Massaja
Lettere

Vol. 5

/183/

981

Al commendatore Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 345r Trechère Monsieur Antoine

Roma 5. Giugno 1883.

Jeri a mezzo giorno ho passato circa tre quarti d’ora col S. Padre, e si parlò di Lei e dei miei scritti. Il S. Padre fin qui ha sempre tenuto la chiave di questo affare, ma jeri avendo io esternato il desiderio che avrebbe V. S. carissima a riguardo di questi miei scritti, unicamente per compiacerLa ha finito la questione rimettendo la cosa a me. Questo permesso del Santo Padre mi ha risvegliato una vera simpatia, anzi una vera passione di passare un tempo notabile con Lei e con Madama d’Abbadie. Ella non ne dubita certamente; ma hoc opus, hic labor... Il manoscritto in questione è già divenuto colossale, contando già più di tre mille pagine che Ella conosce, benché arrivato solo all’anno 1868., cioè all’ingresso nostro nel paese di Choa, e che perciò dovrà arrivare almeno a quattro mille, e forze più. Come [f. 345v] Ella vede perciò la stampa sarebbe un lavoro non indifferente, il quale non può effettuarsi senza di me. Oltre a ciò V. S. conosce le gravi difficoltà che io provo per il viaggio colle strade ferrate, non potendo io viaggiare più di tre ore ogni giorno sopra le medesime. Ciò posto, io La prego di riflettere seriamente, e di spedirmi un piano, dietro il quale io farei i miei calcoli. Se la cosa sarà possibile sarà per me una gran consolazione poter passare ancora un tempo notabile presso di Lei, per compire questo lavoro. Per parte mia io potrei venire accompagnato anche da una Sacerdote, e se Ella crede bene, anche un fratello religioso di compagnia. Madama d’Abbadie poi penserebbe a prepararmi una piccola cappella provisoria avendo io tutte le facoltà, persino quella di tenervi il Sacramento.

Rapporto al luogo, alla casa, ed all’epoca, per ora è inutile parlarne, essendo ancora un semplice progetto futuro, il quale non potrà eseguirsi [f. 346r] prima di Novembre, avendo io ancora bisogno di spingere i miei lavori prima d’incomminciare la stampa. Quando Ella avrà trovato un buon traduttore, capace di entrare in tutti i miei sentimenti, sì religiosi, che scientifici, come conviene ad un vecchio Vescovo missionario, allora io penserei a spedirLe qualche pezzo.

/184/ Oggi ricevo una lettera di Monsignore Taurin datata da Harar del 6. Maggio scorso. Mi da alcune notizie della Missione, e della politica etiopica. Ati Joannes ha fatto una tregua al Nord coi Lazzaristi, ed allo Choha con noi. Egli regna al Nord, Menilik al Sud; i Wollo sono governati dal suo figlio genero di Menilik; Mescescia cugino di Menilik, (due volte da me salvato dalla morte, egli tiene Saint e Marabietie, ottime notizie)! Abba Gonzaga Coadjutore era vicino all’Hauash per arrivare allo Choha.

Intanto La benedico a nome, anche di Sua Santità, ed in attenzione di una Sua lettera Le sono

divot.mo Suo
† Fr: G. Massaja Arc.o Capp.no