CIRAAS
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Si tratta di una missione congiunta italo-libica denominata "Tempio Flavio" e diretta dalla dott. Anna Maria Dolciotti Vicari.
Il Tempio Flavio oggetto della ricerca è situato tra la Via Colonnata, il Foro Vecchio e il porto di Leptis Magna; la città, ora Lebda, si trova a 120 km a est di Tripoli e a circa 2 km da Khoms, sul mare libico. Il complesso templare mirava ad ottenere due scopi: risolvere le esigenze di immagazzinaggio portuale e rendere spettacolare la vista della sua mole per chi, provenendo dal mare, entrava nel porto. Le strutture del complesso erano così solide da resistere alla decadenza del monumento e ai numerosi terremoti che si susseguirono nel tempo. Alcune sue strutture ancora sopravvivono ed intorno ad esse sorsero costruzioni ed insediamenti. I più importanti sono costituiti dalle costruzioni del IV sec. d.C. In quest'epoca si formò un esteso ed elegante quartiere messo in opera con il materiale crollato del tempio. In questo quartiere gli abitanti si dedicarono alla lavorazione dei metalli. Un terremoto distrusse l’insediamento. Alle rovine si sovrappose, dopo lo spianamento dell’area, un insediamento del VII sec. d.C. Ad un nuovo terremoto, verificatosi dopo la fine del VII sec. d.C., seguì un periodo di totale abbandono, attestato dall’insabbiamento. Tuttavia la solidità delle strutture superstiti dell’antico tempio consentì l’insediamento di ceramisti arabi aglabiti. I ruderi del tempio flavio, che emergevano dalla sabbia, attirarono l’insediamento degli artigiani ceramisti, offrendo ambienti adatti alla lavorazione e alla cottura di prodotti ceramici.