Massaja
Lettere

Vol. 5

/152/

956

Al commendatore Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 336r Tres chère M.r Antoine

Frascati 4. Settembre 1882.

Incommincio la mia lettera con accusarLe ricevuta della Sua Carissima senza data, ma che dal timbro di posta posso ricavare essere stata scritta da Parigi.

Dichiaro di non volerLa ringraziare per tutto quello che ha fatto per me e per la missione nostra, perché io mi dichiaro incapace di tanta riconoscenza, ed amo meglio [di] lasciare a Dio ed ai due martiri Agatangelo e Cassiano questo gran debito verso di Lei. Accuso solamente ricevuta di tutto l’annunziatomi da Lei, arrivatomi sul principio di Agosto.

Avrei dovuto scriverLe prima, ma a dirgliela ancor non sapeva dove prenderLa. D’altronde sperava sempre da un giorno all’altro di poterLe spedire qualche notizia della missione, per la quale io stesso non lascio di essere [f. 336v] in grande agitazione dopo /153/ tutte queste guerre in Egitto. Per fortuna mi arrivarono alcuni giorni sono due lettere, una di Monsignore, e l’altra del P. Gonzaga, che Le spedisco privandomene per consolarLa, e levarLa d’incertezza. Queste lettere, come vedrà sono state scritte, una il 7. Luglio, e l’altra il 15. dello stesso mese. Arrivarono qui sul fine di Agosto; vuol dire adunque che restarono 45. giorni in viaggio. Cosa sia arrivato di là a qui non [mi] lascia di essere in gran pena, perché Harar è un paese fanatico, come Ella sa, ed in questi tempi di guerra santa mussulmana, tutto si deve temere.

Ella ha fatto molto bene distribuire le coppie della vita dei nostri martiri come mi dice aver fatto. Io ho già raccomandato affinché si facia ristampare, e si moltiplichi per quanto sarà possibile; il mio scopo è di far conoscere questi due martiri, ravvivare la fiducia nei medesimi, onde ottenere qualche nuovo miracolo.

F. 337r Io non sapeva che V. S. Ill.ma sarebbe partita così presto alla volta di Haiti. Senza dubbio che noi pregheremo, ma intanto Ella non manchi per parte Sua di andare guardingo. In mare il mese di Settembre è ancora molto caldo e potrebbero soffrire – Nel caso di doverLe scrivere ho bisogno del Suo indirizzo.

Se nulla occorre di contrario io resterò qui a Frascati sino [al]la metà di Novembre, e mi ritirerò a Roma. Solamente allora io penso di fare i regali al Papa ed ai Cardinali della vita dei due martiri, perché oggi e tempo di ferie in Roma, come Ella ben sa.

La mia salute è sempre poco presso la medesima. Di salute sto bene, grazie a Dio, ma le mie gambe sono sempre ogni volta più inferme. Un dolore al ginochio destro ed una debolezza alla colonna vertebrale rendono il mio movimento sempre più difficile.

Io dunque La lascio benedicendoLa e dandoLe il buon viaggio, tanto a Lei quanto a Madama d’Abbadie.

† Fr. G. Massaja Arc.o Capp.no

F. 337v P. S. Potendo mi rimandi le lettere di Monsignore Taurin, e del P. Gonzaga, perché ne ho bisogno per i miei lavori.