Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al cardinale Alessandro Barnabò
prefetto di Propaganda Fide – Roma

F. 1135rEminenza R.ma

Roma 23. Luglio 1867.

Ieri mattina sortendo dall’Em: V. R.ma sono andato dal Vescovo di Marsilia, ed ho trovato che il medesimo è partito Sabbato 20. corrente per la sua diocesi. Questo Prelato nell’ultima ed unica visita che mi fece finì la quistione con me dicendomi queste precise parole, io sono disposto a tutto, ma aspetto ordini ed istruzioni da S. Em: il Cardinale Prefetto.

V. Em: R.ma mi diceva jeri mattina che io avrei potuto partire, e che intanto per lettera si sarebbe terminata ogni cosa. Ora riflettendo bene a tutto, è impossibile che io possa partire, se tutto non si finisce, ed eccone le ragioni[:]

1. Io sono stato chiamato a Roma, ed ancora non ho sentito le ragioni per cui mi hanno chiamato; potendo essere che sia quella di volermi sentire nella domanda che ho fatto di ritirarmi, in vista di ciò ho trattato le mie cose [f. 1135v] con tutta quella flemma propria di chi spera sortire dagli affari; ora vedendo che Ella parla della mia partenza, cangiano le cose.

2. Supponendo che io debba continuare, non potrei partire senza finire, perché Ella ben sa, che l’anno scorso, partito dalla Francia per affari gravissimi che domandavano la mia presenza almeno alla costa, tutti gli affari organizzati in Marsilia cangiarono d’aspetto, ed il nuovo Vescovo finì per mandare il veto per la costruzione della fabrica, cosa che mi raffreddò tutti e mi fece gran danno.

3. Questo veto sussiste tuttora ed il Vescovo di Marsiglia non lo toglierà senza ordini ed istruzioni dell’Em: V. R.ma; Ella poi non pare disposta a scrivere, se prima non finirà l’affare dei regolamenti.

4. Se vado a Marsilia vi vado per dare un movimento, e fare incominciare la fabrica io stesso; così parimenti vi vado per far mettere in prattica i regolamenti; come Ella ben vede, io mi troverei colà in una falsa posizione su tutti i rapporti: cosa farò là?

Conosco che Ella ha molto da fare, ma rifletta anche alla mia posizione; mi ripugna disturbarLa, ma pure alla fin fine debbo spiegarmi, affinché le cose siano prese per il suo verso. Oltre l’affare del collegio di Marsilia, Ella sa dai carteggi [f. 1136r] precedenti che vi sono ancora altre cose, per le quali sarebbe bene intendersela, e nelle quali io vorrei essere interrogato. Più il R.mo Fabiano mi lasciava intendere che avrebbe veduto con piacere che mi fossi occupato della Missione di Aden mentre mi trovo fuori dell’interno; in vista di ciò sono in via di mettere colà le monache del Buon Pastore; anche di questo avrei bisogno di parlare. Così parimenti, vi sono ancora molte altre cose, delle quali io non ho parlato, sempre aspettando momenti più tranquilli.

/63/ Io adunque penso di non partire tanto presto, ma aspettare qui che tutto sia finito, all’ordine dell’Em. V. R.ma. Avrei gran bisogno di partire al più presto, ma a che serve? meglio finire bene le cose ed intendersi di tutto a scanzo di equivochi. Non creda che io cerchi di fuggir Roma, tutto all’opposto, se Ella vuole starò qui sino alla morte; solamente quando si trattasse di restarvi per far nulla, bramerei almeno restarvi da frate semplice all’ordine dei miei Superiori.

In attenzione adunque dei di Lei comandi le bacio la S. porpora nell’atto che mi raffermo

D. Em. V. R.ma

Figlio in Gesù Cristo
Fr: G. Massaja V.o

F. 1136v P. S. L’affare dei regolamenti mi pare molto semplice e facile a finirsi; se vi è qualche articolo da mutarsi o modificarsi io son disposto a tutto; per le cose che possono toccare i religiosi si potrebbe sentire il parere del Procuratore Fabiano, ed anche del P. Generale dell’Ordine.