Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Lione

[F. 1r]M. R. P. Provinciale

* Parigi 6. Decembre 1865.

Il R.mo Procuratore scrisse anche a me una lettera, stando la quale, non saprei più cosa fare, brutta condizione di chi scrive

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senza conoscere le cose! Come io ho risposto combattendo i suoi [suoi] timori, mi giova sperare che mi risponderà più benignamente, perché io lo conosco, è una persona che ama il bene.

Il medesimo vorrebbe piuttosto uno stabilimento in Egitto, e mi tacia di variabile, perché ho abbandonato quel progetto per attaccarmi a quello di Marsilia. Io gli risposi che lo stabilimento d’Egitto mi costerebbe mezzo millione, tutto compreso, spesa che la missione non può fare; non ho voluto addurre altre ragioni, perché ho temuto di offendere qualcheduno.

[F. 1v] Riguardo ad Aden ho scritto ancor più forte, ma vi prevengo che nel caso che seguiti a resistere io non me ne mischierò più, ma mi dichiarerò offeso. Ieri M.r Faujer mi ha spiegato una gran simpatia per il collegio di Marsilia, ma poca simpatia per l’affare di Aden, di cui ho dato un tocco indiretto, mi esorterebbe (come pare) a preferenza ad aspettare l’affare di Obbok, il quale cammina a vele gonfie; e quasi mi assicurava che per Pasqua il governo avrebbe preso qualche risoluzione a questo riguardo.

Caro P. Provinciale, voi sapete che io aveva già deciso di mandare i giovani a Roma, e mi prendo tutte queste bastonate per seguire il vostro piano; io non osava proporlo per le difficoltà che vedeva, ma dopo che ho incominciato non cedo più tanto facilmente, io vi prego di tener fermo

[f. 2r]

e di non lasciarvi tanto facilmente vincere, massime rapporto al collegio, perché, secondo me, questa operazione è l’unica certa eseguibile per il momento, e che può fare del gran bene. Il P. R.mo Procuratore è contrario perché io l’anno scorso aveva portato molte ragioni contro uno stabilimento in Europa, dove l’educazione è troppo delicata, ma noi potremo prevenire questi inconvenienti, e quando il P. R.mo avrà veduto i regolamenti che farò ne converrà anche lui. Ieri avendo parlato a M.r Faugere del sistema d’educazione semplice, che io intendo, lo lodò molto, e sperò [sic] che lo stesso farà il P. R.mo Procuratore.

Io aveva deciso di partire di questa settimana, ma M.r Faugère jeri mi obligò ad aspettare almeno sino [a] martedì, perché vorrebbe che io vedessi la finitiva della spedizione a Teodoro. Se dunque questo affare Domenica sarà finito io partirò

[f. 2v]

o Lunedì o Martedì; in caso diverso guarderò di staccarmi ad ogni costo; a costo di dover ritornare a Parigi. I due ragazzi già si trovano qui con me disposti alla partenza. Mi sono già licenziato dalla Stamperia imperiale, la quale mi ha promesso di mandarmi le prove in Marsilia. Domenica vi scriverò di nuovo, o al più Lunedi significando le ulteriori risoluzioni.

Caro P. Provinciale fate coraggio, faciamo pregare da tutte le parti, e con quest’arma l’opera di Dio anderà avanti; io ho rinunziato di confidare nei mezzi umani, anche romani...! perché ho veduto che quella benedetta gente solita a comandare, non si cura molto di esaminare le cose, e gode quando sono fatte. Pregate anche per me che sono il più divoto vostro figlio.

Fr: G. Massaja V.o Capp.no