Massaja
Lettere

F. 435r Stimatissimo Signore

* Roma (Prop. Fide) 2 Gennajo 1888

Abbiamo ricevuto io ed il Cardinale le due lettere, da V. S. mandateci da Parigi: ed io giorni sono, non sapendo che pensare del suo lungo silenzio, ne aveva diretto una ad Hendaye; che certo riceverà in Parigi.

/354/ Il Cardinale sta sempre bene, e non ostante la fredda ed umida stagione, gode bellissima salute.

Sinora non si è presentata la persona, cui V. S. diede la lettera d’introduzione presso il Cardinale. Venendo sarà ricevuta come si conviene.

Ritardando la stampa del 2º volume, io credo che si danneggerà la pubblicazione; poiché i lettori, vedendolo comparire dopo molti mesi di ritardo, si annojeranno e si asterranno di comprare la continuazione dell’opera.

Mi permetta ora di parlarLe di un argomento, [f. 435v] su cui sinora non si è fatto parola, cioè sulle spese da V. S. fatte per l’opera nostra.

Io più volte avrei voluto scriverLe su tale soggetto: ma il Cardinale me lo ha impedito, dicendomi che V. S. si sarebbe offeso.

Intanto, V. S. ha fatto delle spese, sia per la prima piccola carta, sia per questa seconda; e noi siamo pronti a compensarLa per quella rata che ci appartiene, e che V. S. proporrà; poiché il Cardinale, che tanto si onora della sua affezione ed amicizia, non vuole esserLe di troppo peso e causa di gravi dispendi. L’edizione francese darà certo un guadagno, come lo dà questa italiana: ma non avendo Ella denaro pronto per continuare la stampa; noi potremo in qualche maniera ajutarLa.

Ella conosce il cuore del Cardinale; quindi non abbia riserbo, e proponga ciò che vuole.

Mons. Taurin, dopo avere rimesso la Missione [f. 436r] di Harar e ricuperata una parte di denaro, rubatogli dagli Ittu, lasciò ivi alcuni Missionari e ritornò in Oboc, dove presentemente si trova.

Il Cardinale abbraccia e benedice tanto Lei quanto Madama, e gradiscano pure i miei umili ossequj.