Massaja
Lettere

Vol. 5

/318/

1165

Al commendatore Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 404r Ill.mo Signore

Firenze (Montu[gh]i) 5 Giugno 1886.

Le scrivo da Firenze, dove ci siamo recati con Sua Eminenza per dimorarvi tutto questo mese di Giugno.

/319/ Rispondo alle domande della S.a V.a su ciò che desidera sapere

1º Sua Eminenza desidera che non si faccia alcuna alterazione al testo, ma che però si concede a V. S. la libertà di correggere qualche inesattezza o di data o di fatti, aggiungendo delle note; e ciò può farsi senza pregiudizio della narrazione dell’Autore, avendo egli dichiarato nella prefazione, che scrivendo a memoria e senza ajuto di appunti, memorie ec. avrà potuto cadere in qualche sbaglio. Quindi

2º Potrà aggiungere quelle parole di S. S. [f. 404v] Gregorio XVI rispetto all’elezione di Massaja a Vescovo e Vic.o Apost.o dei Galla: ma in nota, dicendo presso a poco – Mi ricorda di avermi riferito Massaja quando ci incontrammo in Etiopia, che il Santo Padre avevagli rivolto queste parole: Vous êtes ec.

3º Per l’incidente Bel ec. metta in nota ciò che vuole, come Le scrissi l’altra volta. Sua Eminenza ne parla a lungo nel 3º volume, e Le mando le bozze in cui viene riferito il fatto. V. S. lo legga, se trova correzioni da fare, si compiaccia mandarceli subito, perché siamo ancora in tempo di poter modificare il testo, non essendo ancora stampato quel capo.

Il titolo della carta crediamo [che] stia bene quello stesso messo nello schizzo, scrivendo Massaja con l’j lungo.

Sua Eminenza gode mediocre salute, ed augura a Lei ed a Madama ogni bene e felicità.

Si mandarono i glisché del 1º ed anche [f. 405r] del 2º vol. per fare una sola spedizione.

Gradisca i miei ossequj e mi creda

D.ssmo Servo
P. Giacinto da Troina
Segr. Cap.no