Massaja
Lettere

Vol. 4

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Al padre Alfonso Cianfanelli da Macerata OFMCap.
pro prefetto apostolico – Aden

[F. 1r]P. Alfonzo Amat.mo

Roma 8. Agosto 1867.

Ho ricevuto la vostra ultima, colla quale venne pure la lettera del Re di Scioha; l’affare pare tutto favorevole, epperciò io a giorni vado a Marsilia per vedere colà i miei ragazzini, e per dare alcune determinazioni relativamente al collegio.

Per finire i miei affari qui in Roma non mi basterebbe un mese; almeno due mesi mi sarebbero necessarii in Francia per aggiustare le cose alla meglio; romperò il collo a tutto, e senza neanche vedere /68/ Pariggi circa la metà di Settembre procurerò di essere in viaggio per l’Egitto e sul principio di Ottobre guarderò di trovarmi in Aden, per trovarmi [f. 1v] in Novembre a Zejla agli ordini del Re dello Scioha e del Sultano Abu Beker, secondo le intelligenze avute tra di noi, e secondo la lettera del Re di Scioha suddetto.

Ella perciò non manchi di avvertire subito a Zejla, facendo scrivere una lettera in arabo colà, dove esiste una persona di riguardo mandata dal Re di Scioha ad aspettarmi; facia dire a questa persona che abbia pazienza e mi aspetti, che io verrò in Novembre. Affinchè il messaggiere di Scioha suddetto che mi aspetta in Zejla stia di buon’umore gli mandi qualche regaluccio di comestibili, come un poco di zuccaro, di siroppo, qualche frutto ecc. –

Il bisogno di partire con troppa fretta mi guasta un poco l’affare delle monache del Buon Pastore; queste dovevano venire con me, ma l’affare delle medesime non è ab- [f. 2r] bastanza liquidato per poter partire così presto; la cosa è decisa, ma non è ancora fatta la Superiora e determinata la famiglia per causa di una malattia grave avvenuta alla Madre Generale; sto aspettando a giorni questa operazione per dare un ricorso a Lione, onde ottenere qualche soccorso per il primo impianto, senza di che le povere religiose sarebbero impiciate.

Non avendo potuto conchiudere qualche cosa coi Fratelli della dottrina Cristiana, io sperava di poter cercare altre congregazioni insegnanti in Francia, ma la venuta di questa lettera non mi lascierà il tempo di farlo.

Scriverei al P. Taurino, ma scriva Ella al medesimo, e gli dica, che venendo in Aden porti da Massawah con se tutte le casse che vi sono colà.

[F. 2v] Dica al Signor Console de Crety che vado in Francia per fare tutte le commissioni che egli conosce e delle quali fummo d’accordo. Gli dica che non manchi di scrivere ad Abu Beker in modo, che il medesimo facia sapere al Re di Scioha che io vengo; se avessi saputo prima [di] certo che veniva da quel Re una risposta affermativa, io avrei preparato prima le cose, ma sull’incertezza non ho voluto espormi a fare delle spese inutili; epperciò è necessaria ora un poco di pazienza.

Mi saluti poi tutti gli amici dicendo a tutti che spero di rivedergli presto; pregate e fate pregare per me che sono tutto vostro

Aff.mo Fratello
Fr. G. Massaja V.o