Massaja
Lettere

Vol. 3

/19/

309

Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Ghera

[F. 1rP. Leone in G. C. Amat.mo

Gudrù, giugno 1863]

Nell’altra mia del 25. scorso maggio vi dava alcuni avvisi particolari onde rinforzarvi nel sistema di unione col Vescovo Coadjutore mio, in questa vi risponderò ad alcuni quesiti che mi avete fatto, e cercherò di battere alcuni vostri pregiudizii particolari circa il sistema di condurre questa missione –

È inutile che vi risponda a certi quesiti concernenti alcune facoltà da voi domandate, oppure schiarimenti di cose che io stesso non tengo, ed aspetto da Roma, sia circa i matrimonii, sia anche circa la vendita dei schiavi; Roma nel rispondere ad alcune mie questioni per evitare la difficoltà molto critica si esprime con certi giri, i quali a nulla ci servono, potrò io parlar chiaro in queste cose? Rifiutare il battesimo ai schiavi ed alle femmine sarebbe [sarebbe] cosa buona per il pericolo che siano poi venduti ai mussulmani, ma se per causa di tale rifiuto verranno poi a morire senza battesimo, non sarebbe forse inconveniente maggiore? Il gridare e minaciare quello che nella necessità vende uno schiavo di sua famiglia è cosa [f. 1v ...]sura e notare che detta bolla parla del [traffico di] schiavi, ed il vendere uno schiavo di famig[lia per ne]cessità non può dirsi traffico di schiavi –

/20/ Circa le risposte date di [alcuni quesi]ti fattivi dal P. Ajlù nella maggior p[arte vale]voli, e le medesime che ho dato io, se le [lette]re sono arrivate: inutilmente il P. Ajlù d[om]anda spiegazione relativamente alle esequie dei morti cristianamente e con il vero battesimo, perchè sono di dovere, e comandate dalla Chiesa, bensì s’intende dei morti senza il vero battesimo e la viva fede – Circa l’andare alle Chiese per trasportare il tabot in caso di riparazioni delle medesime può permettersi; il fare acettare poi dai servi la vittima da scannarsi si potrebbe dubitare, e credo poter tollerare fino a tanto che il paese non ha troncato tutto il filo delle nostre speranze; così pure potrebbe tollerarsi il ricevimento delle offerte causa mortis et exequiarum purché nulla si facia di funzione sopra i morti non battezzati, come semplici decime, benché anche qui ci sia da temere, poiché gli indigeni le crederanno vere assoluzioni mortuarie, e la tolleranza sia solo ad tempus per speranze maggiori...

Nelle ultime mie sono andato in collera con voi perchè avete comprato schiavi, massime femmine giovani, e ciò non solamente perchè il comprare schiavi è un’atto civile molto grave e con molte conseguenze da non farsi senza il permesso del Superiore, ma [f. 2r ...]gnando schiavi, [...] opposto e veggo ni[...] una semp[...]tita e passività senz[a alcun va]ntaggio affatto: fra cento cinquanta schia[vi a cui am]monta la nostra missione, ad eccessione di [pochi int]imi, nessuno è riuscito neanche cristi[anamente] da potergli sicuramente amministrare i Sa[crame]nti, e da ajutarci nell’apostolato, nessuna speranz[a c]he riescano poi, e con tutto ciò, la missione non è servita, ha la passività del mantenimento e vestiario, risponsabile dei crimi e scandali, e poco che ancor si aggiunga non potremo più mantenergli, e mantenendoli consumeremo il pane della carità publica a mantenere gente nel fondo non cristiana, e che ci costringe a dare cattivo esempio al publico coi rigori di catene e simili... io piango ancora ciò che mi fecero fare in Kafa a questo proposito; lo schiavo è un’elemento utile per chi può venderlo, una vera peste a chi non può, perchè diventa superbo e senza freno, tanto più per noi col sistema di carità evangelica che dobbiamo insegnare al publico, elemento per loro tutto a proposito per finire di emanciparli dalla subordinazione all’ordine della casa –

In quanto alle femmine giovani poi devesi di più calcolare 1. La delicatezza della publica opinione e integrità della riputazione dei nostri Preti e Chierici, oltre il pericolo reale nei costumi di tutti. 2. Queste femmine giovani devono essere educate cristianamente anche solo per poterle maritare cristianamente, e per questa educazione [f. 2v... m]aschi buoni cristiani da fidarsi per legargl[i in matrim]onio perpetuo, come ne abbiamo avuto l’esem[pio in ca]sa, secondo anche perchè nel supposto afferm[are...] uno tutta gente che pretenderà di mang[iare i beni] della missione facendo nulla, e moltip[licando tali] esseri la missione mancherà di mezzi per m[antenere ques]ti stessi... Non vi rispondo sull’affare d’introdurre il clero amogliato, perchè sarebbe questo l’ultimo tracollo, fra i liberi e celibi di loro natura più attivi non possiamo avere uomini per lo studio e per /21/ istruire il publico, l’otterremo poi dalla casta maritata? diventeranno tutti paesani che a spese della missione pretenderanno mangiare e bere bene, farsi ricchi, e fare ricchi i loro figli... non portatemi l’esempio dei Gesuiti nel Paraguai, perché erano quelli altri paesi ed altri popoli più organizzati in società di questi, e la casta dei missionari colà imponeva di più di ciò che sia qui dove noi siamo in facia agli indigeni come i nostri singari d’Europa, perchè questi popoli ignoranti delle nostre grandezze nella loro povertà hanno tutta la superbia per emanciparsi dal nostro prestigio; secondo me non vi è altro rimedio che istruire con S. pazienza ed aspettare dalla Providenza che l’opinione del publico a nostro riguardo si rinforzi, e nella quantità sortano alcuni buoni, sopratutto pregare Iddio affinché mandi buoni missionarj europei pieni di fuoco... vi benedico e sono

Fr: G. Massaja V.o