Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Leone Golliet des Avanchers OFMCap.
missionario apostolico dei Galla – Ghera

[F. 1r]P. Leone in G. C. sempre Amat.mo

Roma 28. Maggio 1864.

Sulle mosse di partire per la Francia vi scrivo due linee per farvi vedere che io sono sempre quello, e che benché lontano non vi dimentico.

/102/ La ragione della mia andata in Francia è per trattare colà l’affare della strada per i paesi Galla, poiché l’Imperatore dell’Abissinia si è dichiarato finalmente con me contrario a quella missione, come è contrario a quella dei Lazzaristi; per salvare dunque la missione tenterò l’ultimo colpo col mezzo delle vie diplomatiche, giacché l’odio dell’imperatore è non solo contro i missionarii, ma ancora contro tutti gli Europei, avendo imprigionato i consoli inglese e francese. Se non aggiusto queste cose sarà impossibile che possiamo adempire le promesse fatte a cotesto Re di Ghera; dite pure al medesimo che al mio ritorno spero di contentarlo.

[F. 1v] L’altro jeri giorno del Corpus Domini vi fu la processione, alla quale intervenne il S. Padre; persone che hanno veduto altre volte questa processione mi dissero che mai vi fu tanta calca, ne tanta gioia: sia lodato Iddio, gli empj che vorrebbero morto il Papa l’hanno sentito a cantare l’oremus con una voce, che si fece sentire alle estremità di S. Pietro. Del resto le notizie politiche d’Europa sono sempre le medesime; la Savoja ed il Nizzardo sono Francesi, Venezia sempre austriaca, Roma sempre occupata dai Francesi, ed il Papa sempre come l’avete lasciato; le potenze vorrebbero fare la guerra, ma temono che nel disordine non venga a regnare la democrazia, epperciò fanno ogni sacrifizio per sostenersi. Il lavoro dell’Istmo di Suez è già a buon porto, ma gli inglesi fanno ancora ogni sforzo per impedirlo: la speranza dei democratici è sempre la rivoluzione, ma pure lo statu quo continua: ecco poco presso le notizie come sono.

Venendo di nuovo alle cose nostre, vi prego di fare tutto il possibile per spingere avanti l’opera [f. 2r] di Dio; se avrete pazienza io verrò, e verrò con bei regali a cotesto Re di Ghera e ad altri nostri amici, regali che io farò fare espressamente, purché mi riesca di farli passare in Abissinia, cosa che cerco aggiustare coll’intermedio del governo Francese. Se siete ancora in Ghera, scrivete una lettera al P. Ajlù facendogli coraggio, come pure fate coraggio al P. Matteo, al quale direte che il suo fratello trovasi con me e spero che si farà uomo.

Lavoro indefessamente per la stampa del catechismo, e dopo tre o quattro mesi spero che sarà finito; fate scuola di latino ai giovani che potete avere, perché la questione del rito è finita; non si parlerà più di rito etiopico; i giovani educati nell’interno, benché più ignoranti sono sempre ancora i migliori; in tutte le missioni i giovani educati in Europa non sono i migliori... gli scandali attuali d’Europa influiscono molto a corrompere la gioventù.

Vi abbracio nel S. crocifisso e benedicendovi con tutti i vostri sono

Aff.mo Padre
Fr: G. Massaja V.o

[F. 2v]

Al R.do Padre Col.mo / P. Leone des Avançer / Miss.o Capp.no / Ghera //.