Massaja
Lettere

Vol. 3

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Al padre Fabiano Morsiani da Scandiano OFMCap.
procuratore generale delle missioni – Roma

[F. 1r]P. R.mo

Alessandria 28. Maggio 1866.

Sul momento di partire Le aggiungo due linee sul proposito dei nostri interessi con questo Monsignore Vescovo d’Egitto.

Come io non ho sciolto il contratto di società che abbiamo con lui relativamente alla casa di Suez, se gli affari suoi si aggiuste- /386/ ranno in Roma, Ella potrà sentire tutte le sue disposizioni, e vedere se conviene far qualche cosa colà. In questo io sentirò volentieri il consiglio di V. P. R.ma. Se Ella mi dirà di tener fermo, io terrò fermo; se no, io ritirerò la mia somma che ho sulla casa [f. 1v] e lascierò libero quel luogo al Vescovo.

Il mio avviso sarebbe di tener fermo, se Monsignore ritornerà in Egitto, perché egli col tempo penserebbe di dare la parocchia, e con questa la casa potrebbe sempre avere qualche risorsa da vivere; in caso diverso, come Terra Santa pretende diritto parocchiale universale in tutto l’Egitto, ci arriverebbe come arrivò ai Lazzaristi qui in Alessandria, i quali lavorando sono obligati a mantenersi del proprio.

I Frati di Terra Santa pretendono il diritto parrochiale universale in virtù di un privilegio antico, quale, benché vero, avrebbe delle eccezzioni, come sarebbe di diritto nostro antico di parroci Francesi in Cairo. Questo privilegio dato in tempi, in cui i cristiani erano pochissimi [f. 2r] dovrà di necessità essere rivocato, attesa la circostanza che attualmente la colonia europea è cresciuta del novantanove per cento. Qui sta la gran questione nella sostanza, tra Monsignore ed i religiosi di Terra Santa, questione già sciolta in Palestina, dove minore era il bisogno, e che perciò dovrà finirsi anche qui, se la S. C. di Propaganda non vuole compromettere gravemente la sua conscienza. Ora, se questa questione verrà a terminarsi, la posizione di Suez non sarebbe cattiva, e le buone disposizioni di questo Vescovo per noi non sono disprezzabili.

Ella perciò in Roma si tenga al corrente delle cose di questo Monsignore delegato; se può fare qualche cosa per lui, sia con consigli, sia ancora con raccomandazioni, non lascii di farlo. Dal momento che le cose sue [f. 2v] avranno preso una mezza piega, si potrà entrare con lui in questi detagli. Egli pensa di domandare la visita di un Commissario al S. Padre per esaminare le sue questioni con Terra Santa, ed i bisogni dell’Egitto. (Se io sarò nominato commissario, penso di far sortire i nostri titoli antichi come eccezzioni delle pretenzioni di terra santa troppo generalizzate in danno del ministero).

Io non entrerò per ora nell’interno dei paesi Galla, ma mi terrò sulle coste, Ella, avendo bisogno di scrivermi a questo riguardo, sarò sempre ancora in caso di sentirLa, ed anche di ritornare in Egitto.

L’abbracio nel S. crocifisso e Le sono sempre

Divot.mo
Fr: G. Massaja V.o