Massaja
Lettere

Vol. 3

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Alla segreteria centrale
degli Annali della Propagazione della Fede – Lione

F. 53r

Protesta da inserirsi nel Nº 139.
publicato nel mese di Nov. 1851.
degli annali della Propagazione delle Fede.

La storia raccontata dal P. Leone des Avancher Miss.o ap.o Cappuccino nel Nº 139. degli annali della Propagazione della fede alla Pag. 435. concernente un supposto innominato europeo, il quale, come Giuda, abbia tradito me infrascritto in Abissinia, dichiaro essere perfettamente falsa in tutte le sue parti e circostanze notate dal suddetto, come mi e risultato da replicate informazioni prese, ed in specie mi hanno depositato con giuramento i due stessi indigeni Deftera Assegai, e Deftera Abebaju, entrambi ancora attualmente viventi, e ferventi cattolici, i quali due personaggi sono stati testimonii oculari di tutto l’avvenuto. Il P. Leone stesso, interrogato da me infrascritto, ha dichiarato, aver scritto detta storia dietro semplici relazioni indigene, fatte da persone non presenti, le quali parlavano senza alcun fondamento, indotti da semplici sospetti partico- /242/ lari, ed imaginarie esaggerazioni, che il P. Leone non ha potuto distinguere e giudicare, come forestiere di recente arrivato allora in Massawah, e quasi subito di là ripartito per Aden.

Lo stesso Monsignor Dejacobis V.o Ap.o del[l’]Abissinia, di venerabile e santa memoria, mi smentì parecchj detagli della storia suddetta, e mi raccontò la ragione, che ha potuto dar motivo ai sospetti indicati, la frequenza cioè della casa del Vescovo eretico, e relazioni col medesimo avute dall’europeo in discorso, ma, mi soggiungeva il venerabile defunto Prelato [f. 53v] suddetto, ma bisogna sapere, mi soggiungeva il medesimo, che, non essendo scoppiata nessuna persecuzione e collisione di sorta tra i cattolici e gli eretici dell’Abissinia prima dell’anno 1847., non solo il suddetto europeo poteva aver relazioni col Vescovo eretico in detta epoca, ma io stesso ne ho avuto moltissime sino allora, con un scopo diretto del mio ministero medesimo, cosa che debbo supporre aver inteso l’europeo di cui è questione.

Il riflesso ultimo è talmente ragionevole, che io stesso di ritorno dall’Europa nell’anno 1851., essendomi accompagnato col Sig.r Arnau d’Abbadie da Marsilia al Cairo, ho pregato questo Signore di recarsi dal vescovo eretico dell’Abissinia a portare la mia parola di salute al medesimo, missione dal suddetto adempita fedelissimamente, come mi risulta da una sua lettera scrittami da Halaj, se non erro, l’anno 1853., e come mi risultò da altre persone direttamente venute a me dallo stesso Vescovo eretico, le quali hanno portato a me qualche segnale del frutto risultato da detta missione.

Bisogna dunque dire, che la storia publicata nel fascicolo della Propagazione sotto il numero suddetto, è stata scritta dietro semplici dicerie ed esaggerazioni di persone, o prevenute, oppure ignoranti, cose che lo scrittore P. Leone non ha potuto rilevare, e che ha scritte, anche con qualche colpa d’imprudente precipitazione. F. 54r Per essere tale la verità, rilascio la presente dichiarazione, non solo per il discarico e giustificazione della persona innominata, per ogni caso che venisse col tempo a specificarsi o conoscersi il suo nome, ma anche per far conoscere la verità della storia ai posteri.

Dato a Parigi 1. Giugno 1865.

Fr: G. Massaja V.o di Cassia
Vicario Apostolico dei Galla.