Massaja
Lettere

Vol. 5

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Discorso di M. al Circolo della Gioventù Cattolica
Milano – 1º maggio 1883

[F. 1r] Nei trentacinque anni che fui in Africa non predicai mai, e predicai tutti i giorni. Cioè non feci mai discorsi propriamente detti, ma predicava dalla mattina alla sera colla dolcezza, colle maniere più appropriate a conquistare l’animo degli infedeli. È molto propria al cristiano questa predicazione. Congiungiamo sempre alle belle parole le buone opere, la carità.

Mi dicono martire! Per verità oggidì furono assai moltiplicati i martiri e se ne inventarono di tutti i colori, di bianchi, di neri, di rossi, secondo che consigliò la passione degli uomini, dilungatisi da Cristo e dalla Chiesa cattolica. Quanto a me fui meno martire in Africa, che qui in Italia. Qui il mio martirio è ben maggiore; poiché vi sento bestemmiare Dio, che in Africa non udii bestemmiare. Là il diavolo non avea bandiere, come ne ha qui. Quegli infedeli sacrificavano al diavolo, ma mi dicevano di farlo solo per timore, perché non facesse loro male, non li affliggesse: non già per onorarlo.

Il martirio è poco ben compreso. Voi giovani specialmente dovete esser martiri nella lotta contro le malvagie passioni; in particolar modo serbando la castità, nell’avere viva carità del prossimo, nel manifestarvi francamente cattolici. Se sarete buoni più che voi ammirare il mio martirio – parola del tutto impropria al poco che io ho fatto – io ammirerò il vostro. Faccio voti che sappiate compierlo. Guardate: tutti i giorni [f. 1v] il sacerdote celebra la Messa e il popolo vi assiste: è il sacrificio di Cristo che si immola a Dio Padre. Ma vi è un altro sacrificio, un’altra Messa, la quale dura tutta la vita; il cui Introibo è il santo Battesimo e l’Ite Missa est è la morte. Questo è un sacrificio, un martirio che tutti dobbiamo sopportare: i giovani colla obbedienza ai maggiori, col resistere alle passioni; gli adulti coll’adempimento dei propri doveri; le donne colla pazienza; la moglie colla soggezione al marito e il marito coll’amore cristiano della moglie e dei figli: tutti col dare buon esempio, cioè l’esempio della vita cristiana a costo di qualsiasi sacrificio. Nostro Signore Gesù Cristo ci ha aperto una sola via per andargli dietro: la via del Calvario e della Croce.

Vi raccomando di tener fermo. È tempo di guerra; se il soldato dorme quando il nemico lo assalta, la causa è perduta. Siate dunque generosi e costanti nel sacrificio di voi stessi. Dovete esser forti e battervi col nemico; ma con dolcezza come insegna Gesù Cristo: battervi con tutti i mezzi suggeriti dalla carità cristiana.

/180/ Coraggio dunque, e avanti. Abbiamo tutti presente che l’Ita Missa est della nostra Messa particolare verrà senza fallo: io ormai ci sono già: ma ci può essere anche alcuno di noi, quantunque giovane. E poi, la vita passa come un baleno. Mi pare ieri quando fui ordinato sacerdote insieme al vostro venerando arcivescovo; e tanti anni, tante vicende, tanti avvenimenti sono passati!

[F. 2r] Siate dunque solleciti, o cari giovani. Fate il bene per voi e fatelo pel vostro prossimo; questo per noi sacerdoti è dovere di ministero, per voi laici è dovere di carità. Avete sotto i vostri occhi tanti buoni esempi, tante buone istituzione; ne vidi io stesso dei magnifici saggi qui, a Bergamo a Brescia: avete il vostro pastore, Monsignor arcivescovo, che vi guida; avanti adunque e coraggio. Monsignore mi chiese per voi una benedizione, e noi ve la daremo con tutto il cuore, ambidue insieme. Siate forti: coraggio e avanti nel Signore.