Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al cavaliere Antonio Thomson d’Abbadie
esploratore dell’Etiopia – Parigi

F. 122rIll.mo Signor d’Abbadie Carissimo

[Umkullu (Massauah), inizio di gennaio 1867]

Le ho scritto col mezzo del vapore inglese la Vittoria, il quale lasciò questo porto di Massawah la mattina del nove Novembre dello scorso anno, e che portò i dieci giovani Galla a Suez destinati per Marsilia. In allora ho scritto molto, e Le ho dato un detaglio sufficiente della situazione attuale di questi paesi, massime politica. D’allora in qua le cose non si sono cangiate affatto; i rivoltosi si aumentano ogni giorno, e Teodoro è sempre immobile nel Beghemeder. Si sono fatti gran cangiamenti in Devra Tabor dove Teodoro ha fatto il suo quartiere generale, ordinando che il medesimo sia chiamato Gondar; l’antico Gondar è affatto distrutto e per ultimo tracollo è stato tolto persino il nome. Pare che abbia fatto questo, perché l’antico Gondar non è più in possesso suo ma sibbene di Tesso Govesié, quello che regna in Semen, Waggarà, Wolkaït, Armaciò, ed ha persino preso molti paesi ai Turki di Kasselà; questo Tesso Govesié pare che goda molta simpatia nel paese per la sua popolarità; vuole pochi soldati di seguito, ma vuole che tutti i paesani siano soldati in caso di appello; in verità questo sistema sarebbe quello che converrebbe all’Abissinia; peccato che questo uomo inclina molto verso l’islamismo.

Waxum Govesie governa quasi tutto il Tigré; è stato ultimamente battuto da truppe dell’imperatore che ancora occupano l’Ammassèn, Siré, e molte regioni basse del Takasié; Waxum Govesié possiede poi tutto il Sud del Tigré sino [f. 122v] sino all’Lasta inclusivamente, unitamente a molti paesi indipendenti dei confini orientali, come gli Azzabou Galla. Da alcune settimane a questa parte si sparge [la notizia] che la Provincia di Quara, patria di Teodoro, siasi /17/ ribellata; il Gogiam è sempre fedele a Tedla Gualu, ed è attualmente il paese più tranquillo e che abunda di pane, lo Scioha parimenti tranquillo sotto le redini di Menelik, il quale ha dilatato colà di una metà il regno del suo Padre. Fra tutti questi ribelli il più temuto da Teodoro è Waxum Govesié, non per la sua forza, ma perché è sanguinario, avendo impiccato il di lui padre in modo obbrobrioso; Teodoro potrebbe sperare pace con tutti gli altri in caso di cercarla, ma mai con quest’ultimo.

I prigionieri inglesi sono sempre in catene (anche abba Salama) ad eccessione di M.r Rassan, il quale è solamente custodito. Il Signor Flad si trova in Massawah dal principio di Novembre in qua e sta aspettando risposta da Teodoro, fa veramente compassione la posizione di questo povero missionario inglese lontano dalla sua moglie e dai suoi figli. Qui in Massawah vi sono duecento e più cassoni di regali per Teodoro et pro redemptione captivorum; alcuni calcolano il valore di un millione di franchi, benché forze sia un’esaggerazione, ciò non ostante è certamente una gran somma. La più parte degli oggetti (macchine di ogni genere) sono di impossibile trasporto in Abissinia; mi è ancora nascosto il modo di questa operazione impossibile; oltre essere d’impossibile trasporto, Teodoro attualmente non ha strada aperta per fargli portare a se. Supponendo tutto possibile e che gli inglesi possano liberare i loro prigionieri con questi regali, l’Abissinia sarà perduta per sempre a se stessa e ad ogni calcolo diplomatico europeo; mai più europei potranno entrare in Abissinia, perché una volta trovata la miniera con quel certo ferro detto « manette », ogni rivoltoso concepirà grandi speranze dal momento che potrà avere un’europeo; sperando che tutti siano come gli inglesi... a dirgliela è questo il pensiero che mi affligge... Ella conosce abbastanza senza che io mi spieghi di più. Io non ho la chiave dell’operazione [f. 123r] per pronunziare sull’avvenire di questo affare, ma argomentando da quello che veggo, gli inglesi l’hanno sbagliata, sia rapporto al loro interesse particolare, sia ancora riguardo all’interesse generale europeo; gli inglesi vorrebbero avere i prigionieri nelle mani prima di dare i regali, e Teodoro non vorrà dare i prigionieri prima di ricevere i regali per mancanza di fiducia reciproca. Teodoro non può venire a prendergli a Massawah, e forze neanche sino al Tigré; gli inglesi non possono portargli sino a Teodoro senza un’armata... ecco il mio debole giudizio... Parliamo ora d’altro.

Mando al P. Taurino il catechismo in lingua di Kafa, quel medesimo che attualmente è in uso colà... L’ho scritto in stampella secondo il mio uso con tutte le correzioni che mi sono state possibili, segnatamente in materia di accento molto essenziale in quella lingua pronunziata un poco a modo cinese. Come per molto tempo non potremo avere un manoscritto più esatto di quello in detta lingua, attesoché quella missione dovrà camminare ancora per qualche anno amministrata da soli indigeni, bramo che questo catechismo sia stampato in modo ben visibile con caratteri grossi e chiari, ed in sesto commodo per il trasporto; bramo pure che sia stampato /18/ senza testo latino e senza note per maggior brevità; la proprietà del catechismo stampato bramo che sia al Comitato dello stabilimento di Marsilia di cui Ella è membro. Tanto le note che il testo latino che troverà sono un regalo a Lei; Ella potrebbe fare uno studio particolare di questa lingua perfezionare le note che io non ho potuto compire, e cavarne una grammatichetta che potrebbe servire di appendice alla grammatica Galla in altra edizione che si potrà fare. Per finire il catechismo Galla mi vogliono ancora alcuni mesi, a Dio piacendo, spero di poterlo spedire prima di entrare nell’interno e dedicarmi totalmente al ministero; stampandosi quello tutto coi medesimi caratteri e del medesimo sesto, tutto potrà essere messo in un solo [f. 123v] volume per l’uso dell’interno; non sarebbe male che tutto fosse della stessa grandezza della grammatica, perché così in un solo volume si potrebbe avere ogni cosa.

La locuste seguita sempre ancora a mangiare la povera Abissinia, massime nelle estremità settentrionali; da Settembre a questa parte ho numerato sino a quindeci volte il passaggio della locuste sempre proveniente dall’interno e verso il mare, dove va a perdersi. La fame è sempre estrema in tutto il Tigré e paesi verso la costa e verso la Nubia. Oltre la fame il Colera morbus fa sempre ancora strage cangiando luogo or di qua or di là. La strage della guerra poi è a un punto mai veduto per l’addietro dai medesimi vecchj, povero paese! Se non temessi di [di] essere taciato come fanatico, calcolata la posizione attuale dei nostri paesi, il malcontento dell’oriente, e questi paesi vorrei dire che siamo in un’epoca molto vicina a quella annunziata dal Vangelo. Anche la pioggia da quattro anni in qua è come cessata affatto in questo littorale, e Monkullo dove sono pare che sia divenuto un paese d’Egitto, anche in materia di pioggia.

Stia Ella un momento da una parte e mi lascii due linee a Madama d’Abbadie = ebbene come sta? M.r d’Abbadie è sempre buono come prima? nel caso contrario io mi serbo il diritto d’appello per aggiustare ogni questione che possa sorgere, e nel caso di essere sfortunato farò divorzio da lui, ma mai con Maman, di cui sempre mi ricordo le sollecitudini. Giudicando dalla scrittura di Lei che mi è pervenuta, appena conoscibile, debbo dire che il diavolo ha poco da guadagnare fra i loro beati cuori divenuti un solo e Dio e Gesù frammezzo; unendomi a fare il quarto, in spirito, imploro tutte le benedizioni dal cielo mentre mi dico sempre

Divot.mo Servo
Fr: G. Massaja V.o