Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
vice prefetto della missione dei Galla – Parigi

[F. 1r]M. R. P. Pro-Prefetto Arcicarissimo

Cairo 28. Gennajo 1864.

Questo Monsignore Delegato solamente jeri avendomi rimessa la nota della somma spedita in Aden mi sono accorto di uno sbaglio commesso nella lettera precedente, perché ho scritto 45. mille franchi, mentre sono solamente 42. Ciò nonostante la somma non lascia di essere molto grave, come vede. Come io conosco Aden e so che là si spendono le ghinee come altrettanti bajocchi, mi rincrescerebbe di vederla finita in poco tempo, mentre fu raccolta da me in molti anni con uno scopo di giovare alla missione facendogli qualche sorte pel futuro, tanto più che io conosco per isperienza che la moltiplicità dei denari serve per lo più alla rovina dei nuovi missionarii; poiché la S. congregazione ha dato a Lei di sorvegliare la condotta dei missionarii, io non mi prenderò [f. 1v] certamente la libertà di scrivere ai medesimi, potendomi rispondere con ragione che non mi conoscono per nulla, essendo io a tenore del decreto Superiore dei soli sacerdoti indigeni e secolari se vi saranno, oppure di altro ordine, quando piacesse alla S. Congregazione di mandargli, Ella perciò non /56/ manchi di scrivere ai suddetti in modo che detto danaro venga esattamente custodito; questo è un denaro che appartiene a me di giustizia, come risparmio antico a me dovuto ed ai miei colleghi, e nella gran parte regali e limosine mandate a titolo particolare mio, del quale spero che Lei avrà la bontà di darmene poi conto; in quanto agli appuntamenti futuri io non ho difficoltà di rimettermi alla loro generosità per quell’assegno che mi converrà fare nel caso che io continui nella mia qualità di Vicario; nel caso poi che mi risolva rinunziare, passerò d’accordo col successore relativamente ai fondi antichi, e penserà poi lui all’assegnamento futuro che gli converrà come superiore avente un’ [f. 2r] amministrazione a parte; finora io sono stato sempre il superiore ed amministratore unico, ora le cose essendo cangiate è bene parlar chiaro e pensare a fare le parti conveniententi –

Nel parlare in questo modo, Le ripeto che [non è] per spirito di voler contraddire, ma sibbene prevenire alcuni inconvenienti che potrebbero accadere con dispiacere di tutti; quando Lei mi conoscerà vedrà che io parlo da vecchio che conosco le missioni e lo spirito dei missionarii nuovi senza esperienza delle medesime, e se non mi ascolterà potrebbe darsi che verrà un giorno in cui si morderà le dita, ma troppo tardi... in quanto a me si persuada pure che non desidero altro che morire fra i miei poveri Galla nella qualità di privato, oppure ritirarmi in qualche convento a pensare a me stesso, niente mi crucierebbe il pensiero ne dei fondi, ne della superiorità, se non dovessi pensarvi sino all’ultimo momento che mi vedrò scaricato –

Sarei disposto a venire subito in Francia, ma Lei ben conosce che debbo aspettare un qualche ordine di Roma dal guardiano dei vescovi [f. 2v] che è il S. Padre, d’altronde due ragioni ritardano la mia venuta, il freddo a cui non sono più accostumato, e due ragazzi che tengo per l’educazione, i quali sono ancora meno accostumati di me ai rigori del nostro inverno. Nel caso che io debba andare prima a Roma sarebbe bene che Lei venisse colà dove potremo aggiustare ogni cosa avanti la S. Congregazione di Propaganda, coll’intervento dei Superiori generali dell’Ordine, ed aggiustata ogni cosa potremo d’accordo recarci in Francia per le operazioni col governo; io perciò, appena sarò per partire di qui mi farò premura di avvertirLa per sua norma; Lei parimenti non lascii di scrivermi e tenermi al corrente, massime relativamente ai piani di cotesto governo, altrimenti sappia che saremo obbligati a prendere la via del Sennaar, per dove potremo penetrare con molta pazienza e industria, massime dopo che i sforzi della missione dalla parte interna sono arrivati in quelle vicinanze –

L’abbracio di nuovo nel S. crocifisso, mentre con tutto l’affetto mi ripeto

D. P. V. M. R.

DivoLmo Servo e Fratello
Fr: G. Massaja V.o