Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Domenico Gouttes da Castelnaudary OFMCap.
ministro provinciale di Francia – Roma

[F. 1r]M. R. P. Provinciale sempre Amat.mo

[Marsiglia, febbraio 1866]

Ho ricevuto la Sua del 31. Gennajo; mi dispiace di averLa afflitta, perché l’amo sinceramente, e più di Lei ancora amo la Sua Provincia. Dal momento che Ella spiega sentimenti di accordo non vi è più questione fra di noi, la pace di Dio da Lei invocata è già discesa. Ho scritto al R.mo Procuratore le mie intenzioni di pace fra noi, Ella ne sia tranquilla che io farò più concessioni alla Provincia di quello che Ella crede in tutte quelle cose che non toccano direttamente la stabilità amministrativa dell’opera che vogliamo fare per il bene della missione. Gli articoli da Lei proposti avrebbero bisogno di qualche spiegazione, ma nella sostanza sono amissibili. Quando Ella verrà finiremo la questione in famiglia ed il R.mo sarà nostro giudice ordinario. Ella mi ha provocato a fare il passo che ho fatto nell’affare di Lione ed in questo di Marsilia. Lasciando quest’ultimo da una parte, Ella sa le mie idee relativamente [f. 1v] all’aggiustamento delle cose dell’interno, e le sa pure il P. R.mo; col passo fatto senza consultarmi Ella mi ha gettato nella necessità di fare osservazioni contro una persona rispettabile come il P. Taurino, e mi ha messo nell’impossibilità il piano che io aveva in favore del nuovo eletto. Non è questione ne di abilità, ne di moralità di questo uomo che molto rispetto, ma del suo carattere troppo assoluto e troppo nascosto, e qui non dico un mistero, è voce generale; se io aveva tanta premura di scegliere un soggetto sapeva bene il perché, appunto per il bene della vostra Provincia. Ella sa che per /346/ il rispetto della Sua persona ho aspettato 15. mesi senza far nulla; a quest’ora tutto sarebbe fatto, e lo stesso collegio già incominciato; non è duro di vedermi ora da Lei contrariato? Per voler maneggiare onoratamente la Sua persona mi trovo ora con due anni passati in Europa senza nulla di conchiuso, di che ho onta, mi sia dunque almen grato.

Per tutto il resto mi lascii fare, e l’assicuro che penso molto a Lei. Ella preghi il P. R.mo che Le facia leggere la mia [f. 2r] lettera al Cardinale; da questa Ella conoscerà i miei diritti come io gli concepisco; gli riconosca, e poi quando sarà il caso di essere generoso con Lei e colla Provincia calcoli pure sopra di me tal quale mi ha sempre conosciuto. Io non ho nessun interesse particolare; all’opposto sento tutto il bisogno di onorare la Provincia e l’Ordine, ma non amo di far delle commedie, dove interviene il publico giudice delle nostre operazioni.

La prego dunque di avere la confidenza in me. Se vuol farmi una cosa grata, Ella stessa proponga il P. Bonaventura in Propaganda come persona di mia fiducia, a cui io voglio conferire tutte le mie autorità. Ella non avrà che intendersi col medesimo, il quale è figlio divotissimo della Provincia. Quando Ella avrà fatto questo passo, per tutto il resto Ella non avrà più tanto da contraddire. Nel caso il P. R.mo finirà le nostre questioni.

Non Le ripeto ciò che ho detto al R.mo perché sentirà da lui stesso ogni mia idea. L’abbracio nel S. crocifisso e Le sono tutto Suo

Divot.mo Confratello
Fr: G. Massaja V.o Capp.no

[F. 2v] Al M. R. P. Col.mo / P. Domenico Provinciale di Francia / Cappuccino / Roma //.