dirLe cose particolari del luogo dove pensa andare; mi limito perciò a qualche cosa generica.

In questa circostanza quasi tutta l’Africa è dominata da una politica molto contraria all’europeo in generale per causa degli affari della Tunisia e dell’Egitto. Come una gran parte dei littorali africani sono dominati dall’islamismo, questo è sotto un’influenza della guerra santa mussulmana [f 1v] epperciò è un tempo poco a proposito per le Sue escursioni; oggi il nome europeo non è una raccomandazione per una persona che viaggia nei luoghi dove regna la politica o l’influenza mussulmana, anche solo indiretta, esercitata dai mercanti arabi. Come questi vive del traffico sui negri, odia l’europeo nemico della schiavitù; ciò Le serva di norma, altrimenti si esporrebbe a morire senza merito ne presso Dio, ne presso il mondo Cristiano. Ella dimentichi mai il Suo Dio e la Sua religione, perché sarà quella unica che nel cattivo momento lo consolerà, e lo guiderà. Il povero giovane europeo, appena entrato in certi paesi di /145/ apparente libertà si trova assalito da passioni molto pericolose, non solo per l’anima sua, ma per la sua vita stessa. Ho detto apparente libertà, perché in questo genere si da mai libertà; esiste poi un taglione secreto, per cui il povero viaggiatore resta soventi vittima o di veleno, arma del sesso debole, oppure di un traditore colpo di pistola o di sciabola. La sola religione cristiana è vera medicina in questi casi: mi creda, perché ne ho veduto a morire così...!

[F. 2r] Altro pericolo. Credere che il barbaro non abbia religione è una vera nostra pazzia, egli per lo più è più religioso di noi, e la religione dovunque è una cosa più sacra della moglie stessa. L’uomo religioso ha diritto di essere rispettato fino a tanto che non è istruito, e non è convinto diversamente, il ridersi di lui, il disprezzarlo in qualunque modo, è un vero attacco, non solo alla sua conscienza, ma al suo onore, ed all’onore del suo paese; cosa perciò molto pericolosa, e che può compromettere anche la vita. Siate tenace della vostra religione senza assalire la religione altrui, date a tutti buon’esempio e buoni consigli; fate del bene in quelle cose che non possono essere ignorate, ecco la prima predicazione del viaggiatore cristiano, se [se] vuole aprirsi la strada e guadagnarsi confidenza.

L’orgoglio europeo, ecco un’altro gran pericolo. La nazionalità non vi segue, e soventi neanche potrà proteggervi, ed anche in caso di potervi proteggere non dovete comprometterla tanto facilmente. Pensate che siete solo, e che tutti i paesi in casa loro sono orgogliosi, anzi più orgogliosi, perché con un’orizzonte di idee molto ristrette, epperciò meno capaci di compatirvi.

Ancora un’altro pericolo. Essendo povero ed umile anderete alla fine del mondo; se volete essere ricco [f. 2v] viaggiatore non anderete lontano fra i barbari. I barbari sono poveri di articoli europei, ma possono essere ricchi di articoli indigeni. Se il viaggiatore sarà povero ed umile troverà soccorsi fra i barbari, perché hanno per lo più un cuore semplice e migliore dell’europeo dominato da grandi passioni; se poi sarete ricco di oggetti curiosi, massime armi, la stessa vostra richezza sarà il vostro gran nemico, perché sveglierà le gran passioni del barbaro anche il più ricco, e vi farà amazzare per avere le vostre richezze, senza riconoscenza. Se non vi farà uccidere vi farà schiavo per obligarvi a dare. Diventerete po-[vero?] lacuna irreparabile nel testo, dovuta alla ripetizione della linea che comincia con “armi”. [...], perché non crederanno alla vostra povertà. Come fra i barbari tutto è prestigio, crederanno che voi potrete fare tutto, anche denari e fucili, e vi obligheranno colla forza. Se avete richezze non stiano con voi, altrimenti sarete perduto; fatele seguire per vie di mercanti sicuri che possono darvi cauzione.

Ecco dunque la somma dei consigli miei. Avrei ancora molte cose, ma non ho tempo di più; supplisca la mia buona intenzione, e la mia benedizione colla quale La seguiterò avanti Dio, se Ella sarà fedele a Lui. Gradisca i miei saluti e mi creda

Divot.mo Servo
† Fr. G. Massaja Arc.o Cappuccino