Massaja
Lettere

Vol. 3

/303/

424

Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Roma

[F. 1r]M. R. P. Provinciale Amat.mo

[Marsiglia, fine dicembre 1865]

La Sua partenza così all’improvviso senza poter terminare le nostre conferenze mi ha lasciato molti dubbj, e molte malinconie. Si ricordi di quanto Le dissi in Lione in tempo della congrega; si ricordi di quanto avevamo conchiuso qui relativamente al collegio; pensi che il decreto che io aveva proposto non è stato fatto dal M. R. P. Vice Prefetto, come eravamo d’accordo; già attualmente ho delle prove che il collegio diversamente non potrà aver luogo: quindi calcoli il mio contrario sentimento in molte cose, per le quali si suol fare senza di me.

/304/ Una sola via rimane a prendere, ed è quella delle mie dimissioni; queste ottenute Ella sarà perfettamente libera di fare tutto quello che vuole; La consiglierei perciò come amico a non lasciar Roma, senza assicurarsi che [f. 1v] queste mie dimissioni abbiano luogo; anzi La pregherei di fare tutti i passi necessarii a tal uopo, anche presso il S. Padre se occorre. Non è necessario che io facia una petizione formale, perché già esiste in Propaganda; non avrà a far altro che intendere la cosa con Sua Em: il Cardinale Prefetto.

Se le dimissioni mi saranno accordate io dichiaro sin da questo momento, che rinunzio a qualunque diritto sui fondi attuali del Vicariato esistenti qui in Francia ed in Egitto; se il S. Padre avrà la bontà di dispensarmi dalle funzioni episcopali io rimetterò nelle di Lei mani gli stessi abiti miei pontificali.

In quanto alla mia persona Ella potrà sempre farne capitale per tutto ciò che potrò fare, ed in quelle cose nelle quali le PP. LL. crederanno dovere rimettere al mio giudizio. Del resto non domando altro per me, che di ritirarmi o in qualche convento d’Europa, oppure in qualche angolo della missione, come il S. Padre crederà meglio.

[F. 2r] Le ripeto di non venire senza queste mie dimissioni, perché altrimenti si aspetti di questionare in tutte quelle cose che non saranno approvate dalla mia conscienza, sia rapporto al collegio, sia ancora sopra altri punti.

Ella fin qui non ha avuto da me certamente verun motivo di lagnarsi; io l’ho sempre amata sinceramente e mi sono sempre lasciato guidare ciecamente da Lei; ora Ella, come veggo, pensa più per la Provincia che per la missione, ed io non posso più tanto ciecamente rimettermi, perché l’interesse materiale della Provincia potrebbe in qualche cosa ostare all’interesse della missione e delle anime a me affidate.

Perdoni la libertà con cui Le scrivo, meglio parlar chiaro e per tempo, che piangere dopo o questionare inutilmente. Mi saluti il caro Padre V. Prefetto e mi creda sempre tutto Suo

Fratello in S. Francesco

Fr: G. Massaja V.o Capp.no

[F. 2v]

Al M. R. P. Col.mo / P. Domenico Provinciale dei / Cappuccini di Francia / Roma //.