Massaja
Lettere

Vol. 5

/332/

1180

Deposizione giuridica sul martirio
di Agatangelo da Vendôme e Cassiano da Nantes OFMCap.

F. 124v Nel nome di Dio. Così sia

Io qui sottoscritto per la pura verità a gloria di Dio depongo quanto segue.

Che cioè nei trentacinque anni della mia Missione nell’alta Etiopia ho appreso che presso alcune famiglie Cristiane Cattoliche, e principalmente presso le famiglie discendenti dall’antica Famiglia Imperiale, si conserva viva la memoria dei due Sacerdoti Missionarii Padre Agatangelo da Vendome e Padre Cassiano da Nantes ambedue dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, e si ritiene con certezza che l’Imperatore Basilide nel mese di Agosto dell’anno Mille seicento trentotto fece tradurre avanti alla sua presenza i detti due Missionarii, e propose a loro di abbandonare la Fede Cattolica Romana che predicavano, e di fare professione della fede Alessandrina, altrimenti li avrebbe fatto subire una morte violenta. I due Missionarii volentieri elessero piuttosto di subire la morte, di quello che abbandonare la vera fede di Gesù Cristo; [f. 125r] e per questo motivo furono condotti fuori della Città di Gondar provincia di Dembea, e furono strangolati e lapidati.

Che nella notte seguente al martirio si vidde intorno e sopra i due cadaveri una luce splendidissima di modo che tutti quelli abitanti compresi da grandissimo stupore correvano al maraviglioso e sorprendente spettacolo che durò per diverse notti. Sì bel prodigio mi venne ancora in modo più dettagliato riferito da un Sacerdote Missionario zelantissimo per nome Hajlù Michele morto in Kaffa, e dal di lui Maestro per nome D[e]ftera Assegai fervido Cristiano Cattolico.

Che una Donna del paese Tigre convertita alla fede dai due Servi di Dio, che ospitarono nella casa di lei, ove poi furono presi dai /333/ Soldati del Governo e trasportati alla Città di Gondar, infermò gravemente, e raccomandandosi all’intercessione dei due Servi di Dio venne subito risanata da quella infermità. Tal fatto ed altre tradizioni [f. 125v] spettanti i predetti Servi di Dio mi vennero riferiti ancora da Monsignor De Jacobis Vicario Apostolico dell’Abissinia, da me consacrato Vescovo, e che dopo alcuni anni moriva con fama di Santità.

Che mi è noto dove vennero sepolti, e dove trovansi le Reliquie dei medesimi Servi di Dio e che non potendo io personalmente accedervi, delegai il detto Sacerdote insieme col mantovato D[e]ftera Assegai ad oggetto che si portassero presso quel Sepolcro per ritrovare qualche reliquia, e portarla in luogo decente. A questo scopo a loro consegnai ancora il mio sigillo; ma nel momento in cui dovevano partire ne furono impediti; perché in quel momento venticinque di Agosto Milleottocento sessantuno sopraggiunse l’intimo del mio esilio, ed il Sacerdote fu necessitato di restare in Kaffa per assistere in mia vece quelli fedeli Cristiani in numero di circa tremila.

Che i Cristiani Cattolici dispersi in diverse parti di quella vastissima Regione [f. 126r] raccontano ai loro figli e nipoti il martirio e le virtù esercitate dai due menzionati Servi di Dio. Ed io per le cose deposte, ed altre molte da me udite, sono tanto certo della loro santità e martirio, che li ritengo veri Martiri della nostra Santa Fede Cattolica; e spero che a mezzo dell’oracolo del Sommo Gerarca della Chiesa il misericordioso Iddio prima che mi scioglie dai legami di questa vita, mi dia la consolazione di poter tributare gli onori degli altari ai lodati Servi di Dio.

Quanto ho deposto, confermo con giuramento, etc.

Roma venti Gennajo Milleottocento ottantasette.

† Fra Guglielmo Cardinale Massaja Cappuccino
già Vicario Apostolico dei Galla.

† [Luogo del Sigillo]

Persone degne di fede, tra le quali un mio Sacerdote già sopra mentovato Hajlù Michele col suo compagno mi assicurarono che i corpi dei detti Servi di Dio trovansi [f. 126v] sepolti presso la Città di Gondar al Sud di essa, e segnatamente oggi sull’entrata del borgo Musulmano. Io stesso sono stato parecchie volte a Gondar, ma non ho potuto far ricerca dei corpi dei medesimi, perché io stesso era perseguitato in quel paese.

† Cardinale Massaja come sopra.